Tecnica e tattica. Klemen Kladnik (Parte 2)

Continuiamo la disamina iniziata dal co/allenatore della Lussetti Servolana la settimana scorsa.

Come promesso vorrei descrivere un po’ più precisamente le 5 fasi del percorso che (per me) i giocatori devono percorrere. Le descrizioni sono più “filosofiche”, non andranno troppo in profondità nel “tecnico” e “tattico” su come e cosa fare.

L’idea è di mettere per iscritto gli obiettivi di ogni fase e cosa dovrebbero saper fare i giocatori prima dell’inizio della prossima fase.

La filosofia principale che mi hanno insegnato e che – almeno nella mia carriera – si è sempre confermata è che l’allenatore deve adeguarsi ai giocatori che ha, per questo non sarò io a dire quali esercizi far fare ai vostri ragazzi. È compito vostro, ma deve essere anche una sfida con voi stessi trovare gli esercizi che faranno crescere i vostri ragazzi. E Voi con loro. Buona fortuna!

Fase di fondazione

La fase di fondazione è la fase dove i ragazzi e le ragazze vengono introdotti al gioco della pallacanestro, molto spesso in un modo non formale.

Tutta l’attenzione deve essere su:

  • Divertimento
  • Libertà di movimento
  • Amore per lo sport
  • Introduzione al gioco della pallacanestro

Introduciamo la pallacanestro in modo non formale tramite giochini, esercizi e attività non relative alla pallacanestro. Il ruolo primario dell’Allenatore è essere quello di allenatore/facilitatore/motivatore più che “sergente”. Per quello ci saranno sia tempo che spazio. L’Allenatore deve essere attivo nelle attività che fanno i ragazzi, positivo, deve incoraggiare, correggere in modo non punitivo.

Obiettivi della fase di fondazione:

  • Sviluppo delle abitudini di lavoro
  • Sviluppo delle responsabilità individuali
  • Sviluppo dell’amore per lo sport in generale
  • Introdurre i bambini a una vita sana (attività sportive regolari, uso di attrezzature adeguate, come comportarsi in un gruppo di persone, …)
  • Sviluppo di una sana fiducia nelle proprie capacità
  • Introduzione e sviluppo delle abilita motorie basilari (coordinazione)
  • Introduzione e sviluppo dell’orientazione in uno spazio ristretto e dei processi decisionali situazionali (situational decision making)
  • Introduzione di elementi tecnici
  • Introduzione del concetto di correttezza nello sport (fair play)
  • Introduzione del concetto e sviluppo dell’abilità di poter continuare con un’attività (esercizio) anche quando questo diventa duro o quando le cose non vanno come previsto

Dobbiamo assicurare che tutti i bambini presenti agli allenamenti vengono coinvolti in un modo che permetta loro uno sviluppo al passo degli altri componenti del gruppo.

Questa fase è la pietra angolare di qualsiasi attività i ragazzi faranno nelle loro vite. Dovrebbe iniziare in un ambiente positivo dove gli Allenatori e i genitori incoraggino i bambini in divertenti attività sportive dove potranno sviluppare le proprie capacità senza la pressione del risultato, un ambiente dove il successo o meno non sono importanti.

L’ambiente deve promuovere l’apprendimento, a quest’età non esiste la nozione che giocare sia uguale a lavoro duro. Gli esercizi “classici” devono essere sostituti con giochi attentamente strutturati. Tramite queste attività si sviluppano anche l’autodisciplina, l’iniziativa personale, fiducia nei propri mezzi, sana competitività, persistenza, cooperazione con gli altri che fanno parte del gruppo, tolleranza verso gli altri bambini, tolleranza verso “l’autorità”.

Quadro formativo che ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi della “Fase di fondazione”

Gli allenamenti devono essere strutturati in modi che aiutino i giocatori a raggiungere le competenze necessarie per avanzare alla prossima fase.

I giochi che dovrebbero far parte del piano allenamenti devono includere:

  • Differenti movimenti di e con il pallone (statici e attivi)
  • Modi diversi di controllare il pallone (portare il pallone, rotolare il pallone,…)
  • Esercizi di equilibrio
  • Palleggio a due mani (dove il palleggio con una mano è ancora troppo difficile)
  • Palleggio con mano forte e cambio mano palleggiando
  • Principi di passaggio e ricezione del pallone
  • Colpire un bersaglio specifico (tabellone, ferro, canestro)
  • Introduzione delle regole della pallacanestro (cosa sono i passi, cos’e il fallo,…)
  • Introduzione di concetti che si useranno in allenamento e/o in partite

A livelli avanzati della fase di fondazione introduciamo il gioco del basket del tipo 3:3 + allenatore, 0 4:4 + allenatore con l’allenatore che è sempre in attacco e cerca di coinvolgere tutti i giocatori in campo.

In questo modo i ragazzi cominciano a imparare movimenti in un ambiente affollato ma limitato dovendo collaborare con gli altri compagni per un “fine comune”. Questo è anche il momento per introdurre i concetti più basilari della difesa (perché si gioca in difesa, qual è lo scopo, come si gioca,…)

Abilita e competenze che i ragazzi devono padroneggiare alla fine della Fase di fondazione

  • Palleggio con mano forte facendo slalom e facendo cambio di mano semplice
  • Terzo tempo con mano forte
  • Semplice passaggio e ricezione del pallone
  • Colpire bersagli specifici (tabellone, ferro, canestro)

Struttura del piano allenamento

  • 80% dell’allenamento deve essere dedicato allo sviluppo delle abilita motorie di base (60% abilita di base, 20% abilita motorie specifiche alla pallacanestro)
  • 20% dell’allenamento dedicato alla “tecnica” (scelte individuali)

Quantità di allenamenti

Per un bambino di 5 anni 2 allenamenti a settimana bastano se ha altre attività! I ragazzi di questa età dovrebbero essere fuori casa a correre il più possibile. Che sia allenamento di minibasket, o calcio nel giardino di casa – non importa. L’unica cosa che importa è che i bambini stiano in costante movimento.

Se abbiamo possibilità di fare 3 allenamenti a settimana allora suggerirei di fare almeno un allenamento che non sia dedicato al basket. Forse un allenamento di pallamano, che è simile al basket, un allenamento con esercizi di ginnastica,… più cose diverse faremo con i ragazzini, meglio sarà per la loro crescita. E questo dovrebbe essere il nostro obiettivo primario, far crescere i ragazzi.

Chi dice che un bambino che abbiamo oggi un domani non potrebbe giocare a calcio in Champions League? O un ragazzo che oggi gioca a calcio non crescerà 20 cm in un’estate e un domani c’è lo troveremo in palestra? Gli diremo che può andare via perché non ha fatto minibasket? Spero di no e sono contento che a me non hanno detto di no quando a 16 anni mi sono presentato al primo allenamento di basket. Dopo 10 anni di calcio.

(continua…)