Tenace ma non all’altezza, l’Allianz affonda nella laguna

Più chili a rimbalzo, più rapidi nei pick and roll e più precisi al tiro: i veneti mettono subito i "puntini sulle i". Trieste non molla ma nell'ultimo quarto sembra non avere le forze per provare la rimonta.

Riscattare la dolorosa sconfitta patita per mano di Varese e, nel contempo, fare uno sgambetto ai “cugini” della Reyer: ecco il doppio obbiettivo della squadra guidata da Coach Ciani. I veneti non hanno brillato nelle prime sfide di campionato (attualmente settima in classifica) ma il roster è stato allestito per puntare allo scudetto e, sulla carta, la superiorità sui triestini è indiscussa.

I quarto

Primi minuti e prime sorprese per il quintetto ospite, perché c’è Fernandez dentro per Sanders e Delìa per Konate: 5-4 Trieste dopo due minuti. Molti errori al tiro per tutti gli effettivi ma Delìa si piazza in mezzo all’area e smista degli ottimi assist per i taglianti (9-9 sul tabellone). Tonut non incide sullo score ma i suoi pick and roll e le penetrazioni mettono in seria difficoltà i difensori giuliani, costringendo Ciani al timeout (16-11 in favore dell’Umana). Coerentemente col metro arbitrale sin dall’inizio d’anno, la terna “bacchetta” la prorompenza fisica di Konate, che spende anzitempo il suo terzo personale. Sanders (sponda lagunare) infila 6 punti in meno di venti secondi e gli orogranata guidano con merito sul +8 (22-14).

II quarto

Il predominio a rimbalzo premia gli uomini di De Raffaele, che può “lussuosamente” ruotare giocatori di qualità e mantenere 7 punti di distacco con agilità (25-18). C’è poco da fare: contro questa Reyer la difesa dev’essere al limite della perfezione e l’attacco deve vertere sugli uomini con i proverbiali “punti nelle mani”; nel frattempo Banks e Watt assommano 24 raffinatissimi punti in due. Proprio i 14 punti del n.1 in maglia Allianz tengono i suoi a contatto sul -3 (30-33) ma i compagni fanno tanta, troppa, fatica per supportarlo e l’intervallo vede la Reyer avanti 40-32.

III quarto

L’Allianz ha bisogno di tre, quattro, minuti per rientrare dalla pausa e la tripla del pareggio di Banks (5/5 da tre, 23 punti totali) fa imbufalire coach De Raffaele: 47-47! Purtroppo Trieste non sa “gestire” il rapporto tra fisicità e metro arbitrale: troppo nervosismo generale, poca furbizia, poca malizia nell’attrarre i falli avversari e tanta frustrazione nelle scelte dubbie dei tre fischietti. Come solo le grandi squadre sanno fare, Venezia risponde per le rime tornando saldamento al comando e rimettendo in ritmo un Sanders già “chirurgico” dalla lunga distanza (64-51). Permettete un plauso particolare a Banks, che sotto di tredici, si catapulta in marcatura per una stoppata di rabbia che non smuove il risultato ma “emana” mentalità.

IV quarto

Nella contesa odierna male i registi biancorossi, da tutti e due i lati del campo: questo ha costretto Banks e altri commilitoni a numerose forzature. Mentre il cronometro avanza inesorabile i veneti guidano 69-57: Trieste non ha i “numeri” per competere allo stesso livello. I veterani di De Raffaele sono già ben istruiti sul da farsi, soffocando sul nascere le ultime sortite ospiti.

Umana Venezia vs Allianz Trieste 84 – 77 (22-14, 18-18, 24-19, 20-26)

Umana Reyer Venezia: Sanders 14, Tonut 17, Stone 2, Watt 21, Echodas 2, Mazzola 14, Brooks ne, Cerella 2, Morena ne, De Nicolao 5, Phillip 2, Daye 5. All. De Raffaele

Allianz Pallacanestro Trieste: Mian 4, Sanders 11, Delìa 10, Banks 23, Lever 10, Cavaliero, Fernandez 8, Deangeli ne, Grazulis 5, Konate 6, Longo ne. All. Ciani

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