Sassari – Dolomiti Energia Trentino | Tre cose da sapere

1. Mezzogiorno di fuoco

Trentasei ore a Trento, poi di nuovo in partenza, stavolta verso la Sardegna: il gennaio intenso della Dolomiti Energia Trentino prosegue con una trasferta importante, con in palio due punti che valgono tanto per la classifica di Serie A e per la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. Coach Lele Molin e il suo staff dopo le partite contro Venezia e Partizan ritrovano un po’ di profondità nelle rotazioni grazie al rientro in gruppo di Reynolds e Bradford, che daranno un po’ di ossigeno nel reparto esterni che dovrà ancora invece fare i conti con l’assenza di Saunders. 

Il ritorno di Cam e Desonta, che ieri si sono allenati con la squadra, è un’ottima notizia soprattutto dal punto di vista offensivo, dove l’Aquila ritrova i suoi due migliori tiratori da tre punti proprio alla vigilia di un match in cui la precisione dall’arco potrebbe far pendere l’ago della bilancia dalla parte dell’una o dell’altra squadra. Sono ben 56 le triple messe a segno in stagione da Reynolds in 23 presenze ufficiali (36,8% dall’arco), Bradford è a quota 36 (con il 34,6% di realizzazione). Flaccadori, il terzo bianconero in questa particolare graduatoria, ne ha segnate 26. 


2. Ventuno grandi partite 

I bianconeri nei 21 precedenti contro Sassari hanno ottenuto 12 vittorie e 9 sconfitte: Dolomiti Energia e Banco di Sardegna si sono incrociate un paio di volte ai playoff (quarti di finale 2015, 3-1 per i sardi; e quarti di finale 2017, un netto 3-0 per Forray e compagni). Una rivalità che ha prodotto grandi emozioni e tanti match indimenticabili, a prescindere dai risultati: particolarmente intenso da questo punto di vista fu il doppio incontro nella stagione 2019-20, quella poi chiusa anzitempo dalla pandemia. Nel match di andata Jerrells segnò una gran tripla sulla sirena per espugnare la BLM Group Arena 73-76 nonostante il pareggio eroico, pochi istanti prima, di Justin Knox; al ritorno in Sardegna, qualche mese più tardi, fu Trento a vincere sulla sirena in trasferta, grazie alla tripla di Alessandro Gentile che firmò l’87-90 finale. 

Lo scorso anno una vittoria per parte, sempre alla squadra in casa: all’andata grande prestazione e vittoria interna 92-78 per Trento, trascinata da un ottimo Victor Sanders; al PalaSerradimigni invece Bilan e soci rallentarono la poi vincente corsa playoff dell’Aquila con un successo 94-78 che resta l’ultimo precedente della sfida. 


3. La Sassari di coach Bucchi

Dopo un avvio di stagione segnato da qualche sconfitta di troppo e dall’esonero di coach Demis Cavina, la Dinamo ha puntellato il proprio roster e sotto la mano esperta di coach Piero Bucchi, la nuova guida tecnica dei sardi, ha cominciato a risalire la classifica ritrovando entusiasmo e risultati. Il largo successo 84-103 di qualche giorno fa a Bologna contro la Fortitudo riassume il potenziale offensivo del Banco di Sardegna, che punta forte sull’esperienza e il talento smisurato di David Logan (15,1 punti a partita con 3,0 triple a bersaglio) come leader tecnico ed emotivo della squadra. L’arrivo di Gerald Robinson (16,2 punti di media) garantisce pericolosità sul perimetro e talento realizzativo, ben bilanciato con le doti di costruttori di gioco e “incursori” di Filip Kruslin e Stefano Gentile (l’ex della partita, a Trento nel lontano 2010). Il collante tra i reparti è il confermatissimo Jason Burnell, alla seconda stagione in Sardegna dopo quella a Cantù (9,6 punti e 4,2 rimbalzi), mentre la coppia di lunghi titolari garantisce pericolosità sull’arco con Eimantas Bendzius (12,8 punti di media) e presenza interna con l’ex Treviso Christian Mekowulu, miglior rimbalzista (6,4) e stoppatore (1,3) della squadra. Dalla panchina occhio all’impatto, per energia e presenza, di Ousmane Diop e Kaspar Treier, entrambi con formazione italiana.   

Uff. stampa Aquila Basket