Tim Skerbec, benvenuto in Italia: la Falconstar sorride

L'ala slovena di Tomasi si presenta alla C Gold con una prestazione più che sontuosa, accompagnata da cifre di rilievo.

Primo appuntamento stagionale con la rubrica del martedì dedicata al quintetto ideale della settimana: anche in questo 2017/2018, nella giornata di martedì, MegaBasket vi terrà compagnia per andare a spulciare nelle curiosità e nelle peculiarità di coloro che si sono messi in evidenza durante il weekend cestistico appena passato, per quel che riguarda le “Minors”.

PLAYMAKER: è Giacomo Trevisini il miglior playmaker della settimana. Il regista dell’Ubc Udine targata Latte Carso è uno di quei giocatori che fanno spesso da metronomo per la propria squadra, ma che alcune volte riescono pure a risultare produttivi dal punto di vista offensivo. Classe 1996, già l’anno scorso Trevisini era il playmaker titolare della formazione di Paderni: non un colosso dal punto di vista fisico, ma giocatore che non si ferma mai e che soprattutto riesce ad avere ritmi diversi durante i quaranta minuti di gioco, di certo una qualità rara in un’epoca dove le “scoring point guard” abbondano. Contro Cordenons, oltre ad avere una certa continuità dal punto di vista dell’attacco (20 i punti messi a tabellino), si è preso anche la responsabilità dell’ultimo tiro per Udine, con una bella penetrazione che ha regalato il definitivo +1 ai suoi colori.

GUARDIA: lo mettiamo come guardia, anche se nella sua Vida Latisana non è “incastrabile” solamente in un ruolo. Si, perchè Giancarlo Palombita in campo fa il playmaker, la guardia, il tiratore, l’assistman, l’allenatore: una vera e propria dinamo umana, che coinvolge i compagni, ride, si mangia il campo in quattro falcate ed aiuta anche a rimbalzo. Non si direbbe affatto che sia un classe ’79, ma l’entusiasmo e l’energia sprigionate in campo dal “Pistolero” sono di un altro livello: quest’anno è approdato al club bassaiolo per portare punti, sicurezza e leadership. Proprio quelle qualità che hanno fruttato la vittoria contro la US Goriziana di un altro grande vecchio come Aniello Laezza: in questo match, Palombita ha sommato ai suoi 18 punti una serie di assist più che pregevoli per i compagni, risultando decisamente l’MVP della partita.

ALA PICCOLA: ovviamente non si può non menzionare Tim Skerbec (Energy Lab Falconstar Monfalcone) che si presenta al campionato di Serie C Gold con un “benvenuto” da 20 punti con 6/6 da due, 1/2 da tre, 5/6 ai liberi, oltre a 5 falli subiti e 4 rimbalzi. Prestazione decisamente concreta, quella dello sloveno classe 1993 che ha l’arduo compito di sostituire Dalibor Petrovic nei cuori della tifoseria della Polifunzionale. Il buon Tim, però, ha subito messo sul piatto le sue qualità migliori, che sono la duttilità e l’abilità realizzativa: due metri spaccati, giocatore che ha tanta solidità vicino a canestro ma che sta migliorando con gli anni il tiro da fuori e che occupa sostanzialmente i due ruoli di ala, sarà fondamentale per gli equilibri della formazione di “Gigi” Tomasi, che in questa versione “light” 2017/2018 dovrà cercare di bilanciare ogni duello nel pitturato. Con il giocatore proveniente da Portorose, però, sembra che sia possibile dormire sonni più che tranquilli…

ALA FORTE: Simone Macaro, lungo della Calligaris Corno di Rosazzo, è il più classico dei cavalli di ritorno per la formazione seggiolaia. E che ritorno, direbbero i sostenitori della tifoseria targata Calligaris: nel derby con lo Jadran Trieste, il buon Simone ha prodotto una gara da venti punti (5/7 da due, 2/3 nelle bombe, 4/8 ai liberi), 7 falli subiti e 4 rimbalzi in 28 minuti: una prestazione di assoluta sostanza per questo lungo di 198 centimetri del 1990, che sopperisce ad una statura non da colosso con una forza fisica assurda per la categoria, oltre all’intensità ed alla cattiveria che lo contraddistinguono. E dire che, di fronte, si trovava un pacchetto interni non da poco, con i centimetri di De Petris e Rajcic e la sostanza di Malalan: il buon Macaro, però, se li è mangiati in un sol boccone questa volta.

PIVOT: il miglior centro della settimana è uno che ha i centimetri da pivot, le mani di una guardia ed il cervello di un playmaker. Questo mix letale inseritelo in una casacca de Il Michelaccio San Daniele, “shakerate” per bene ed otterrete Federico Bellina: il 2,05 di Sinone, a trentotto anni, è un perno fondamentale della formazione collinare ed anche all’esordio nel Basket Day di Maniago lo ha dimostrato. Mani morbidissime, dalla lunga e dalla media distanza, con una capacità incredibile di far sembrare facili anche tiri complicatissimi per un giocatore della sua stazza: il suo giro e tiro dal post fa ancora scuola, lo hanno imparato a loro spese i giocatori dell’Alimentaria Romans, nel match terminato 80 – 59 a favore di San Daniele. Per Federico Bellina, giocatore che ha toccato campionati importanti in carriera, alla fine ci sono stati 17 punti complessivi.

SESTO UOMO: menzione, come sesto uomo, per Andrea Bardini (Vis Spilimbergo); il play/guardia di Musiello, pur non allenandosi in settimana per motivi lavorativi, è stato importantissimo nel confronto vinto con la Dinamo Gorizia, nell’ultimo match del Basket Day di Maniago. Il perchè è presto detto: Bardini si è incollato ai garretti di Nanut, cercando di limitare al meglio il bomber isontino, ma anche dall’altra parte ha svolto in maniera perfetta il suo compito, prendendosi tiri giusti e riuscendo a produrre ben 19 punti. Un apporto fondamentale alla causa dei mosaicisti, che oltre a giocatori come Passudetti, Bagnarol, De Simon e Paradiso sanno di poter contare sulla concretezza di un giocatore che, a trentun anni, è nel pieno della forma fisica e dell’efficienza.

COACH: lode a Gabriele Gilleri (US Don Bosco Trieste) perché l’anno scorso, con una squadra di ragazzini, è riuscito a salvarsi e in estate ha confermato la filosofia societaria, continuando a puntare sui giovani che hanno però un anno in più d’esperienza in categoria. La vittoria per 73 – 57 contro la Dgm Campoformido, nella prima giornata, è una bella risposta a chi dice che il team salesiano avrà difficoltà a salvarsi: il Don Bosco ha certamente dei difetti strutturali evidenti, ma quando la butta dentro come contro Campoformido, beh allora è dura per tutti. Il lavoro del tecnico triestino e della squadra evidentemente ha pagato, se è arrivato il referto rosa in un esordio di certo non facile.