Castel Carugate non si ferma più: ecco Giulia Maffenini

La giocatrice lombarda è uno degli elementi più affidabili in categoria e rappresenta un tassello importante per lo scacchiere di coach Piccinelli.

Sempre in doppia cifra di media negli ultimi quattro anni. Oltre sette rimbalzi a gara negli ultimi tre, conditi da quasi tre recuperi e oltre quindici di valutazione. Non bastano i numeri a descrivere il talento e l’impatto che ormai da anni Giulia Maffenini porta con sé in Serie A2 e che, dalla prossima stagione, porterà ai colori di Carosello Carugate.

Giulia è indiscutibilmente una delle migliori giocatrici della categoria, anche per questo era finita nel radar della società lombarda già la scorsa stagione. Del resto coach Piccinelli l’aveva allenata a Sanga e prima ancora alla Comense, e tra i due c’è sempre stato un rapporto speciale. Ecco perché è stata importante, in questo senso, la riconferma dell’allenatore sulla panchina biancoblu.

Picci tornerà dunque ad allenare una delle sue predilette, “Maffe”, guardia nata a Como 26 anni fa, un metro e settantacinque di puro istinto. Giulia è una contropiedista nata, la sua arma migliore è l’atletismo, per questo, spesso, nell’uno contro uno è immarcabile per le sue pariruolo. Il campo lo divora, al punto che per qualcuno potrebbe apparire matta, spericolata. In realtà dietro c’è un profondo amore per il basket, un amore che sin dalla primissima volta in cui ha messo piede in palestra l’ha portata a migliorarsi, un centimetro alla volta, un giorno dopo l’altro, in ogni singolo aspetto del suo gioco. Ecco perché Giulia, oltre a essere una grande atleta, ha saputo costruirsi un tiro temibile dalla media lunga distanza e un’aggressività difensiva di livello superiore.

La carriera di Giulia Maffenini comincia a Cantù, nel 2009: a 18 anni viaggia già a trenta punti di media in serie B, con quasi 9 rimbalzi e 5 recuperi. Passa a Como, dove rimane 4 anni, disputando il campionato di serie A1 e di serie C. Nel 2012 il trasferimento a Cremona, nella serie cadetta: segna 16 punti di media con 7 rimbalzi e 3 recuperi. Nella bassa rimane folgorata da un’attività molto sviluppata nel territorio: il Baskin, disciplina sportiva che mette insieme atleti normodotati e atleti disabili. L’anno successivo finisce a Napoli, in A1, per rimanerci due stagioni, fino al 2014, anno in cui firma con il Sanga dove disputa 4 eccellenti campionati, raggiungendo due volte le finali nazionali e vincendo uno scudetto, quello del Baskin: “Una delle esperienze più incredibili che abbia mai avuto” ammette ancora oggi Giulia, assieme allo scudetto con l’U16 a Como e al Mondiale U19 con la Nazionale.

“Il nostro inseguimento è durato due anni e alla fine ce l’abbiamo fatta -commenta il direttore sportivo Paolo Ganguzza-. Giulia porterà grande entusiasmo alla nostra squadra e al nostro ambiente, ciò di cui avevamo bisogno dopo due anni difficili. Siamo contenti che abbia scelto noi, si tratta di una giocatrice fuori categoria per certi versi. Lei e Francesca Gambarini insieme in quintetto faranno faville, ma non abbiamo ancora finito. Ci sono in ballo altre situazioni che speriamo si sblocchino presto, e costruire un roster con cui poter alzare l’asticella.

Gli fa eco coach Piccinelli, che settimana scorsa ha rinnovato il contratto con Carugate: “E’ una scelta importante sia per lei che per noi. Io sono felice di riaverla in squadra, ho spinto tanto per portarla qui, si tratta di un grande colpo. Conosco Giulia da quando è piccolina, l’ho portata alla Comense, dove abbiamo vinto uno scudetto insieme, poi ancora a Milano. Sono molto legato a lei come giocatrice e come persona, sarà un valore aggiunto in campo, nello spogliatoio e come esempio per le compagne”.