Le statistiche non offrono certamente una visione unica della situazione di una squadra, ma possono risultare uno strumento molto valido per dare alcune chiavi di lettura.
Nello specifico si è voluto valutare la situazione in casa Pallacanestro Trieste dopo sette partite del campionato di Serie A 2019/2020, le cui cifre relative alle realizzazioni sono quanto di più impietoso si possa trovare in questo momento: i biancorossi sono infatti la peggior squadra del torneo per realizzazioni dal campo con un misero 38,8%, frutto del penultimo posto in quelle da due punti (45,9%) e dell’ultimo in quelle da dietro l’arco (27,1%). Il risultato che ne deriva è rappresentato anche dalla penultima prestazione offensiva in termini di punti complessivamente realizzati (70,4).
Di seguito la tabella relativa alla distribuzione dei punti realizzati:
Jones ha finora contribuito alla causa per il 17,8% e dai primi tre (Jones, Mitchell e Peric) sono arrivati il 41,4% dei punti a favore. Più interessante valutare inoltre il rapporto tra punti segnati e minuti in campo: da questo punto di vista è sempre Jones il migliore (con 0,56 punti per ogni minuto sul parquet), seguito da Cooke e Peric, mentre i meno incisivi risultano Elmore e Da Ros (considerando ancora troppo basso il minutaggio di Strautins e ininfluente quello di Coronica).
Analizzando le realizzazioni da due punti, questo è quanto fatto finora:
Nella tabella 2 l’evidenza di tiri realizzati e tiri tentati da due punti (e relativa percentuale inerente le realizzazioni), con ulteriori due colonne ad indicare rispettivamente la percentuale sul totale dei tiri realizzati e quella sul totale dei tiri tentati. Se ne evince che da due punti Mitchell è sia il più prolifico che quello che ne scocca il maggior numero. Da Jones, Mitchell, Peric e Cooke derivano il 66,9% (due terzi) dei canestri realizzati dalla media distanza e il 54,8% di quelli tentati. Gli stessi giocatori hanno una percentuale realizzativa personale degna di nota (ovverosia superiore al 50%), mentre tutti gli altri sono al di sotto del 40%, nel caso di Justice e Elmore addirittura al di sotto del 30%.
Per quanto riguarda i tiri da tre punti:
La situazione dei tiri da lontano esprime la leadership di Jones e Cavaliero relativamente alle realizzazioni sul totale, il 20,8% a testa, ovverosia il 41,6% delle triple messe a segno; per il secondo c’è anche il valore più alto in merito ai tentativi effettuati: circa 1 tripla tentata ogni 5 parte dalle mani del n°18 biancorosso. Il più preciso è in ogni caso Fernandez (33,3%), pur con una percentuale molto bassa, seguito a ruota da tutto il gruppo con i soli Jones e Strautins con percentuali realizzative superiori al 30%.
Infine i tiri complessivi dal campo:
Il totale dei tiri dal campo (somma dei tiri da due punti e di quelli da tre punti) evidenzia ancora di più l’apporto alla squadra di Jones, Mitchell, Peric e Cooke, che insieme forniscono alla causa il 55,8% dei tiri totali realizzati (a fronte del 43,7% di quelli tentati), rappresentando inoltre gli unici in squadra con una percentuale realizzativa personale superiore al 40%. Analizzando invece chi ha le polveri più bagnate degli altri, si nota che il 52% dei tentativi arrivano dal quintetto formato da Fernandez, Cavaliero, Justice, Elmore e Da Ros, che fornisce però tutto insieme solamente il 39,8% dei punti.
Pressoché identiche le prestazioni di Elmore e Justice: effettuano ciascuno circa 1/8 dei tiri della squadra, fornendo circa l’8% dei punti con una percentuale realizzativa dal campo di poco oltre il 26%.
Marco Torbianelli
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