Roland Pivetta, la “perla nera” di Roraigrande

"Big Ro", arrivato a campionato in corso in casa Roraigrande, si sta rivelando un grande valore aggiunto per la compagine pordenonese.

Martedì, tempo di rubriche: partiamo subito con il quintetto ideale della settimana, che va a scatenare il radar di MegaBasket all’interno dei vari match giocati nell’ultimo weekend cestistico regionale. Andiamo a capire quali sono stati i giocatori più influenti nelle vittorie delle rispettive formazioni, snocciolando cifre statistiche e osservazioni varie.

PLAYMAKER: una menzione ovvia va fatta a Thomas Pellarini (Il Michelaccio San Daniele del Friuli). Non gli daresti una lira, vedendo questo regista di 180 centimetri e 35 anni, dal fisico da ragioniere che scende in campo vestendo il numero 5 neroarancio: da quando si alza la palla a due fino al suono della sirena finale, però, diventa una vera e propria furia. Lo hanno imparato a loro spese i difensori del Breg San Dorligo, che si sono beccati ben 32 punti nella vittoria 79-90 di San Daniele al PalaKlabjan di Dolina: il palleggio-arresto e tiro dalla media distanza è il suo marchio di fabbrica, ma Pellarini può far male in tantissime altre maniere. La sua leadership è indubbia e la sua presenza in campo tranquillizza tutto il resto del team: un giocatore irrinunciabile per coach Sgoifo, che sa di poter contare su di un elemento di assoluta affidabilità in cabina di regia, che sta anche risultando utile per la crescita del ’92 Tamigi sotto il profilo del playmaking. Capitano coraggioso.

GUARDIA: Matteo Piani (Geoclima Aibi Fogliano) può dirsi oramai completamente recuperato. Il play/guardia classe 1987 della formazione isontina, ritrovata la condizione fisica, sta tornando ad essere quel giocatore di categoria superiore che con la C Silver davvero non ha niente cui spartire: nella vittoria in trasferta della sua squadra in quel di Latisana, Piani ha scatenato la sua mano rovente dalla lunga distanza, centrando un clamoroso 8/11 nel tiro da tre punti e aggiungendoci pure un 3/5 da due, 4 assist e 4 recuperi. Trentotto la sua valutazione finale, che coincide con il +15 esterno ottenuto da una Geoclima che, piano piano, sta ritornando verso zone più nobili della classifica.

ALA PICCOLA: il miglior “3” della settimana è sicuramente Marco Serrao (Bluenergy Codroipo). Un’icona per la pallacanestro friulana questa guardia/ala di 190 centimetri classe 1980 che fa veramente sempre canestro: mai lasciargli uno spiraglio di qualche centimetro, perchè il buon “Serra” è un tiratore letale. Lo ha dimostrato anche nel big match contro il Don Bosco Trieste, nel quale la sua Bluenergy ha trionfato 94-75: il capitano ne ha messi 21 a referto, tirando con un micidiale 7/10 da tre punti. Le fortune dei biancorossi passano anche attraverso le sue (roventi) mani e coach Portelli lo sa benissimo; quando infatti la fisicità dei vari Nata, Girardo e Nobile trova il bilanciamento sul perimetro con i punti di Serrao, ecco che per Codroipo arrivano le cose migliori.

ALA FORTE: menzione particolare per Andrea Franco, ovvero “l’Airone di San Lorenzo Isontino versione 2.0”. Il giocatore della Calligaris Corno di Rosazzo è ormai un punto fermo della squadra seggiolaia e riesce ad essere un fattore non solamente in difesa, grazie alle braccia lunghe ed al tempismo per la stoppata, ma pure in attacco: un dettaglio non da poco, visto che in squadra con lui ci sono giocatori che di punti nelle mani ce ne hanno in buona quantità (Tonetti, Macaro, Braidot, Avanzo). Contro l’Unione Basket Padova, oltre a dare il suo contributo contro i lunghi avversari, si è pure tolto lo sfizio di collezionare numeri da campione: 19 punti con 4/9 da due, 3/6 da tre e 2/2 ai liberi, oltre a sei rimbalzi arpionati ma anche cinque assist serviti, indizio che le mani non le usa solamente per tirare. Applausi per questo 3/4 di due metri classe 1988 che è una vera sicurezza per coach Rovere.

PIVOT: sono cifre di estrema concretezza quelle collezionate da Roland Pivetta, lungo di 198 centimetri classe 1988 della Polisportiva Roraigrande. Il coloured di coach Mozzon, che si sente un esterno nel corpo di un lungo, in realtà può produrre grandi numeri se non si allontana troppo dal pitturato: la prova? La prestazione offerta contro la Libertas Cussignacco, nella quale il mancino ha collezionato ben 23 punti e 15 rimbalzi, è stata di quelle concrete e positive dentro l’area. Se riesce a rimanere concentrato ed a sfruttare le sue qualità e le sue doti, in Serie D è un’autentica furia, se non altro per le capacità atletiche e la prestanza fisica. Ed ecco che Rorai, sotto canestro, è più che puntellata.

SESTO UOMO: lo inseriamo nel ruolo di sesto uomo, anche perchè Michele Facchini (Pontoni Pallacanestro Monfalcone) è uno di quei giocatori che sono davvero complicati da racchiudere in un solo “spot”. Playmaker, guardia, ala piccola e a volte pure ala forte: questi i ruoli in cui Facchini ha giostrato durante la stagione, riuscendo sempre a risultare utile in qualche maniera. Cresciuto nelle giovanili della Falconstar Monfalcone ed emerso piuttosto come difensore, negli anni ha affinato i suoi istinti offensivi e si è ritagliato una carriera dignitosa nelle “minors”, fra Serie C2 e Serie D: 189 centimetri, classe 1990, ha ancora diversi anni di carriera davanti ed è stato certamente lui il motore che ha permesso a Monfalcone di accedere alla fase di Eccellenza nel girone “Gasparo” di Serie D. Nella trasferta a Trieste, contro il Cus, ha chiuso con 19 punti e svariati assist ai propri compagni, sbarrando la strada in difesa agli attaccanti della squadra di Trani: coach Gregori sa di avere un gioiello da gestire al meglio fra le mani, specialmente ora che si entra nelle fasi “calde” del campionato.

COACH: menzione speciale per Paolo Bosini, coach della Pienne Sistema Pordenone che regala un’altra perla ai propri tifosi. Questa volta arriva un referto rosa contro la Dgm Campoformido, team che nella prima parte di stagione era risultato la vera sorpresa del campionato: i naoniani, però, non si sono fatti prendere dal panico ed hanno sfruttato il trend negativo che caratterizzava l’ultimo periodo dei friulani, reduci da ben otto sconfitte di fila. Non solo Moro o Kos, ma anche Venaruzzo e Dal Moro nelle file dei protagonisti del team pordenonese.