
Il 30 settembre segna sei anni dalla scomparsa della piccola Sveva Piattelli, la bambina triestina che a soli otto anni ha lasciato un segno indelebile nel cuore della sua città e nel mondo del basket italiano. Sveva non era solo una giovane appassionata di pallacanestro: era una combattente, una fonte di luce e coraggio che ha affrontato con dignità e sorriso una battaglia durissima contro un tumore al rene.
Nel maggio 2018, quando le fu diagnosticata la malattia, Sveva iniziò un percorso di cure che durò un anno e mezzo. Durante quel tempo, il mondo del basket si strinse attorno a lei: nacque l’hashtag #IoTifoSveva, che riempì i palazzetti di striscioni, magliette e messaggi di sostegno. Campioni come Gigi Datome, Danilo Gallinari e Cecilia Zandalasini inviarono video di incoraggiamento, e Sveva, attaccata alla chemio, diceva: “Quanto sono fortunata”
Nel giorno del suo addio, la Pallacanestro Trieste cambiò simbolicamente nome in “Sveva Trieste” per onorarla. I giocatori scesero in campo con maglie rosse adornate da un cuore e il suo nome, mentre sugli spalti oltre seimila tifosi mostrarono cartelli bianchi con la scritta “Sveva”. Un gesto commovente, voluto dal presidente Gianluca Mauro, che disse: “Lei era, anzi è, nel nostro cuore. Nel cuore di tutta Trieste”.
Sveva non ha vinto trofei, non ha giocato in grandi club, ma ha lottato come una campionessa. La sua storia è diventata simbolo di resilienza, amore e comunità. Sei anni dopo, il suo ricordo continua a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuta e di chi ha tifato per lei. Ogni canestro, ogni sorriso, ogni minuto di silenzio dedicato a lei è un tributo alla sua forza.
Per Sveva, per tutti i bambini che combattono, per chi non smette mai di credere nella luce anche nei momenti più bui.
La Servolana, assieme all’amministrazione comunale, ha dedicato a lei il campo all’aperto di via del Pane Bianco, per ricordare per sempre questa piccola, grande guerriera.
Uff. stampa Servolana





























