Edward Oyeh: “Felice e orgoglioso per il titolo Under 18”

Abbiamo incontrato l’ex giocatore di Cordenons e Nuovo Basket 2000, fresco campione con la Virtus Bologna alle finali nazionali di Udine.

A volte è meglio non avere fretta e aspettare e con Edward abbiamo fatto bene a rimandare il nostro incontro. Avevamo preso contatti a metà anno per fare il punto della situazione dei suoi primi mesi a Bologna, come si fa con chi ha il privilegio di approdare in una realtà importante per poterne condividere le esperienze e le difficoltà, per essere da stimolo a chi potrebbe seguirne le orme. Era quasi tutto deciso ma poi, sapendo di poterlo incontrare proprio alle finali nazionali, magari con una medaglia al collo, la decisione di risentirci. E ci è andata bene, ma soprattutto è andata benissimo a Edward e alla Virtus Bologna campione d’Italia, sempre vincente sul parquet udinese del rinnovato Carnera, sicuramente la squadra più attrezzata e che ha espresso talento individuale ed un gioco organizzato bello da vedere e altrettanto efficace. Campione d’Italia, il massimo cui si poteva sperare al primo anno all’ombra delle due Torri.

Qual è stato il tuo percorso cestistico prima di andare a Bologna?
“Ho iniziato a Villanova di Pordenone, dove sono rimasto fino agli 11 anni, successivamente mi sono trasferito a Cordenons giocandovi l’under 13, arrivando secondi in regione, perdendo in finale con Basketrieste. E’ stata poi la volta del Nuovo Basket 2000, purtroppo il primo anno non ho potuto giocare per problemi di salute, fortunatamente lo stop è durato solo un anno, avevo tantissima voglia di ritornare in campo e l’attesa è stata premiata perché, in under 15 eccellenza, dopo essere arrivati primi in regione abbiamo strappato il pass per Desio, le mie prime finali nazionali. Sono poi rientrato alla base e a Cordenons per giocare l’under 16 e 18 eccellenza”.

Ci racconti la tua giornata tipo?
“Sveglia alle 7.15, scuola fino alle 13 per quattro giorni alla settimana e fino alle 14 i restanti due. Pranzo in foresteria e poi studio durante il pomeriggio, in caso di allenamenti nel tardo pomeriggio, oppure il contrario se il programma prevedeva lavoro in palestra nel primo pomeriggio. Inoltre, la giornata poteva variare in base al lavoro nella palestra di pesi col preparatore fisico, a seconda delle diverse esigenze individuali.
Gli allenamenti, solitamente da lunedì a sabato, duravano due ore, tre nel caso di seduta pesi. Per quanto riguarda le partite, l’Under 20 si giocava di lunedì mentre di giovedì scendevo in campo con l’Under 18. Sabato e domenica riposo e relax o con gli amici o in famiglia a Pordenone”.

Cosa significa essere un giocatore Virtus?
“La grande tradizione della Virtus la respiri fin da subito, ti spinge a lavorare con dedizione ed impegno perché qui tutto l’ambiente ti fa subito comprendere che senza sacrificio ed orgoglio di appartenenza certi traguardi non sono raggiungibili. Giocare con la V nera sul petto significa onorare questa maglia attraverso il massimo impegno, sempre”.

Al primo anno con la maglia Virtus Bologna subito il titolo under 18. Quali sensazioni hai provato?
“Sono onorato di far parte di una squadra così forte e sono troppo orgoglioso per questo titolo perché nessuno tranne me, i miei compagni di squadra e gli allenatori sanno quanto abbiamo lavorato per raggiungere questo obiettivo ma ne è valsa la pena perché la soddisfazione ora è immensa”.

Anche il prossimo anno resterai a Bologna, proseguendo il percorso iniziato quest’anno. Hai pensato a cosa vorresti fare “da grande”?
“Ora penso solo a migliorare e ad allenarmi, non agli obiettivi futuri, non ancora almeno. Voglio restare concentrato sul presente per apprendere quanto più possibile da coach Vecchi e da tutto lo staff”.

 

Simone Pizzioli