Filippo Alessandri è stato parte attiva del basket di Palestrina e torna ad esserlo a distanza di anni. Ha fatto clamore nel mercato in entrata il si del campione di sempre che torna così a vestire la canotta arancioverde, fortemente voluto per alzare ulteriormente l’asticella che potrebbe valere lo storico accesso in A2. A pochi giorni dall’inizio del raduno ufficiale della Pallacanestro Palestrina abbiamo incontrato “Filo” che si racconta in esclusiva.
Il tuo ritorno a Palestrina cosa signifca per te e al tempo stesso Palestrina cosa deve attendersi da un valido cestista come lo sei realmente e come lo confermano i molti addetti ai lavori del basket italiano?
“Per me tornare a Palestrina è un po’ come tornare a casa. La mia esperienza di 3 anni è stata fantastica e fondamentale per la mia carriera, sono stati anni pieni di soddisfazioni personali in comune con gli obbiettivi societari. Ho lasciato questa Città da ragazzo e ora torno da uomo con molta più esperienza che metterò al servizio della squadra e del coach”.
Che Palestrina trovi a tuo avviso con un roster rinnovato ma sempre sapientemente allenato da coach Gianluca Lulli.
“Un roster sapientemente costruito, per incastrare le varie personalità e tecniche, a mio avviso un ottimo lavoro.. sono sicuro che ci sarà da divertirsi…”
Che significato ha per Te la maglia arancioverde e come ti poni tecnicamente e tatticamente agli ordini di Lulli?
“La maglia Arancioverde è la maglia che mi ha dato la possibilità di esprimere tutto me stesso, è la maglia che mi ha dato la possibilità di rilanciarmi in un momento difficile della mia carriera…diciamo che devo molto a questi colori. Con il coach c’è sintonia e condivido a pieno la sua idea di pallacanestro, questo è fondamentale perché il mio ruolo mi impone di essere “l’allenatore” in campo”.
Un tuo giudizio su quel Palestrina che hai lasciato anni fa e uno su questo che ritrovi in un ambiente da te stesso definitito “di casa”.
“C’è sempre stato molto entusiasmo e voglia da parte di tutti di dare un contributo per raggiungere obbiettivi comuni. Questa è la caratteristica che vidi la prima volta e Palestrina non l’ha persa ed è proprio questo che fa la differenza”.
Cosa ti ha insegnato la prima avventura prenestina e a tuo avviso è realmente l’ideale ambiente quello di Palestrina per un cestista?
“Come accennato prima, Palestrina mi ha insegnato molto sia dal punto di vista cestistico che umano. È un ambiente giusto e sano dove un cestista viene messo in condizione di esprimere tutto se stesso”.
Al tuo nuovo ma non troppo pubblico cosa ti senti di dire e dacci 5 motivi validi per abbonarsi alla Pallacanestro Palestrina.
“Al pubblico prenestino posso fare solo che un applauso, sono sempre stati fantastici e hanno sempre sostenuto questa maglia anche in momenti difficili.
Gli chiedo di esserci vicino, oggi più che mai, per riuscire insieme a costruire un sogno.
Credo che i motivi per abbonarsi siano un milione, io elenco quelli che per me sono più importanti;
Fatelo per questa società che cerca con tutte le sue forze di portare in alto il nome di questa città, fatelo per tutta la città di Palestrina ma soprattutto fatelo per Voi che siete il cuore pulsante e ogni giorno, ogni domenica sudate insieme a noi giocatori per arrivare all’obiettivo”.