Quelle grigie presenze

Non è la parafrasi di qualche serie televisiva, in voga al momento, ma solo il modo per ricordare quei giovanotti, solitamente vestiti di grigio, gli arbitri, che gravitano attorno ai campi di basket, e fanno si che questo gioco, scusate la ridondanza, sia giocabile.

Qualcuno li aveva definiti un “male” necessario, ma a me ricordano spesso Benjamin Malaussène, personaggio centrale dei romanzi di Daniel Pennac, di professione “capro espiatorio”.

Si perché spesso nelle carenze e nelle sconfitte di qualche squadra si preferisce chiamare in causa gli errori arbitrali, piuttosto che assumersi le proprie responsabilità.

Non voglio fare l’avvocato di nessuno, e sono consapevole che gli arbitri sbagliano, ma sbagliano anche i giocatori, anche dei tiri facili, sbagliano gli allenatori, che magari non chiamano minuto nei momenti decisivi, sbagliano i dirigenti, che qualche volta contrattualizzano dei giocatori che poi si dimostrano del tutto inutili, sbaglia anche il pubblico, che con il pagamento del biglietto ha il diritto di tifare e protestare, ma non di tirare oggetti in campo, azione che danneggia più la propria squadra che gli avversari.

Tutti sbagliamo e tutti hanno il diritto di sbagliare, dobbiamo essere consapevoli che bisogna trovare un equilibrio che ci permetta di bypassare gli errori, nostri e degli altri, di continuare con serenità, senza esacerbare animi fin troppo adrenalinici nei momenti più importanti di un confronto.

Agli arbitri, quindi, è dedicata questa gallery fotografica. Agli arbitri che hanno permesso, nella settimana appena trascorsa, di effettuare e di portare a temine quelle partite che, senza la loro presenza, sarebbero state solo che delle belle, ma inutili, amichevoli.

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