Giulia Vanin (Vigarano), tanta voglia di tornare

La luce in fondo ad un biennio difficile per la lunga scuola Reyer Venezia.

Settimo appuntamento estivo con spazio alle parole delle atlete di Serie A, oggi incontriamo Giulia Vanin (ala/pivot, 1995) maglia numero 11 della Meccanica Nova nella stagione 2017/18.

Ecco cosa ci ha raccontato…

Otto giorni al raduno, ready per la nuova stagione?
“Sto lavorando ogni giorno per cercare di arrivare al raduno più pronta possibile, l’obiettivo è quello.”

Come è stata la tua estate? Summer Feelings?
“La mia estate purtroppo o per fortuna non è mai iniziata, devo lavorare per il ginocchio quindi le ferie vere saranno magari per la prossima estate. Ho voglia di stare bene, per divertirsi c’è tempo!!”

Sei reduce sa due stagioni alle prese con infortuni, ormai alle spalle, pronta a voltare pagina?
“Sono prontissima a voltare pagina, non aspetto altro, ho voglia di allenarmi e tornare a casa ogni giorno con quella sensazione di stanchezza per aver dato tutto.”

Nelle scorse settimane il tuo primo contatto a Vigarano, tra 14 giorni il via definitivo, anche se negli ultimi mesi hai sempre lavorato per colmare il gap, a che punto sei?
“Devo lavorare ancora parecchio, ma rispetto alla stagione passata sto molto meglio.”

Ritrovi Erica Reggiani, dopo l’esperienza al College Italia, una cosa che apprezzi di lei e che non sopporta di te! Quest’anno riparte la versione 2.0 di College, High School Lab, come è stata la tua esperienza a Roma?
“Eravamo piccole, son passati ormai anni, ma posso dire che siamo sempre andate d’accordo, l’ultimo suo anno al college ero scesa a Roma a trovare lei e un altra amica per esempio… Sono contenta di ritrovarla, sono anni che non la vedo, con il tempo e gli impegni, un po’ ci si perde. La mia esperienza a College ha avuto lati positivi e negativi come tutte le cose, sono cresciuta come persona, perché è stato il mio primo anno senza genitori, fuori casa a 16 anni, sono esperienze che a qual età è giusto provare, formative.”

Due stagioni che pur con infortuni ti hanno trasmesso grandi emozioni, dalla cavalcata di vittorie con Broni per la perfect season di A2, alla salvezza conquistata con determinazione e sacrificio in casa Cus Cagliari, quali i ricordi che ti porterai dietro?
“L’anno più bello è stato ovviamente a Broni, senza perdere mai una partita… Emozioni grandi che non scorderò mai, anche se è stato l’anno in cui sono tornata sotto i ferri. La squadra mi ha sempre fatta sentire parte attiva della grande scalata verso la vittoria del campionato, ho i brividi solo al ricordo di quel giorno! Quest’anno a Cagliari è stato bello vincere i playout, ma è stato un anno complicato ed a volte molto pesante, sia personalmente che di squadra, ma si sa che è così quando si perde partita dopo partita.”

Dieci squadre in A1 sono sinomino di una qualità ristretta e quindi più elevata, ma anche un indicatore che nel futuro si dovrà lavorare ancora più forte per allargare la massima serie, cosa ne pensi?
“Io penso che chi di dovere dovrebbe rendersi conto che sta pian piano rovinando il campionato di A1 scoraggiando le squadre “più piccole” ad iscriversi piuttosto che incitarle..

Una giocatrice che credi possa fare tanta strada?
“Credo che a questi livelli tutte possano fare strada, con costanza e dedizione.”

Oltre al basket, studi Economia, chi è Giulia Vanin fuori dal campo e quali le sue passioni nel tempo che non dedichi alla pallacanestro?
“Fuori dal campo mi piace staccare la spina, uscire con gli amici, divertirmi e stare con mio fratello che, vivendo fuori casa, vedo molto poco durante l’anno. Tendo ad essere lunatica ma ci sto lavorando…”

La stagione partità con lo spettacolo dell’Opening Day dal PalaMinardi di Ragusa, per te una sfida subito molto suggestiva, contro quell’Umana Venezia da cui sei partita e in cui sei nata
“Certo per me la Reyer è e sarà sempre la Reyer, conosco molte giocatrici, gli allenatori, insomma conosco un po’ tutti. E’ sempre un piacere iniziare dalla squadra dove si è cresciuti, uno stimolo in più a fare bene.”