I consigli di Artika

Articolo del dott. Lorenzo Facchettin, della Palestra Artika Wellness , sull’allenabilità dei vari soggetti che partecipano ad una pratica sportiva.

Allenamento

Riprenderei la definizione di allenamento data da Toni Nett -1960- che lo definisce come l’organizzazione della vittoria mediante auto-disciplina.
Inutile soffermarsi su protocolli di lavoro con pianificazione e programmazione capillare se l’individuo da allenare non è “pronto” a ricevere tali informazioni.

Introduciamo così un concetto chiave, molto sfuggevole soprattutto a chi deve seguire delle squadre (gruppi eterogenei) ove le varie motivazioni individuali alla pratica dello sport sono, alle volte, molto distanti l’una dall’altra.

Basti pensare a chi si allena per semplice svago, a chi aspira a diventare un giocatore di livello ed a chi oramai a fine carriera gioca per il sol amore della pratica sportiva. L’allenabilità, un parametro dinamico che rispecchia il grado individuale di adattamento ai carichi di lavoro, viene così a delinearsi in relazione a fattori esogeni come l’ambiente relazionale, gli stili
di vita, la società e da fattori endogeni quali la costituzione, lo stato psicologico e l’età (pensiamo alle difficoltà dei ragazzi nelle fasi sensibili auxologiche). Capendo dunque quanto effettivamente siamo diversi gli uni dagli altri, la chiave di volta per i preparatori sarà dunque dare la giusta motivazione allo sforzo, differente per ciascun atleta, delineando in modo specifico i vari obiettivi a breve, medio e lungo termine.

Obiettivi

Non possiamo cominciare un’attività se non abbiamo ben in mente il “perché” (motivazione al proporre un’attività), il “chi” (a chi si rivolge), il “dove” (il contesto risulta di fondamentale, l’individuo trasforma l’ambiente e da esso viene trasformato) ed al “come” (come attuarle la nostra proposta).

Al tal fine possiamo darci una regola generale di base, definibile con la sigla CARS:

  • C = challenging – stimolante
  • A = attainable – ottenibile
  • R = realistic – realistico
  • S = specific – specifico

Possiamo inoltre suddividere gli obiettivi per sotto-gruppi:

  • Psicomotori: fattori organico-muscolari della prestazione (resistenza, forza, velocità e relative sotto categorie) e le capacità coordinative;
  • Cognitivi: appartenenti al settore tecnico e tattico, ottimizzazione dell’allenamento;
  • Affettivi e sociali: forza di volontà, capacità di auto-controllo ed auto-affermazione etc.

Metodi

Risaltano concetti quali programmazione (es. UA), pianificazione (es. carichi di lavoro) e periodizzazione (lavoro nel tempo, gestione etc.) degli allenamenti. Strettamente connessi ed in relazione con gli obiettivi prefissati a breve, medio e lungo termine, divisibili, da un punto di vista didattico in:

  • Verbali: descrizione, analisi, discussione;
  • Dimostrativi: dimostrazione visiva degli esercizi e dei loro elementi;
  • Pratici: diretti all’assimilazione della tecnica sportiva o di capacità motorie (analitico – globale).

Contenuti (in sintesi con successivo approfondimento)

Ragruppabili in esercizi di sviluppo generale, speciale e di gara differenziati l’uno dall’altro dalla vicinanza o meno al gesto specifico di gara come ad esempio il timing esecutivo ed l’esecuzione tecnica sport specifica.

Mezzi

Essenzialmente il tipo di organizzazione e gli attrezzi a disposizione.