
Straordinaria GSA Udine: la formazione di Lino Lardo, appena tre giorni dopo essersi imposta contro la capolista Treviso, fa un altro colpaccio andando a violare il parquet della Fortitudo Bologna del mai dimenticato ex Snaidero Matteo Boniciolli; e lo fa con due protagonisti su tutti, ovvero Stan Okoye, autore di una prestazione magistrale in attacco, e Michele Ferrari, epitome difensiva bianconera.
Ma andiamo per ordine: in casa GSA non sono ancora disponibili Vanuzzo e Castelli, mentre il trio Truccolo – Traini – Zacchetti sembra praticamente recuperato; si comincia con Ferrari (1/2 al tiro, 9 rimbalzi, 2 recuperi, 2 assist) e l’ala classe 1986 ex Corno e Pienne risponde alla grande. Il protagonista è ovviamente Okoye, che sul fronte offensivo sembra molto in giornata, grazie anche alle assistenze di un Allan Ray sublime suggeritore: Bologna è in difficoltà, specialmente in zona d’attacco. La “F” è macchinosa, tira con percentuali rivedibili (alla fine sarà 34% da due e 31% nelle triple) e ne segna appena 14 in dieci minuti: coach Lardo dà minuti importanti nelle frazioni centrali anche ai giovani Gatto e Diop, quei giovani che contro Treviso il loro mattoncino lo hanno portato e si ripetono anche qui, nel palcoscenico del basket italiano di fronte ad un tifo scatenato com’è quello della Fossa dei Leoni.
Dopo il +7 del primo quarto, non varia l’inerzia del match nemmeno nel secondo: Montano (1/2 da due, 5/10 da tre, 4/4 ai liberi, 3 recuperi) è l’unico che la mette con continuità per i suoi, ma riesce in qualche maniera a tenere in partita la Fortitudo. Dall’altra parte, però, c’è uno strepitoso Okoye (6/9 da due, 4/4 nelle bombe, 4/5 in lunetta, 4 rimbalzi, 2 recuperi), che non sbaglia nulla dal perimetro e si sente più che ispirato: anche a metà incontro lo scarto fra le due formazioni è di sette lunghezze, con il punteggio fermo sul 27 – 34.
Tutti quanti svolgono il loro compito, al massimo: quella saracinesca che risponde al nome di Michele Ferrari non lascia spazio ad un Mancinelli opaco (3/14 dal campo), che non incide, mentre Zacchetti fa pesare la sua presenza contro Knox, altro cliente scomodo. Nel frattempo, Okoye continua la sua opera di distruzione della difesa fortitudina; i padroni di casa, però, non vogliono assolutamente mollare e riescono, in qualche maniera, a rimanere a contatto ed anzi limare lo scarto che li separa dalla GSA. Solamente grazie ad un guizzo dal perimetro di Pinton, i bianconeri riescono a rinnovare nuovamente le sette lunghezze di distacco (46 – 53) al trentesimo minuto: il sogno si fa sempre più concreto per il team di Lardo, che ovviamente cerca di mescolare le carte in difesa alternando zona e uomo.
Nell’ultimo periodo, Udine commette qualche peccato di “emozione da vittoria” e getta al vento diversi palloni: Campogrande (2/2 da due, 1/3 da tre, 4 recuperi, 3 rimbalzi) incide e la Fortitudo si fa sempre più pericolosa, poi nel finale ci pensa Allan Ray (3/7 da due, 2/5 da tre, 4/4 ai liberi, 5 falli subiti, 5 rimbalzi, 4 assist) a mettere le cose a posto; Udine sciupa un buon vantaggio, ma tiene comunque i nervi saldi e, alla fine, si impone sul campo della Fortitudo per 66 – 72. Una grande gioia, per il presidente Pedone e l’AD Micalich, che vedono la loro “creatura” infilare un’altra vittoria: il tandem Treviso – Fortitudo è stato abbattuto, la GSA chiude il 2016 con un crescendo rossiniano.
FORTITUDO BOLOGNA – APU UDINE 66 – 72
Kontatto Fortitudo Bologna: Nikolic 5, Mancinelli 9, Candi 10, Ruzzier, Campogrande 7, Montano 21, Gandini, Raucci, Knox 9, Italiano 5, Costanzelli ne, Montanari ne. All. Boniciolli
GSA Apu Udine: Diop 2, Gatto 2, Okoye 28, Zacchetti 6, Truccolo 3, Nobile 5, Cuccarolo, Traini, Pinton 8, Ferrari 2, Ray 16, Chiti ne. All. Lardo
Parziali: 14-21, 27-34, 46-53
Arbitri: Di Toro di Perugia, Marton di Conegliano (Tv) e Marota di San Benedetto del Tronto (Ap)