Entriamo nuovamente nel magico mondo delle “minors”, con il nostro appuntamento dedicato al quintetto base della settimana: scopriamo i giocatori più influenti dell’ultimo weekend cestistico regionale, ovvero coloro che con le proprie cifre hanno giocato dei ruoli chiave nell’economia delle vittorie delle rispettive squadre.
PLAYMAKER: Menzione assolutamente più che meritata per l’uomo che rappresenta una vera e propria palla da flipper umana, un giocatore che esalta le platee di Serie D e nella fattispecie della tifoseria del Basket4Trieste. Stiamo parlando di Nicholas Fragiacomo, play/guardia di 178 centimetri classe 1994, elettrizzante regista dall’infinito fiuto offensivo che gli permette di trovare il canestro in molteplici maniere: a chi diceva che non fosse un tiratore, ha risposto migliorando le percentuali anno dopo anno; quando è stato chiamato a disputare un ruolo diverso, con maggiore attenzione a difesa e playmaking in C Silver ai tempi del Don Bosco, si è adeguato al meglio. Ora, tornato al suo B4T, ha raccolto al meglio la leadership realizzativa del gruppo: contro il Breg San Dorligo della Valle, è stato immarcabile ed ha “mixato” penetrazioni con falli subiti, tiri da fuori e contropiede micidiali per i difensori avversari. Alla fine, per il buon “Nick”, ci sono stati ben 34 punti contro la prima della classe.
GUARDIA: Il miglior “2” della settimana è un giocatore della Ermetris Dinamo Gorizia, che si sta facendo largo fra i grandi nomi della formazione goriziana. Alla Dinamo, di sicuro si parla di Patrick Nanut, Alfredo Moruzzi e del “mitico” Roberto Bullara, che alla bella età di 54 anni continua a giocare (e bene) in C Silver: ma forse qualcuno potrebbe dimenticarsi che c’è anche un altro Bullara, quel Federico che a quasi trent’anni ha ormai raggiunto una maturazione tale da poter rappresentare un giocatore che in questa categoria fa la differenza. Un cognome pesante, ma un presente da giocatore fatto e finito, come dimostrato peraltro anche contro il Don Bosco Trieste: un match disputato ad alti ritmi, che Federico Bullara non si è di certo lasciato scivolare via dalle mani, anzi; alla fine, il suo scout parla di 27 punti conclusivi (4/7 da due, 5/8 nelle triple, 4/6 ai liberi), con 5 falli subiti ed una costante pericolosità offensiva che ha messo in croce i difensori del Don Bosco Trieste.
ALA PICCOLA: Alessandro Ballandini, giocatore della Pallacanestro Grado arrivato in doppio tesseramento da Corno di Rosazzo, è certamente il “3” ideale per il quintetto di questa settimana. Sarà giovane, ma di certo ha grande personalità e, all’interno di un gruppo eclettico e di buona prospettiva come quello gradese, si è ritagliato un ruolo ben definito: giocatore di 194 centimetri che gioca come esterno e ricopre diversi ruoli, con grosse qualità a livello di tiro, sa di poter garantire una buona messe di punti a coach Caterini, in diversi modi. La partita contro l’Interclub Muggia non è stata di certo facile, visto che i rivieraschi stanno migliorando settimana dopo settimana: è stato un confronto all’arma bianca, quello contro Crevatin e compagni, ma alla fine a segnare il canestro decisivo è stato proprio il giovane Ballandini, che a nove secondi dal termine ha insaccato con freddezza il canestro del 72 – 73 sul parquet rivierasco.
ALA FORTE: Lo inseriamo come quarto uomo pure se nella sua squadra gioca da “5” puro, specialmente in questo momento in cui Felix Cruz ha chiuso anzitempo la propria stagione. Matias Ezequiel Principe, pivot oriundo dell’Ubc Udine, ha interpretato al meglio la gara contro la Vida Latisana, piazzando una “doppia doppia” da 15 punti e ben 19 rimbalzi, con una marea di aiuti difensivi che hanno fatto fare il salto di qualità al team allenato da Andrea Paderni. La sua grinta e la sua intensità sono due caratteristiche che fanno certamente la differenza per i “lattai”, i quali dopo tanti anni di assenza di un interno solido, con Principe hanno trovato la quadratura del cerchio.
PIVOT: Il miglior centro della settimana è un giocatore che, in C Gold, può rappresentare un vero e proprio “crack”. E’ proprio così, se pensiamo che fino all’anno scorso Joel Zacchetti (Calligaris Corno di Rosazzo) difendeva i colori della GSA Udine in Serie A2: il centro nativo di Bagheria, dopo una lunghissima carriera ad alti livelli, costellata da infortuni che non gli hanno mai permesso di esprimere interamente il proprio tremendo potenziale, si è accasato alla corte di Maurizio Zuppi e nell’ultimo turno contro Montebelluna ha dato prova di tutto il suo talento. Per “Jo”, in 26 minuti di impiego, ci sono stati 20 punti e 10 rimbalzi, oltre a 3 assist, con percentuali astronomiche (5/7 da due, 2/2 nelle triple, 4/4 ai liberi): mani dolcissime per un 2,09 di trentasei anni che però ha il potenziale per poter fare qualsiasi cosa sul parquet.
SESTO UOMO: Il miglior sesto uomo della settimana è certamente Gabriele Vitale, ala della Geatti Basket Time Udine che, in un momento in cui i “canarini” friulani non erano al completo, ha saputo tirar fuori il meglio di sé nei minuti di parquet che coach Luca Di Leo gli ha concesso, contro Gonars. Senza Moznich e Antoniolli, gli udinesi avevano certamente meno potenziale offensivo, ma hanno saputo comunque vincere contro i bassaioli, grazie al contributo dei propri giovani: fra questi, spicca il ’98 ex Cbu Udine, che ha concluso con 12 punti a referto ed ha impresso un segno chiarissimo alla vittoria del team gialloblù.
COACH: Menzione speciale per Dean Oberdan, tecnico dell’Ispem Jadran Trieste, che con il suo team ha vinto di fronte al proprio pubblico per 58 – 50 contro la Secis Jesolo. La lode arriva perchè di certo non era facile rimontare dopo un primo quarto chiuso con uno svantaggio di 10 – 24: come si fa a vincere tirando con il 14% da tre e il 53% ai liberi? Ma ovviamente lottando come leoni a rimbalzo ed impedendo agli avversari di tirare con percentuali decenti; si, perchè terminali come Matteo Maestrello sono stati tenuti a 1/7 nelle triple, mentre Nicola Maestrello ha accumulato uno 0/4 da due con -4 di valutazione. Insomma, una prestazione più che concreta nella metà campo difensiva, che ha permesso al team di Oberdan di rimontare e poi vincere, sulla scia dell’entusiasmo.