Buoni segnali in una sfida impari: Milano vince 98-81

Parte bene Trieste, in termini di difesa e di mentalità. Sul finire del terzo quarto l'Armani cambia marcia e porta a casa una prevedibile vittoria.

L’opulenta Armani Milano, nonostante qualche assenza illustre, può disporre di una panchina lunghissima e folta di campioni: per i biancorossi è indubbio si tratti di una sfida più che ardua, ma è pur vero che i triestini possono giocare con meno pressione psicologica. Dopo tanti tanti mesi di assenza, Lever potrà mettere di nuovo piede sul parquet.

I quarto

Dopo un buon inizio, le palle perse di Trieste concedono il vantaggio meneghino sul 7-5: Davis viene raddoppiato con continuità e a Spencer viene comminato un assurdo ma “doloroso” secondo fallo. Dopo il timeout gli uomini di Legovich attaccano con rabbia e aggressività, ritornando in un baleno a -1 (13-14), Davies replica con ottimi post-basso, ma anche Gaines viene punito col suo secondo personale; purtroppo gli attacchi ospiti si “riassumono” quasi esclusivamente nel tiro da tre, il che giova a Milano, sopra 25-19 dopo dieci minuti di contesa.

II quarto

Con Gaines e Spencer gravati di falli i giuliani fanno fatica a contenere i lunghi di casa – soprattutto Voigtmann – ma Bossi, Vildera e Deangeli riescono a dar battaglia: un assalto di Bartley porta Trieste sul pareggio (30-30). Tutto si può dire ma non che Trieste stia dando il 100% in difesa: Messina è visibilmente irritato dall’atteggiamento dei suoi, che inseguono 32-37. Davis è pressato alla morte ma riesce a trovare dei difficilissimi canestri, Mitrou-Long prova l’assolo con un poderoso 2/2 dall’arco ma Bartley incide il +4 (42-38).

III quarto

Legovich chiama una 3-2 ma l’Armani infila tre triple in fila per tornare a +1, mettendo in mostra le ben note qualità offensive; il punteggio è in parità (53-53) e la partita è intensa e bella da vedere. Purtroppo le energie spese in marcature tolgono lucidità agli attacchi di Davies e compagni ma – a dire il vero – neanche Milano sta brillando. Bartley è visibilmente stanco e ora i “chili” e i “centimetri” milanesi fanno la differenza in quanto a secondi, tripli possessi, principale ragione del +8 Olimpia (65-57).

IV quarto

Il gap tecnico è – sulla carta – devastante a favore dei lombardi, che hanno giocato una brutta pallacanestro e che hanno costruito il vantaggio principalmente sul talento e nelle dodici triple segnate; timeout Legovich sul +11 in favore dei padroni di casa (72-61). L’antisportivo di Vildera su Biligha è lo spartiacque che sancisce, di fatto, la fine di questo match (anche se mancherebbero circa 6 minuti al termine). Belli i 25 di Bartley e belli i 23 di Mitrou-Long, mentre un ingiusto “ventello” punisce anche troppo severamente una Trieste da applaudire.

EA7 Emporio Armani Milano vs Pallacanestro Trieste 98-81

EA7 Emporio Armani Milano: Pangos 13, Davies 12, Hall 18, Alviti, Melli 7, Thomas 2, Mitrou-Long 23, Miccoli 2, Ricci 5, Biligha 6, Voigtmann 7. All. Messina

Pallacanestro Trieste: Davis 10, Spencer 2, Gaines 12, Pacher 10, Campogrande, Vildera 9, Bossi 5, Bartley 28, Lever 3, Deangeli 2, Rolli. All. Legovich

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