Presentato il TSB, luci e ombre di Raffaele Baldini

Giovanni Marzini

Prima di qualsiasi disamina sulla giornata importante vissuta dalla Pallacanestro Trieste 2004 con la presentazione del Consorzio TSB, voglio esprimere un concetto chiaro: chiunque, con opera intellettuale e/o economica, si adoperi per supportare lo sport della palla a spicchi in città, avrà sempre un posto nel mio cuoricino, a prescindere. Si, perché di questi tempi proporre e proporsi non è una mossa granchè conveniente, men che meno quando la si fa con la certezza che la futura “esistenza” all’interno del sodalizio sarà quella di un esploratore d’oceani a bordo di un pedalò.

Non farò una disamina delle argomentazioni sciorinate presso la sala della Camera di Commercio: un compendio di management sportivo, più logico che innovativo, confezionato bene, da persone serie. La confezione però vuol dire anche occultare in modo elegante la questione primaria del sostentamento sportivo moderno ad alto livello: il vil denaro. Il vessillo sventolato del “far rete” (più che raccogliere finanziamenti immediati), è una chimera perseguita invano da tempo; già, la rete, pur in una città di mare, ha raccolto solo pesci piccolissimi in decadi fra due canestri. Lodevole quindi l’iniziativa, lodevole lo spirito emulativo (meglio l’esempio di Trento, Treviso ha qualche conticino da mettere a posto), la serietà con cui è stato presentato il Consorzio…resta scritta con l’inchiostro simpatico la parola che darà corpo al tutto: SPERANZA.

Un’altra questione ha inceppato, secondo il mio punto di vista, il ragionamento del Presidente Aldo Minucci e della neonata squadra: molti dei progetti futuri saranno subordinati alla gestione del Palatrieste. Eccolo là…direte voi, torna con la tiritera dell’impianto. Si, perché ad oggi nulla si è concretizzato, addirittura ci sono maggiori coni d’ombra rispetto a qualche mese fa, e rimane paradossale una mossa così importante senza un business-plan, un capitolato e una serie di chiarimenti su manutenzione ordinaria e straordinaria da presentare prima di fare una scelta. Per questo mi irrigidisco sempre quando concetti di matrice economica vengono usati termini come “se” o “speriamo che”.

Ultima considerazione: il gioco di squadra. Diciamo che la “partita” di venerdì del Consorzio è stata un po’ come quella di un gruppo solido italiano che emargina dal gioco l’americano. L’”americano” in questione è stato Gianluca Mauro, l’ “uomo Alma”, che per tutto l’intervento è stato diligentemente ad ascoltare un progetto fatto di triestinità, sponsor slegati dalla società, percentuali ridotte all’interno del pacchetto societario. Bene ma non benissimo… non a caso, a prescindere da un “linguaggio del corpo” eloquente durante l’esposizione, la chiosa è stata: “pensare di investire tanti soldi per non andare oltre il 15% delle quote, è un impedimento”.

Giusto per non essere frainteso: il Consorzio è e sarà una risorsa per la Pallacanestro Trieste 2004, in quanto entità seria e credibile; l’auspicio è che ci sia un cambio di sensibilità verso queste forze di sostentamento allo sport cittadino, la possibilità è quella che uscirà dalla prossima elezione del sindaco, il dovere è quello di trovare comuni intenti con Alma. Di certo possibili investitori da oggi hanno un motivo in più per apporre il proprio marchio nel basket locale… il derby con Udine della prossima stagione!

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)