Sogno o incubo

Questa mattina mi son svegliato con una sensazione strana: una sensazione latente di angoscia mista a curiosità. Ero reduce da un sogno molto vivido, quasi reale ma con dei contorni sfocati, tutti da interpretare.

C’era un fiume che univa Udine a Trieste: un fiume che, contrariamente alle leggi della fisica, andava in salita.

Nel capoluogo friulano c’era un pontile sul quale il presidentissimo stava a vegliare: sulla cresta dell’acqua tanti ex collaboratori, alla disperata ricerca di salvezza.

Da lontano arrivava un rimorchiatore, capitano Gianluca Mauro, timoniere Matteo Boniciolli.

Al rimorchiatore erano attaccate tante barchette (causa il distanziamento sociale) sulle quali remavano Marco De Benedetto, Matteo Praticò, alcuni giocatori dal volto indistinguibile, ed altri personaggi di secondo piano.

Per fortuna mi sono svegliato: una transumanza dal capoluogo a Udine mi sembrava fantascienza ma, si sa, nel basket odierno può accadere di tutto.

Non vedo l’ora di leggere i soloni della carta stampata, dove i giornalisti professionisti sono portatori asintomatici di verità, per saperne un po’ di più.

Panda Rydens