Sami Sanad spicca il volo: da Oderzo a Kansas City

Dopo l'annata in C Gold, il team opitergino saluta il suo ex giocatore che vola negli States per studiare e giocare con i T-Birds di Kansas City.

Ci sono opportunità, nella vita di ognuno come in quella di uno sportivo, che quando si presentano vanno colte quasi al volo, soppesando i pro e i contro ma, soprattutto, provando ad ascoltarsi per sapere se la prospettiva che si può aprire all’orizzonte possa essere quella giusta.

E per un ragazzo di 21 anni che ha il basket nelle gambe e nella testa, ama il gioco come pochi e con una grande voglia di mettersi alla prova la possibilità di giocare e studiare al di là dell’oceano è la miglior occasione possibile che possa mai capitare, quelle che sogni da bambino guardando l’NBA su Sky.

Dal prossimo anno ci sarà un po’ di Oderzo in America perché Sami Sanad, ala di 198 cm classe 1998, sarà un giocatore dei T-Birds al Cloud County Community College, a Kansas City, vale a dire in una delle migliori Conference americane.

Sami avrebbe fatto parte del roster della nostra prima squadra anche il prossimo anno, dopo i progressi mostrati sarebbe stato utile con la sua atleticità e quel dinamismo che caratterizza il suo approccio sul parquet. Ma i sogni vanno alimentati e coltivati e così Sami, tra qualche giorno, volerà in direzione Kansas City per una nuova stimolante avventura.

Eravamo già pronti a vederti al raduno al PalaOpitergium ed invece..
“E’ stato tutto molto veloce. Qui mi sono trovato benissimo, sono già passati tre anni quando per la prima volta ho giocato al PalaOpitergium. Sono stati tre anni pieni di sacrifici, sudore, gioie e delusioni. Non ci sono stati momenti facili, penso che faccia parte della crescita di ogni giovane atleta, credo di essere riuscito a migliorare giorno dopo giorno e non voglio fermarmi qui”.

Come mai questa scelta?
“Faccio una doverosa premessa. In America ci sono tre Division di NCAA: D1, D2 e D3. Non ho ricevuto borse di studio concrete in D1 ma solo interessamenti, mentre ho ricevuto borse di studio dalla D2 e molteplici in D3. Accanto alle Division, negli USA ci sono anche gli Junior College dove, in base ai voti e crediti ricevuti durante l’anno, puoi ottenere la graduation e finire il percorso scolastico in uno o in due anni. In questo periodo, puoi aspettare borse di studio da altri college, per finire i quattro anni, da una posizione privilegiata rispetto a quella che si ha giocando dall’altra parte dell’oceano. Il mio obiettivo è ricevere una chiamata da una D1: non voglio peccare di presunzione ma metterci tutto l’impegno possibile perché non voglio smettere di sognare proprio ora”.

Giocherai a Kansas City, non proprio un brutto posto nella mappa del basket americano…
“E’ vero! Anche nei college ci sono tre Division, JC 1, JC 2 e JC 3. Giocherò nella prima divisione, nel Cloud County Community College, in Kansas, una delle prime se non la prima conference a livello cestistico d’America. Penso che sia la scelta migliore per me, sicuramente incontrerò un basket diverso, sicuramente un altro tipo di fisicità: penso che questo possa aiutarmi a migliorare il mio bagaglio tecnico migliorando altresì quello atletico. Inoltre, volevo avere la possibilità di studiare e praticare lo sport che amo ad alto livello, oltre a vivere una nuova esperienza di vita a 360 gradi”.

Sai che noi da qui continueremo a tifare per te e a seguirti con grande attenzione, Sami.
“Farò lo stesso io da laggiù! Voglio ringraziare e salutare tutti, Furio, Matteo e Paolo, i miei compagni di squadra. Un saluto particolare, però, lo voglio fare al mitico Flores e a Mauro Bucciol, uno dei miei primi allenatori qui a Oderzo che mi ha sempre supportato e sopportato, dandomi sempre fiducia, spronandomi a dare sempre il massimo. Per ultimo, ma non per ordine di importanza, voglio ringraziare il pubblico e tutte le persone che ci sono state vicine in questi anni e che meritano, come la Società, un palcoscenico ancora più importante della C Gold”.

Un grande in bocca al lupo: vivila questa esperienza con tutto l’entusiasmo che hai sempre messo in campo.
“Spero di tornare un giocatore migliore, di crescere e, chissà, magari non sarà un addio ma solo un arrivederci”.