Umana Reyer, la preview di Gara 5

Le mura del Palasport Taliercio ospiteranno Gara 5, epilogo della lunga e appassionante serie finale tra l’Umana Reyer e la Famila Wuber Schio.
Dopo aver superato le scledensi nelle prime due sfide, le lagunari si sono arrese di misura e solo nei secondi conclusivi nei due match disputati al Palaromare, dopo aver compiuto recuperi che sembravano quasi impossibili vista la determinazione delle padrone di casa e l’ampio vantaggio acquisito nelle prime frazioni di gioco.

Impossibile ipotizzare un pronostico, visto l’andamento non solo degli ultimi confronti ma anche delle gare disputate nel corso della Regular Season, della Supercoppa Italiana e della Coppa Italia che registrano una parità assoluta in termini di risultati tra le due formazioni. Se a favore delle “Orange” potrebbe giocare una maggior dimestichezza alle gare senza appello, le veneziane hanno dimostrato di essere capaci di rimonte prodigiose, frutto di un carattere indomabile che ha consentito loro di essere protagoniste nel corso di tutta la stagione, sia in campionato che in Eurocup Women.

Le orogranata dovranno pertanto attingere a piene mani alle forze residue, dimenticando gli acciacchi che hanno caratterizzato il finale di stagione , per far fronte a una squadra che sul proprio parquet ha sicuramente vissuto sul talento e sulle giocate di molte singole atlete, Gruda, Mestdagh, Harmon, Sottana, Dotto e Cinili “in primis”, ma che ha altresì dimostrato nei momenti topici di poter contare su tutto il proprio roster, mettendo in luce di volta in volta giocatrici che hanno ripagato al meglio la fiducia del loro coach fornendo un contributo rivelatosi determinante.

Capitan Bestagno & Co. sono consapevoli di dover affrontare una “battaglia” durissima e sanno che ogni pallone recuperato sin dalla prima alzata eviterà di concedere quei vantaggi che implicano necessariamente un “surplus” di energie fisiche e nervose togliendo l’indispensabile lucidità nelle battute finali. Per certo, il cucire sulla propria maglia lo scudetto tricolore, che manca dalla bacheca femminile dal lontano 1946, ripagherebbe gli sforzi compiuti, dalla proprietà, dagli staff tecnici e dirigenziali e soprattutto da tutte quelle atlete che si sono susseguite, dopo l’autoretrocessione del 2010, e che nell’arco di pochi anni hanno riportato il gonfalone della Reyer a sventolare sui campi della massima serie.

(s.v.)