Vittoria “comoda” per Milano: Trieste ancora senza bussola

Armani in controllo della gara sin dal primo possesso, recitando un copione già scritto; Trieste ancora "bloccata" mentalmente

Due squadre arrabbiate e vogliose di riscatto si affrontano all’Allianz Cloud lombardo (non all’Allianz Dome, a causa dei danni delle intemperie), ma i rispettivi coach hanno obiettivi molto diversi: Messina ha un’arsenale impressionante in termini di qualità cestistica ma “deve” essere la squadra dominante del campionato; Dalmasson invece deve convertire lo “0” in classifica in una reazione d’orgoglio rinsaldando la fiducia di un gruppo nuovo. Prima della palla a due, un minuto di applausi – e non di silenzio – per ricordare la battaglia della piccola Sveva.

I QUARTO

Subito pressione alta sui due playmaker, ma Milano vola sull’8-3 concentrando l’attacco dentro l’area: Scola è l’osservato speciale, ma la sfera viaggia coi tempi giusti e i lunghi meneghini vanno a referto senza fatica. Con l’Armani a +6 (15-9), Elmore e compagni non hanno la pazienza sufficiente e rispondono frettolosi, i tiri sono forzati e la costruzione degli schemi fa cilecca; come se non bastasse, Cooke torna in panchina indossando un turbante di garze per fermare un taglio al volto. Armani avanti 23-14 alla fine del quarto.

II QUARTO

Pur tenendo conto del gap di qualità, spiace vedere la mancanza di voglia nelle giovani leve di Dalmasson: troppa paura, poca personalità. Sembra una partita di pre-campionato e nel silenzioso palazzetto odierno la pallacanestro vive soltanto in alcune magie della coppia Rodriguez-Scola; i triestini – lentamente e mestamente – si piegano sotto i colpi di un avversario che guadagna gli spogliatoi sopra di 16 lunghezze (44-28).

III QUARTO

44 secondi e 5-0 di parziale per gli ospiti? Messina sbraita “timeout” e arriva la sfuriata; Jones segna il canestro del -10 (49-39) e la prima discreta difesa giunge a 6.30 dalla fine della terza frazione. Qualche evitabile ingenuità, pur in un frangente positivo per i giuliani, sgonfia il tentativo di rimonta e concede il nuovo +12 ad un’Armani non proprio spumeggiante (53-41). Mentre Roll sale in cattedra bersagliando il ferro (19 per lui, top scorer finora), Cooke è l’unico che si salva in una ennesima Caporetto il cui terzo atto si conclude sul 65-48.

IV QUARTO

Come accadde 10 minuti addietro, i triestini provano a stuzzicare il gigante con la fionda, tornando a -12 (73-61); Messina, piuttosto perplesso, rimette Scola sul parquet ma in realtà l’inesperienza avversaria è palese, soprattutto quando le sassate dall’arco dei tre punti sembrano l’unica soluzione offensiva plausibile per far paura a questa Milano. Prevedibilmente dunque, le “scarpette rosse” hanno la meglio in questa tiepida domenica d’ottobre.

 

AX Armani Exchange Milano – Pallacanestro Trieste 88 – 73

Trieste: Elmore 4, Peric 11, Jones 7, Cooke 8, Cavaliero 2, Strautins 7, Da Ros 9, Mitchell 11, Janelidze, Justice 6, Fernandez 8, Coronica. All. Dalmasson

Milano: Scola 13, Biligha 10, Rodriguez 15, Roll 22, Moraschini 8, Burns 4, Brooks 3, Della Valle 4, Cinciarini, Mack, Tarczewski 9, Rey Sanuy. All. Messina

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