Matteo Cernivani, innesto “last minute” vincente

L'esterno della Servolana, classe 1996, rischiava di rimanere fermo: l'ingaggio dell'ultima settimana lo ha portato alla corte di Bartoli, per il quale è stato determinante nella prima giornata.

Sono ricominciati i campionati ed ovviamente MegaBasket ritorna ad analizzare, con la lente d’ingrandimento, le prestazioni di quei giocatori che sono risultati decisivi per le sorti delle rispettive squadre. Il quintetto ideale della settimana, che coinvolge i principali campionati “minors” dalla C Gold alla Serie D, anche quest’anno tornerà a far compagnia ai lettori nelle mattinate del martedì, come un’appendice del weekend che torna a spulciare statistiche, numeri e tutte le voci più interessanti delle ultime partite giocate.

PLAYMAKER: Giù il cappello di fronte a “sua maestà” Marko Marcetic, un giocatore che ancora oggi, a 37 anni, fa comodamente la differenza senza mai accusare il colpo. Il playmaker sloveno, passato in estate dall’Ardita Gorizia alla Falconstar Monfalcone, è uno di quei giocatori che un allenatore può considerare il proprio prolungamento in campo. Di sicuro si tratta di un vincente, visto che più volte nella passata stagione ha segnato canestri importanti per le vittorie dell’Ardita: ora ha portato il suo talento alla Polifunzionale, alla corte di Federico Franceschin, uno che è stato un grande regista e che certamente in quella posizione vuole un elemento di sicuro affidamento. Marcetic non ha deluso fin da subito, confezionando una prestazione da 18 punti in 32 minuti contro la Calorflex Oderzo: 3/8 da due, 3/4 da tre, 3/4 ai liberi, 5 rimbalzi, 5 falli subiti e 3 assist il suo fatturato. Considerando che, dall’altra parte, aveva di fronte comunque due giovani interessanti come Cerniz e Pagotto, ecco che la sua prestazione assume un valore ancor più importante, oltre al fatto che la sua Energy Lab si è assicurata i due punti, vincendo 67 – 53 di fronte al proprio pubblico.

GUARDIA:
E’ stato uno dei “casi” dell’estate cestistica regionale. Parliamo di Matteo Cernivani, guardia/play di 185 centimetri nato nel 1996 e cresciuto nel vivaio dell’Azzurra Trieste: da diverse stagioni, il fratello d’arte (Stefano gioca in Serie B a Porto Sant’Elpidio) si era dilettato nelle categorie nazionali, specialmente nelle Marche con le maglie di Montegranaro e Pedaso. Nell’ultimo anno, poi, è passato ad Alto Sebino dove non ha trovato molto spazio in Serie B e, durante la off season, non è riuscito a trovare una nuova collocazione: ecco, quindi, il “rifugio” presso la Servolana, che lo ha accolto nella sua prima squadra ed ha trovato un giocatore capace di occupare due ruoli e mostrare una mano molto rovente fin dall’esordio. Nella vittoriosa esibizione dei triestini contro Campoformido (61 – 54 a Gemona), il piccolo “Cerni” ha sforacchiato più volte la retina dalla distanza, sfruttando la sua ottima mano ed il fatto che il suo vocabolario si sia fermano alla “T” di timidezza. Sedici le marcature per lui, che ha certamente un potenziale offensivo di questo tipo e potrebbe essere l’esterno realizzatore che mancava a coach Stefano Bartoli.

ALA PICCOLA: Non sarà magari bellissimo da vedere, con uno stile di tiro tutto suo; magari non ha una grande visione di gioco e spesso tende ad accentrare le offensive della propria squadra, ma Tiziano Floreani (guardia/ala, 193 cm, 1993) è certamente diventato un giocatore indispensabile per l’Ubc Udine. Se già l’anno scorso segnava costantemente in doppia cifra di media, in questa stagione ha cominciato nella maniera migliore: al Basket Day di Gemona, nell’esordio vittorioso della sua Ubc contro Latisana, Floreani ha piazzato un rotondo ventello a referto, confermando ancora una volta come sia un realizzatore di razza. Il classico giocatore che quando si accende è impossibile da fermare: se riuscisse anche a contenersi nei momenti di sterilità offensiva potrebbe davvero essere devastante, ma di certo non gli si può chiedere tutto. Intanto, coach Paderni si accontenta eccome: i suoi ragazzi hanno vinto e Floreani è stato grande protagonista, con la sua solita verve offensiva a livello perimetrale.

ALA FORTE: Da “panchinaro” in C Silver a capitano decisivo in Serie C Gold. Il tutto nel giro di un’estate: una parabola esaltante, quella di Larry Trevisan, ala forte di 197 centimetri classe 1989 che è oramai un giocatore simbolo della Bluenergy Codroipo. Il mezzolungo codroipese veste da una vita i colori biancorossi, con una sola piccola parentesi a Fagagna (stagione 2012/2013) e, da sempre, mette anima e corpo (e…che corpo, direbbero i body builders della zona) sul parquet quando gli viene richiesto. Contro Castelfranco Veneto, in un derby fra neopromosse, Trevisan ha sfruttato al meglio l’occasione concessa da coach Daniele Portelli, che lo ha messo nello starting five ed ha ricavato una prestazione da 15 punti in 20 minuti, con 6/9 al tiro, 3/4 in lunetta, 8 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist, oltre ad una stoppata. Ventiquattro di valutazione per Larry, elemento che magari non sarà bellissimo da vedere, ma che può dare tanta solidità nei pressi del ferro alla formazione biancorossa: nella prima giornata di campionato lo ha dimostrato.

PIVOT: Thomas Gaspardo (Vis Spilimbergo) è il lungo più determinante in questo primo weekend cestistico regionale. Con l’assenza di Jean Claude Paradiso ed un Manzon che comunque viene centellinato, alla bella età di 38 anni, Gaspardo giocherà un ruolo fondamentale nella stagione della Vis Spilimbergo, dal momento che si tratta dell’elemento che equilibra a livello interno la formazione di Enrico Musiello. Se sulla carta potrebbe vedere pochi palloni, vista la batteria di esterni formata da Campanotto, Bardini, Bagnarol, De Simon e Passudetti, dall’altra parte nella vittoria all’esordio contro il Bor ha subito messo le cose in chiaro. Grazie alla sua fisicità ha letteralmente spazzato via ogni avversario dentro l’area: 16 punti e 10 rimbalzi il suo fatturato, con un positivo 6/9 al tiro e 4/7 dalla lunetta. Certo, fatica parecchio quando si allontana da canestro, ma il suo compito sarà quello di lavorare di gomiti sotto i tabelloni e farsi trovare pronto sugli scarichi dei compagni: ha già dimostrato, a ventuno anni, di poter essere determinante e l’esperienza in categoria superiore lo ha certamente fortificato.

SESTO UOMO:
La citazione va fatta certamente a Francesco Costanzo, giocatore della 3S Intermek Cordenons. Due metri spaccati, classe 1986, è passato dalla Promozione alla C Silver senza battere ciglio, lui che ha vissuto anni importanti in maglia biancoverde e che nell’ultima stagione era a Vittorio Veneto: se qualcuno pensava potesse soffrire l’impatto con la categoria superiore, il suo esordio ha fugato ogni dubbio. Nel Basket Day, contro il Don Bosco Trieste, Costanzo ha confermato le sue doti di uomo squadra e lottatore sotto canestro, in una giornata nella quale coach Domenico Fantin doveva rinunciare sia a Moro che a Marella, i suoi due lunghi di riferimento. Non solo difesa e giocate oscure, perchè Costanzo ha anche trovato il tempo di mettere a segno 11 punti e raccattare 7 rimbalzi, sfruttando l’ottima prestazione del collettivo che lo ha spesso trovato in condizioni favorevoli: due punti alla prima giornata sono un buon bottino per Cordenons, che si è aggiudicata uno scontro diretto per la salvezza.

COACH:
Giù il cappello di fronte ad Enrico Sinone (Il Michelaccio San Daniele del Friuli). Il nuovo allenatore dei collinari ha vinto all’esordio, contro una US Goriziana che comunque di talento ne ha da vendere, considerati i nomi in rosa (Laezza, Medizza, Rosso, Zigon, Di Giovanni); ma, andando oltre al mero referto rosa, che comunque male non fa, è stato veramente un piacere veder giocare il suo Michelaccio. Un basket essenziale e sbarazzino, dove tutti quanti toccano la palla e riescono a rendersi pericolosi: prova ne sia che, dopo venti minuti, la partita poteva quasi considerarsi chiusa, con un perentorio 40 – 18. Ma, quello che conta ancor di più, è il fatto che Sinone sembra sia già riuscito ad entrare sotto la pelle dei propri giocatori: una cosa non facile, visto che va a sostituire un nome del calibro di Sgoifo in panchina. Il proverbio dice “Chi ben comincia è a metà dell’opera”, ed i segnali sono più che confortanti.