Nazionale, Cinciarini torna in Azzurro: “Sempre un piacere, al lavoro per essere pronti”

Prosegue senza intoppi il training camp degli Azzurri a Pinzolo. Immersi nella quiete e nel verde del Trentino, l’Italia sta sudando in vista delle due delicate sfide della prima finestra della seconda fase di qualificazione al Mondiale 2019. Polonia (a Bologna il 14 settembre) e Ungheria (Debrecen, 17 settembre) saranno le avversarie da battere per continuare la corsa, fin qui positiva, degli uomini di Meo Sacchetti verso la rassegna iridata del prossimo anno.

Al gruppo si è unito Andrea Cinciarini, assente nelle finestre invernali ma con all’attivo ben 122 presenze in Nazionale. Uno dei veterani che sarà di sicuro aiuto ad un gruppo giovane ma intraprendente. “E’ sempre un piacere tornare in Azzurro – dice il capitano dell’Olimpia Milano – e anche se è stato un anno strano per via delle finestre durante l’inverno sono felicissimo di essere qui e poter vestire di nuovo questa canotta in una finestra che per noi è importantissima sulla via della qualificazione al Mondiale”.

Pur non essendo con i compagni, Cincia ha seguito tutte le gare invernali: “Naturale per me averle viste – dice – e penso che siamo dove volevamo essere. Avremmo voluto vincere contro l’Olanda ma una gara giocata male, con questo sistema di qualificazioni, può starci. Ora però dobbiamo concentrarci e provare a vincere contro Polonia e Ungheria a tutti i costi. Sono due partite determinanti. Qui a Pinzolo la preparazione procede in un clima sereno e disteso. Stiamo cercando la giusta chimica per integrare i nuovi arrivi, ovvero me, Gigi Datome e Nik Melli”.

Primo impatto per Cinciarini con coach Sacchetti: “Il gioco di Meo – spiega – ti dà fiducia e libertà ma allo stesso tempo devi essere pronto a fare ciò che ti chiede. Ci stiamo preparando al meglio e vogliamo farci trovare pronti il 14 settembre a Bologna”.

Il preparatore fisico Matteo Panichi, d’intesa con lo staff medico sanitario composto dall’ortopedico Raffaele Cortina, dal medico Sandro Senzameno e dai fisioterapisti Roberto Oggioni e Francesco Ciallella, in piena sintonia con il CT e i suoi assistenti, ha impostato le sedute di allenamento avvalendosi anche di strumenti all’avanguardia utili per le esigenze di un gruppo di giocatori che, in un periodo dell’anno molto particolare, hanno bisogno di arrivare al top entro la metà del mese di settembre per poi proseguire il campionato con i rispettivi club. E’ per questo motivo che la Federazione, in abbinamento alle consuete valutazioni posturali, si è dotata di quello che Panichi chiama “Fip Mobile Lab”, un laboratorio mobile in grado di fornire valutazioni ancor più accurate su ogni giocatore.

“L’obiettivo – spiega Panichi – è quello di monitorare a breve e lungo termine i giocatori in ottica di miglioramento della performance e di prevenzione degli infortuni. L’idea è quella di adeguare i nostri standard a quelli delle squadre di NBA e la visita fatta a marzo a San Antonio presso il training center degli Spurs, ci ha aiutato a comprendere il livello della tecnologia messa in campo dalle eccellenze d’oltreoceano. La nostra volontà è di abbinare la sport science con la pratica di campo”.

Tutti i 15 atleti a disposizione del CT Sacchetti sono stati valutati dallo staff Azzurro eseguendo test specifici: “Il primo test è quello della GAIT Analysis – spiega Panichi – che serve per valutare il passo ed è una sorta di esame posturale dinamico che mira ad evidenziare eventuali asimmetrie. Successivamente viene eseguita un’analisi stabilometrica e vengono fatti dei test di salto sulle pedane di forza al fine di valutare performance e asimmetrie nella modalità di espressione della forza. Con il resto dello staff medico sanitario effettuiamo valutazioni funzionali con analisi video per mezzo di due telecamere e un software dedicato: questo per una valutazione posturale di funzionalità muscolo scheletrica. Il carico interno dell’allenamento viene poi valutato con un cardiofrequenzimetro in telemetria indossato da tutti gli atleti”.

Nessun test è fine a se stesso o ad esclusivo uso dello staff tecnico della Nazionale. Tutti i test vengono messi a disposizione delle singole società al fine di condividere quante più informazioni possibili con le strutture medico sanitarie che curano i ragazzi durante l’intero anno: “Questi strumenti – dice Panichi – servono alla Nazionale per migliorare la qualità degli allenamenti e delle prestazioni degli atleti nei periodi in Azzurro, ma è altrettanto vero che il nostro scopo è anche quello di condividere con i club tutto ciò che può contribuire ad aiutare i giocatori nel corso della propria carriera. Questi dati ci saranno utili per un confronto nella prossime finestre di qualificazione al Mondiale ma le singole società possono usufruirne già da oggi in preparazione del campionato”.