Per un soffio: Venezia più forte solo nell’ultimo minuto

Tutto considerato, quest'Alma non ha per nulla demeritato contro i campioni d'Italia: ottimi alcuni segnali per il futuro.

Se l’esordio stagionale si presentava già come una trasferta più che ardua (Venezia è la vincitrice uscente), il mancato nulla osta per Jones non aiuterà, di certo, i pretoriani di Dalmasson. Cosa si può fare, strategicamente parlando? “Sporcare” la partita – come suggerito dai più saggi – e puntare sull’effetto sorpresa di un’Alma giovane e che dovrà armarsi di spregiudicatezza.

I QUARTO

Su Fernandez pesa la responsabilità di ordinare i pensieri offensivi dei suoi, mentre Daye si gode indisturbato i suoi post-basso (7-7 sul tabellone dopo 3 minuti e mezzo). Trieste “tiene” bene e Justice incide il +3 col suo ottavo punto personale: difese attente e sostanziale equilibrio nel punteggio. Un incerto finale regala comunque il vantaggio ai padroni di casa, che chiudono sul 19-16 (Alma con un pessimo 3/11 da due ma pur sempre a contatto).

II QUARTO

Nel primo vero momento di difficoltà, Elmore entra in partita, Justice si conferma una sentenza e un traballante Mitchell concretizza la rimonta (25-23 Alma); Venezia è incostante, offensivamente parlando, ma ha Bramos (10 firme), e in questo momento è l’unico elastico che evita la fuga giuliana. Scorci di imbarazzante minibasket sul parquet, prima che Cavaliero costringa De Raffaele al timeout riparatore; tutti in spogliatoio sul 34-30 per gli ospiti.

III QUARTO

Terzo quarto pimpante, fra botte e risposte fulminanti: Trieste che trova una sua continuità mentre i lagunari sembrano dipendere quasi totalmente da un devastante Bramos (18). I quattro falli di Watt e i tre di Da Ros minano gli equilibri sotto le plance, ma ci pensano gli esterni ad infuocare gli appassionati sugli spalti (50-50 a tre dalla fine). Nel giorno in cui Peric invia un ologramma al posto suo, Justice è l’inaspettato leader che con 18 autografi porta i suoi sul 59-55.

IV QUARTO

Justice brilla per carisma e meccanica pulitissima: +8 Trieste e veneti in confusione; Dalmasson arrischia un quintetto “sperimentale” (senza veterani e senza Mitchell) e a metà frazione alabardati ancora a +7. Cavaliero rallenta il battito cardiaco del match, ma la Reyer preme e a due minuti dal termine una tripla incredibile di Daye inscrive il -2 (71-69); Tonut schiaffeggia la “sua” Trieste sparando una bomba in step back, Mitchell commette un antisportivo suicida a 35.8 secondi dal termine e un ulteriore canestro di Watt illumina il 76-73 per l’Umana. La penetrazione di Lobito viene “annullata” proprio da Watt e la vittoria arride ai più lucidi veneti.

Umana Reyer Venezia – Alma Pallacanestro Trieste 78 – 73

Trieste: Cavaliero 6, Fernandez 11, Elmore 13, Justice 21, Cooke 6, Mitchell 12, Da Ros 2, Peric 2, Janelidze, Coronica, Schina. All. Dalmasson

Venezia: Daye 7, Bramos 25, Tonut 14, Pellegrino, Casarin, Stone 2, Filloy 3,  Watt, Cerella, Udanoh 7, Chappell 5, De Nicolao 6. All. De Raffaele

Rajone