Sarà la rinnovata e temibilissima Reyer Venezia l’avversario di questa terza giornata: un roster, come detto, rivoluzionato quasi integralmente e che punta – idealmente – alla terza posizione in classifica dietro Bologna e Milano. Trieste, dopo l’ottima prova contro la Virtus, deve trovare la chiave per compensare l’inferiorità qualitativa attraverso un basket dinamico, una difesa asfissiante e quell’agonismo degno della massima serie.
I quarto
Palla a due e la Reyer è già sull’8-0 dopo due triple aperte e un contropiede fulminante di Willis. Dopo il timeout di Legovich Davis mette in moto la squadra ma l’inconsistenza di Spencer rende futili gli attacchi e apre autentiche voragini per i tiratori lagunari: 17-5 Reyer a metà frazione. Purtroppo le marcature degli esterni e gli “aiuti” sono pessimi e le previsioni del pre-partita si rivelano fondate: Venezia guida 24-11 dopo una timida reazione giuliana. Una tripla di Granger vale il 29-15 sul quale termina un primo tempo da pollice verso per i colori biancorossi.
II quarto
Legovich prova il doppio play ma il penetra-e-scarica ospite macina punti su punti: indicativi i 34 punti subiti in circa 11 minuti di gioco. Trieste, sotto di 18 lunghezze, sembra non trovare la forza mentale per reagire, le palle perse fioccano, e c’è già chi – fra il pubblico – ha scelto persino di abbandonare il palazzetto per fare ritorno a casa. Il tabellone recita 39-21 in favore dell’Umana. Il gap era ben noto, ma stupisce l’arrendevolezza degli alabardati: tranne il solito Davis e un volitivo Vildera, poco poco altro. La partita “scorre” su un binario tranquillo, logico, e la doppia cifra di vantaggio concede alla Reyer una pallacanestro senza fronzoli ma molto concreta. In un Allianz Dome silente e amareggiato, gli ospiti conducono 55-35.
III quarto
Difficile non constatare, mismatch dopo mismatch, azione dopo azione, le innumerevoli deficienze del collettivo biancorosso: in alcuni frangenti anche il tenere la palla in mano diventa un problema (rimbalzo perso da Pacher e palla persa di Campogrande sullo scarico). 59-44 sul tabellone in favore dei veneti. Addormentata dalla scarsa competizione, la Reyer sonnecchia per qualche minuto lasciando un break a Trieste, ora a -13 (46-59). A costo di risultare noiosi, bisogna ancora una volta sottolineare l’audacia di Davis e la tenacia di Vildera, unici baluardi ad offrire punti e continuità: a 2.54, i biancorossi inseguono 52-63. Con i soli Willis e De Nicolao, tuttavia, l’Umana tiene a bada il tentativo di rimonta giuliana e chiude avanti di 15 (73-58).
IV quarto
L’incipit dell’ultimo quarto – ahimè – è la fotocopia del primo: Venezia può dunque allungare nuovamente sul +18 (78-60); proprio come accaduto in precedenza, la squadra di De Raffaele toglie il piede dall’acceleratore e regala a Deangeli il contropiede del -12 (68-80): un fuoco di paglia perché il 14/25 dall’arco è “porto sicuro” per questa Serenissima. Con l’esito scontato – in favore della Reyer – l’analisi del match impone un’altra bocciatura per i triestini, “spariti” dal gioco per troppi minuti e ancora a secco di vittorie.
Pallacanestro Trieste vs Umana Reyer Venezia 78 – 95
Trieste: Bossi 4, Ius, Pacher 13, Gaines 14, Davis 13, Spencer 8, Vildera 13, Campogrande 3, Deangeli 4, Bartley 6. All. Legovich
Venezia: Willis 16, Spissu 8, Watt 17, Bramos 13, Freeman 6, Granger 11, Tessitori 6, Sima 2, De Nicolao 14, Chillo, Brooks 2, Chapelli. All. De Raffaele
Rajone