Giovanni Pagotto, il “computer” dell’Humus Sacile

Il playmaker classe 1994 arrivato dalla C Gold a rinforzare il telaio del team di Giovanni Andreotti è certamente un elemento di altissima qualità e lo ha confermato anche nel "Basket Day" di Tarcento.

Un sottomano di Giovanni Pagotto (foto Elena Barbaro).

Martedì è la solita giornata dedicata al “Quintetto Ideale della Settimana”: una rubrica irrinunciabile, per i nostri appassionati lettori di MegaBasket, che vogliono andare a curiosare all’interno di partite, cifre statistiche e numeri di coloro che maggiormente si sono messi in evidenza nell’ultimo weekend cestistico regionale delle minors.

PLAYMAKER: Chi non sognerebbe di avere a disposizione una coppia di playmaker intercambiabili come Giovanni Pagotto e Matteo Varuzza? Giovanni Andreotti, tecnico dell’Humus Sacile, ce l’ha e di sicuro dorme sonni tranquilli, quando guarda nel suo spot di “1”, perchè la coppia prima citata “mixa” talento, istinto e grandissimo potenziale, anche offensivo. La menzione d’onore, questa volta, va a Pagotto: il regista arrivato dal Veneto non ci ha messo troppo ad ambientarsi e, nella sfida vittoriosa con San Daniele, ha centrato una prestazione quasi perfetta, con 17 punti (7/7 da due, 0/1 da tre, 3/3 ai liberi), ma anche 5 falli subiti e 5 assist, che confermano come la sua capacità di trovare il compagno libero sia una delle caratteristiche che, per anni, gli hanno permesso di sguazzare felice nelle categorie superiori.

GUARDIA: La miglior guardia della settimana è certamente Alex Dell’Angela (Coop Polisportiva Casarsa), giocatore di 187 centimetri classe 1996 che fino a due stagioni fa militava con la maglia della Codroipese, ma che ora è diventato un punto fermo del team biancorosso. Nella sfida nettamente vinta dai suoi colori contro la Lemon Cestistica Fagagna, l’esterno di Silvani è stato importante per impattare nel punteggio e poi propiziare l’allungo di una Coop che non può fare a meno di lui, per le capacità realizzatore ma anche per la sua abilità nell’occupare più ruoli perimetrali. Alla fine, i difensori di Fagagna si sono visti cucire sulla pelle ben 24 punti da parte di Dell’Angela che ha letteralmente fatto il …diavolo a quattro.

ALA PICCOLA: Lo inseriamo come “3” anche se lui ovviamente è una guardia pura. Il capitano della Vida Latisana, Matteo Rubin, a 33 anni ancora non si è stufato di crivellare le retine di tutta la regione: giocatore di 188 centimetri, filiforme e dall’aspetto non propriamente muscolare, ha giocato in differenti categorie ed è sempre stato un tiratore puro, nonché un attaccante di razza. Lo sta dimostrando anche a Latisana, una piazza che lo conosce benissimo per la sua pluriennale militanza con la casacca bassaiola: quella contro Campoformido non è stata una partita semplice per la Vida, che però nell’ultimo periodo ha saputo disimpegnarsi bene, con “Rubo” che ha sancito la vittoria dei suoi, portando alla causa ben 25 punti con 6/7 da due, 4/10 nelle bombe e 1/1 ai liberi, oltre a 3 recuperi.

ALA FORTE: Ci piace sempre sottolineare come i giovani siano quelli da premiare e spronare maggiormente, anche per continuare a coltivare la stirpe del “cestista italico” che tanto è bistrattato, in tutte le serie. Ecco perchè la menzione, come “4” della settimana, va a Samuel Zidaric (Motomarine Jadran Trieste), giocatore classe 1998 che ha avuto un rendimento da microonda contro Conegliano. Per quest’ala di 196 centimetri dalla mano morbidissima fronte a canestro, ci sono stati 10 punti in 16 minuti, con 3/5 da due, 1/1 nelle bombe e 1/2 in lunetta, oltre a 2 rimbalzi e 2 falli subiti. Concretezza al potere, come del resto tutto il gruppo di Boban Popovic, che non si è fatto sorprendere sul parquet veneto.

PIVOT: Il migliore lungo della settimana non è un pivot puro, ma si tratta di un atleta che occupa per lo più lo spot di “4”. Certo che quando Marco Vassallo (Alba Cormons) gioca con concretezza, ecco che l’Alba si trasforma in una formazione davvero da tenere d’occhio, per tutti: contro Grado, non ha fatto prigionieri dentro al pitturato ed ha segnato ben 10 dei suoi 14 punti finali nel solo primo periodo, dando il “la” alla fuga degli isontini contro il team gradese. Tempismo e concretezza sono le sue doti più evidenti e questo, all’interno di una squadra con tanto talento a disposizione, è fondamentale per cementare al meglio il gruppo.

SESTO UOMO: Un plauso assoluto, questa settimana, va fatto ad un giocatore come Antonio Losito, playmaker di 185 centimetri classe 1999 in forza alla Latte Blanc Ubc Udine. Proprio lui, che in stagione regolare viaggia a 2.7 punti e 1.07 rimbalzi di media in poco più di nove minuti, nella sfida contro Riese è stato determinante, in uscita dalla panchina. Si, perchè con la sua energia ha contribuito alla prova magistrale dei ragazzi di Paderni, accumulando pure cifre importanti: in 17 minuti, ha segnato 13 punti con 0/1 da due, 3/3 nelle triple e 4/5 ai tiri liberi, con 2 falli subiti. Un bombarolo che ha ferito mortalmente la difesa del The Team ed ha contribuito alla conquista di una vittoria importante in chiave salvezza, per la matricola friulana.

COACH: Chi sta trascinando la Pontoni Falconstar Monfalcone al secondo posto? Ma Gigi Tomasi naturalmente. I biancorossi sembrano davvero infallibili, volano alto con un gruppo che in estate è stato cementato da Schina nello spogliatoio (e non solo) e Kavgic sotto canestro, aumentando rendimenti ed armonia. Anche contro la corazzata Oderzo, i ragazzi di Tomasi non si sono tirati indietro ed hanno offerto la migliore versione di sé, con il tecnico isontino che ha saputo ruotare al meglio i suoi uomini e tenerli belli freschi per un finale in volata che ha visto prevalere Colli e compagni contro l’ambizioso sodalizio opitergino.