
Gli sforzi del mercato, della preparazione atletica, di una stagione lunga, tutto si condensa drammaticamente in questa partita-salvezza fra le gemellate Trieste e Verona. Nemmeno gli scandali legati alla (de)penalizzazione di Varese o il casus belli di Scafati-Brindisi modificheranno quello che accadrà in questi ardenti 40 minuti; certo, mezzo occhio sarà rivolto agli altri risultati (Reggio Emilia, Varese, Treviso, Napoli) ma tutta la città si è stretta attorno alla squadra riempiendo l’Allianz Dome, teatro di questo penultimo, decisivo, atto. Ogni tuffo, ogni pallone sporcato, ogni minimo dettaglio comporrà il mosaico finale, che tutti ci auguriamo sia tinto di biancorosso.
I QUARTO
Nell’elettrizzante atmosfera di questo inizio è Ruzzier a dettare i ritmi offensivi per Trieste, subito avanti 8-3: Lever e Deangeli sono chiamati al super lavoro in difesa e Ramagli è costretto ad inserire i “centimetri” di Pini per contrastare il quintetto avversario. Verona è ancora imbrigliata nella costruzione del gioco, e gli ospiti chiamano timeout sull’11-5 per i padroni di casa. Ottima la “presenza” di Terry e Lever sotto le plance e nella risoluzione dei pick and roll: i veneti stanno soffrendo i giochi a due sapientemente ammanniti dal play triestino. 14-7 per i biancorossi. Sul finale di quarto entrano Spencer, Bossi e Campogrande ed è un bene che i giuliani abbiano perserverato nel coinvolgere i propri lunghi (11 punti in tre): Trieste convintamente avanti 24-12.
II QUARTO
Campogrande soffoca Sanders con una marcatura intensissima, Bossi inventa una magia dietro la schiena per un inarrestabile Terry (i mismatch sono tutti suoi) ma è ora di piazzare il break decisivo: Ramagli deve chiamare timeout sul -17 (29-12). Utilissimo, in questo frangente, proprio il lavoro sporco di Campogrande, le cui lunghe leve stanno creando non pochi problemi alle linee di passaggio venete; gli ospiti rompono il “silenzio” nelle segnature ma a metà quarto i biancorossi conducono 34-17. Ancora una volta le leggi del basket non mentono: è dalla difesa che nasce la superiorità sul campo. La Tezenis è nel momento più buio, falcidiata anche da qualche ingenuo fallo in attacco, e non trova mai soluzioni facili, nè dall’arco, nè da sotto. Negli scampoli conclusivi, Trieste accende il “cruise control” e va all’intervallo sul +17 (41-24).
III QUARTO
Lenta e compassata la squadra di Legovich comincia col piede sbagliato lasciando a Verona tutto lo spazio per una temporanea rimonta: 46-37 tul tabellone e assai tardivo timeout per i giuliani. Bartley ha ricominciato a forzare (pessimo segnale, orribile segnale) e non a caso la Tezenis è tornata sotto la doppia cifra di svantaggio; nella fase più che complicata della partita una tripla di Davis riavvicina gli ospiti sul -7, Trieste ha completamente perso l’abbrivio del primo tempo e non è in grado di attaccare con raziocinio. 52-46 per i biancorossi. Bossi scuote l’Allianz dome con una bomba ma non è sufficiente perché la terza frazione è a tinte gialloverdi, vicinissimi in quanto sotto solo di 2 lunghezze (55-57).
IV QUARTO
“Qui si parrà la tua nobilitate”, diceva Dante: Campogrande spara da tre, Davis sale a 18 e replica per le rime e a 7.44 il tabellone indica un perfetto equilibrio (60-60). La tensione emotiva non è mai stata così alta. Ruzzier e Terry s’intendono bene, Campogrande ne infila un’altra e Ramagli chiede timeout sul 65-60 per i padroni di casa; il metro arbitrale cambia repentinamente, Trieste raggiunge prestissimo il bonus falli, Bartley non riesce ad avere ragione del più esile e giovane Casarin e la sola “mano” di Campogrande (12) offre motivo di speranza per i giuliani. Bossi, ancora una volta, smentisce i suoi detrattori con giocate di cuore e subendo degli importantissimi falli: i suoi punti “dicono” 76-70 per Trieste. Bartley fa inc…arrabbiare 6.000 persone ma poi ripara con la tripla del +6 a 1.45: Davis rintuzza dalla lunetta, Terry “aggiusta” il jumper di Campogrande e i biancorossi guidano 81-74 a 1.10 dalla sirena. Verona si affida a Cappelletti, che non sbaglia la bomba del -4, poi Casarin strappa il rimbalzo difensivo, serve Anderson ma egli non segna nel ribaltamento e ora Bartley andrà in lunetta: il n. 24 non sbaglia e la Tezenis ha 14.5 secondi per recuperare 6 punti (83-77 per i biancorossi). Anderson e Davis non trovano il fondo della retina, la palla finisce oltre la linea e il possesso per Trieste può valere… una serie A.
FINALE
Pallacanestro Trieste vs Tezenis Verona 85 – 77
Tabellini
Trieste: Bossi 16, Spencer 2, Rolli, Deangeli, Ruzzier 10, Campogrande 12, Vildera, Stumbris 2, Bartley 13, Lever 12, Terry 15. All. Legovich
Verona: Cappelletti 18, Langevine 2, Simon 9, Casarin 3, Johnson 10, Bortolani, Davis 21, Rosselli, Pini 2, Anderson 11, Udom, Sanders 1. All. Ramagli
Rajone