Uno splendido sole e lo straordinario panorama delle Alpi hanno fatto da cornice alla conferenza stampa di presentazione dell’Auxilium CUS Torino Basketball di serie B, svoltasi in tarda mattinata sulla Terrazza del CUS di via Panetti.
A fare gli onori di casa il Presidente cussino, Riccardo D’Elicio: ‘La nostra Prima squadra fa parte da qualche mese di un sistema che funziona, in cui non è certo meno importante della Manital di serie A. Dal punto di vista societario abbiamo in campo persone di enorme credibilità che formano uno staff all’avanguardia, al lavoro ogni giorno per rendere concreto quel binomio tra sport e cultura, tra aspetto agonistico e formazione scolastica, che riteniamo fondamentale’. ‘Ai giocatori dico che la Società c’è – ha aggiunto D’Elicio -, ma pure che bisogna lavora tutti insieme, con passione ed entusiasmo: ci proponiamo di essere una sorta di trampolino di lancio, per consentire ai nostri ragazzi, ai nostri studenti, di crearsi solide basi e poi partire da qui verso altre esperienze. Nella vita e nello sport’.
In questa direzione un ruolo centrale rivestirà il reclutamento primaverile dei Trials universitari: ‘Li allargheremo a molte altre discipline, migliorando l’ospitalità per gli atleti. Per questo ci siamo già mossi con il mondo accademico, ricevendone risposta entusiasta. Così nei prossimi anni potremo alzare anche il livello della Prima squadra, portando a Torino giovani atleti di categorie superiori, con l’offerta di servizi integrati che abbiano però sempre al centro l’offerta accademica’.
‘Insomma dovremo lavorare per mettere i giocatori/studenti nelle condizioni di guardare con ottimismo al loro futuro, di uomini e di sportivi. L’agonismo purtroppo è sempre più faticoso da supportare: da un lato la Federazione dovrà fare di più per permettere alle Società di crescere i giovani e far maturare talenti e campioni; dall’altro ci vorrà grandissima attenzione al bilancio, che dovrà essere studiato ed organizzato nei minimi particolari all’insegna sempre del buon senso e del fair play finanziario’.
Sulla stagione di B che sta per iniziare D’Elicio ha le idee chiare: ‘Il campionato sarà difficile, abbiamo iniziato in salita, ma non voglio vedere occhi tristi: il futuro è dalla nostra parte e non sarà di certo qualche sconfitta, pur con largo scarto, a fermare il nostro percorso di crescita. Nessuno chiede vittorie, la mission è invece di costruire una bella squadra, una squadra fatta di ragazzi che abbiano davanti un futuro, non solo sportivo, come detto un trampolino di lancio. Ma, nonostante i costi siano alti, dobbiamo fare di tutto anche per conservare questa categoria, che ritengo la più adatta e strategica al nostro progetto di base’.
‘La nostra attenzione verso i giovani è davvero grandissima – ha concluso D’Elicio – e lo è anche quella dell’Auxilium, con cui abbiamo messo insieme un rapporto serio e che prevedo duraturo, e inoltre un canale verso la città. La A sarà sempre più linkata al mondo universitario, visto che i giocatori della Manital parteciperanno agli eventi sportivi proposti dal CUS: l’idea che la squadra di Bechi, proprio nell’anno del 70esimo anniversario dalla nascita del CUS, ci rapporti con il mondo dello sport a così alto livello, è davvero motivo di grande orgoglio e soddisfazione. E anche una enorme opportunità per tutti: sogno tifosi universitari che coltivino un senso di appartenenza e dei valori oltre alla loro passione’.
Alla conferenza stampa della Panetti ha parlato anche il Dirigente Responsabile di Auxilium CUS Torino Basketball, Andrea Guidoni: ‘Sarà una stagione molto complicata. Abbiamo ringiovanito di parecchio l’organico e oggi contiamo solo su giocatori-studenti, per lo più universitari, anche se le porte della Prima squadra si sono aperte pure per alcuni ragazzi degli ultimi anni delle Superiori’.
‘Ai giocatori stiamo chiedendo e chiederemo tanto in termini di impegno: perché giocheranno in B, con l’Under 20 e poi a turno si alleneranno anche con la A. In cambio forniremo loro una grande opportunità di formazione personale e scolastica’.
Tante, anzi tantissime le insidie, molte provengono proprio dall’interno: ‘I giovani sono altrettanto propensi all’entusiasmo quanto alla rapida depressione se le cose non vanno bene. Avremo bisogno invece di tanta serenità, per assemblare una squadra che ritengo in grado possa nel giro di pochi mesi tenere il campo in serie B. A patto che ne siano convinti per primi i ragazzi: dovranno metterci grande pazienza e rendersi disponibilità verso uno staff che sa quel che fa, conosce la categoria e ne ha smisurata esperienza. Sono convinto che questo gruppo, con un paio di rinforzi che contiamo possano arrivare presto, diventerà una squadra: non un gruppo di singoli, ma una squadra, e con valori universitari. L’obbiettivo è proprio questo: che il progetto pensato da tempo possa trovare un riscontro nella realtà dei fatti’.
‘Il livello tecnico delle minors è molto cambiato negli ultimi anni – ha aggiunto Guidoni – ritengo la B l’ultimo scalino che consente ai giocatori di guardare in avanti. In questo torneo si vede il vero valore di un giocatore e se un progetto tecnico è o meno spendibile’.
Sulla stessa lunghezza d’onda del Presidente D’Elicio e del Responsabile Guidoni, anche il coach dell’Auxilium CUS Torino Basketball, Antonello Arioli: ‘Abbiamo vissuto un avvio di stagione atipico, difficile, dobbiamo ancora trovare i giusti equilibri, ma io e tutto lo staff tecnico ci riconosciamo appieno in un progetto che vale la pena di essere messo in opera e appoggiato al cento per cento. La nostra disponibilità per la causa è totale, abbiamo subito preso coscienza degli ostacoli, stiamo lavorando duro per superarli e per far rispettare in tutti i campi dove giocheremo i due marchi storici che connotano tutta la nostra attività’.
Arioli ha poi presentato uno ad uno i suoi ragazzi, sottolineandone la provenienza da ben 11 province diverse. Se non è un record…
Impegni di lavoro hanno purtroppo impedito al Presidente dell’Auxilium, Antonio Forni, di essere presente alla Panetti. A farne le veci il Direttore Generale della Manital Torino, Renato Pasquali: ‘Crediamo molto in questo progetto, nelle regole e nei principi che lo sottendono. Oggi l’attività giovanile è molto più difficile di una ventina di anni fa, più costosa e meno remunerativa, specie per chi vuole fare attività professionistica. Oggi ci vuole tanta passione in chi investe, da parte di chi ci mette la faccia e degli atleti. Chi ‘arriva’ è perché ci mette molto del suo: sapere chi si è e dove si va, sono due prerogative importantissime’. E lo studio in questo aiuta: ‘Si hanno maggiori possibilità di diventare giocatori veri se ci si costruisce nel contempo un’alternativa, importante e formativa come quella offerta dalla frequenza scolastica: studiare aiuta a migliorare anche le prestazioni sportive’.