I consigli di…Artika

Quando prevenire e meglio che curare , quando rivolgendosi a professionisti specializzati si possono evitare traumi temporaneamente invalidanti e controproducenti, per se e per il proprio team.

Appuntamento settimanale con la rubrica del dott. Lorenzo Facchettin, titolare della Artika Wellness di via Cumano 2/1 a Trieste.

La caviglia

Come da precedente articolo, in chiave preventiva si dovrebbe sempre porre l’attenzione alle varie modalità d’appoggio del piede a terra, sia nell’ambito prettamente sportivo che nel quotidiano. Con il passare degli anni si è assistito, fortunatamente, ad un cambiamento progressivo delle varie attrezzature sportive: vedi il cambio delle superfici di gioco (cambiamento importante ad esempio nel calcio con il sintetico -relazione trauma ginocchio-), calzature sempre più ammortizzate e con
modalità di rullata del piede differente, vestiario tecnico etc.

Se dovessimo quindi parlare di performance o di rieducazione post-infortunio non possiamo tralasciare questo aspetto tecnico importante:
Giocare sul parquet non è come giocare sul cemento;
Giocare con delle scarpe usurate non è come farlo con delle scarpe nuove (cambiarle spesso!);

Quindi, da una parte abbiamo un netto miglioramento del contesto sportivo mentre dall’altra, come rovescio della medaglia, abbiamo ad esempio delle calzature che camuffano molto bene i nostri “vizi” posturali sia nel bene che nel male.

Occorre dunque introdurre delle tipologie di esercizio da effettuare scalzi quali ad esempio:

  • Camminata, corsa;
  • Appoggi mono-podalici con varianti coordinative;
  • Appoggi bi e mono-podalici in esecuzione del gesto tecnico;
  • Tutti i fondamentali comprensivi di movimenti di torsione del piede.


Inoltre, si nota sempre in modo più frequente l’utilizzo di bendaggi per “tener in sede la parte”, per dare maggiore stabilità. Giusto, ma come alleno la stabilità di un’articolazione se ad ogni movimento rimane bloccata? (da approfondire in caso di lassità).

Se parlassimo di peak performance (massime prestazioni n.d.r.) o di semplice introduzione progressiva al gioco con contatto, le prime volte conviene sempre avere un’accortezza in più, basta che il focus del lavoro non rimanga il fasciarsi le caviglie ad ogni singolo allenamento bensì si sposti sull’effettuare esercizi preventivi e/o compensativi ad ogni sessione d’allenamento.

Si ritorna allora a parlare del tempo a disposizione, poco, nel quale si predilige il lavoro con la palla e concetti preventivi scemano fino a diventare compensativi una volta avvenuto un trauma.

Esempio di progressione base da effettuare come riscaldamento: – fase dinamica:

  • Camminare in moto rettilineo in ordine sparso curando la rullata del piede e l’atteggiamento (in generale prediligere il neutro) con varianti in cambio di senso, di direzione -variare angolazioni di lavoro;
  • Camminata sulle punte, sui talloni con varianti coordinative come ad esempio movimenti differenziati delle braccia;
  • Camminata all’indietro = movimento al contrario;
  • Corsa leggera: timing d’appoggio piede dx/sx, atteggiamento del piede, baricentro tecnico;
  • Arresti ad 1-2 tempi con variati angoli lavoro, con torsioni del busto, con movimento braccia;
  • Skip basso ed arresti ad 1-2 tempi da effettuare sul posto o in movimento;
  • Scivolamenti laterali dx/sx con fermi su appoggi mono-podalici (ricerca della stabilità)
  • Combinazioni di tutti i punti precedenti a creare un percorso unico.
  • Seguito: Esecuzione dei gesti elencati ad occhi chiusi.

Trovo questi esercizi, unici per semplicità didattica ed unici per effettiva complessità d’esecuzione, adatti a tutti, dal settore giovanile alle squadre Senior. Chiaro che il grosso del lavoro, oltre al controllo dell’esecuzione, rimane l’approccio all’esercizio; differente per età con passaggio da una chiave maggiormente ludica ad una con spiegazioni più dettagliate per maggior comprensione del “perché”.