“Sunshine” si ritira: Andrea Pecile diventa dirigente di Alma Trieste

L'annuncio nella mattinata di lunedì, all'interno di una conferenza stampa organizzata appositamente dalla società biancorossa.

Un momento della conferenza stampa con Mauro e Pecile (foto Panda Images).

Una conferenza stampa dal gusto molto “particolare” quella andata in scena in un lunedì mattina di luglio, all’Alma Arena.

Si, perchè in piena estate è arrivata la notizia che Andrea Pecile si ritira dalla pallacanestro giocata, per assumere un importante ruolo dirigenziale all’interno di Pallacanestro Trieste 2004: quella società che è stata da lui “sposata” nel 2015, per un biennio ricco di soddisfazioni, di traguardi raggiunti. Di tante sofferenze e sacrifici, certo, ma anche di un apice toccato nel 2016/2017, con la conquista della finalissima playoff di Serie A2 con la Virtus Bologna: un percorso nel quale “Sunshine” ha vestito i panni del protagonista, non solo in campo ma specialmente fuori dal campo.

L’anima dello spogliatoio, il collante che ha tante volte trainato i propri compagni anche quando gli infortuni e gli acciacchi di un trentasettenne “consumato” da tante battaglie non gli permettevano un alto minutaggio.

Una decisione congiunta, quella del ritiro, e accordata insieme a Gianluca Mauro: l’amministratore delegato di Alma Trieste era presente alla conferenza stampa assieme a “Sunshine”, in quello che è il momento più difficile nella carriera di un professionista ed è stato al suo fianco ascoltando le parole di Andrea Pecile.

Finisce dunque la carriera da giocatore, ma inizia una parentesi da dirigente: e dirigente di alto livello, come preannunciato dallo stesso Gianluca Mauro, che ha predetto per Pecile un “ruolo importante all’interno della società”.

Dunque il motto “Stai Sereno, Sempre” continuerà a risuonare: magari non sul parquet, non in canotta e pantaloncini; ma vestendo i panni del dirigente, indossando la giacca e la cravatta ma continuando sempre a trasmettere quella carica e quell’energia che, fin dai principi di carriera, ha caratterizzato questo giocatore speciale, un triestino “doc” che ha portato in giro il verbo della triestinità e della serenità, in Italia, in Europa e nel mondo.