Trieste perde prima contro se stessa, poi contro la Virtus

Una Virtus pienamente conscia dei propri mezzi distrugge l'autostima di un'Alma evidentemente in crisi.

Triestini col coltello fra i denti per provare l’assalto al PalaDozza: i bolognesi guidano in classifica per soli due punti ma i bookmaker strizzano naturalmente l’occhio alle “V” nere; la chiave della partita? La gestione dei contatti e delle spaziature in zona pitturata, dove gli emiliani possono contare sui centimetri e i chili di Moreira e Kravic.

I QUARTO

Dragic attacca la partita quasi fosse indemoniato ma il canestro non premia i suoi sforzi: nel frattempo la Virtus avanza con le spallate di Moreira, assoluto dominatore delle plance. Qualche cambio nel quintetto giova agli ospiti, che corrono in contropiede portandosi in vantaggio prima che le cinque palle perse portino il punteggio in perfetta parità (13-13). L’Alma chiude il primo quarto sotto di 4 (17-13), inanellando un totale di 7 turnover e palesando ampi limiti a rimbalzo e a difesa del ferro.

II QUARTO

In una serata dove i play farebbero spazientire anche Giobbe (Wright spende persino il terzo a 6.27 dall’intervallo), Dalmasson si vede costretto a mutare impianto tattico quasi ogni minuto, e i suoi inseguono 19-23. Solo l’intelligenza cestista di un Peric tiene sveglia la squadra, che rimane miracolosamente “appesa” alla gara pur giocando male e con svogliatezza (27-25 per i padroni di casa); un segnale? Pajola, 19 anni, segna, recupera, si sbatte e trascina i compagni meglio degli assonnati veterani in maglia biancorossa. Virtus “tranquillamente” avanti 35-27 all’intervallo.

III QUARTO

Punter strappa le redini degli attacchi virtussini e Trieste oramai sta lottando più contro se stessa che contro un contendente in carne ed ossa (45-34 per la Segafredo); il timeout sul 49-36 coincide proprio col peggior momento in casa Alma: non ci sono idee, la difesa non è all’altezza e le 15 palle perse sono solo uno degli aspetti di una squadra nettamente involuta. Sfida odierna già decisa alla fine dei 30 minuti, dopo una prestazione “monster” di Punter, che ne mette 21 prima della sirena (66-45).

IV QUARTO

Con la testa già sotto la doccia, il timeout di Sacripanti a 6.08 sul 70-52 è forse il momento più emozionante di questa frazione, finora; senza bisogno di un timone, l’imbarcazione delle “V” nere veleggia in sicurezza col vento in poppa sebbene Trieste riesca anche a riavvicinarsi sul -9 a 1.30 dalla fine.

FINALE

Segafredo Virtus Bologna – Alma Trieste  82 – 74

Trieste: Sanders 4, Wright 5, Peric 9, Knox 6, Dragic 4, Mosley 14, Fernandez 12, Da Ros, Strautins 9, Cavaliero 13, Coronica, Cittadini. All. Dalmasson

Bologna: Kravic 11, Martin 8, Venturoli, Aradori 5, Pajola 1, Punter 23, Baldi Rossi 5, M’baye 12, Cappelletti 2, Berti, Moreira 10, Taylor 5. All. Sacripanti

Rajone