Ciao, “Max”

A volte non ci sono parole che tengano. Quando un membro del mondo della pallacanestro se ne va palleggiando verso il cielo, fa sempre un grande, grandissimo effetto. 

Ci sono giocatori e giocatori, persone di un tipo e di un altro tipo: e poi c’era “Max” Vlacci. Quel playmaker dal portamento elegante in campo, che giocava sempre a testa alta dando sicurezza e confidenza alla squadra di cui vestiva la maglia. 

Quel regista dal fisico minuto, ma che faceva impazzire tutti i difensori quando decideva di mettersi in proprio andando in “zingarata” dal palleggio. 

Quello che “ocio, oggi se gioga contro el Don Bosco dei Vlacci!”: si, perchè con il fratello Federico, il buon Massimiliano ha fatto la storia di una società come il Don Bosco Trieste, prima di vestire la casacca del Santos. 

Quello che incontravi per strada e non ti negava mai un saluto, un sorriso; che si metteva a giocare al campetto anche se passava per caso ed era vestito con una polo e dei pantaloncini da passeggio. 

Questo è il ricordo che abbiamo di Max: ed è così che lo vogliamo tenere impresso nella nostra mente. 

Il dolore della famiglia Vlacci, da oggi, è anche il nostro e tutto quello della tribù della palla a spicchi: l’intera redazione di MegaBasket si unisce a questo cordoglio, che da oggi ci riga il viso con una lacrima in più. 

Ciao, Max.