Lettera aperta di coach Lucchesi

Coach Giovanni Lucchesi esterna tutta la stima nei confronti un gruppo azzurro che ha tenuto alto il tricolore fra due canestri. Questo quanto scritto sulla pagina personale Facebook:

Scrivo ora, dopo una sconfitta, l’unica che un gruppo fantastico ha subito. Scrivo ora, e non dopo una delle vittorie. Troppo facile, si direbbe, quando è l’entusiasmo a far scivolare nella retorica. Scrivo dopo una sconfitta, perché alzi la mano anche una sola persona che avrebbe immaginato per questo gruppo un simile cammino. Nessuno alza la mano? No? E allora onore a queste ragazze che hanno speso fino all’ultima goccia di sudore, all’ultima briciola di energia per completare un sogno. Per completarlo, esatto, non coronarlo: perché trasformarsi da Cenerentola a Regina non è stato semplice, tantomeno scontato. Si è formato un gruppo stretto a coorte, che ha stupito e saputo stupire; un gruppo che ha dato esempio, che ha trascinato un pubblico meraviglioso di una città che di basket ne mastica tanto. Lo stupore: negli occhi di 12 ragazze, lo stupore nei cuori; lo stupore di chi queste ragazze ha sostenuto e applaudito, sempre. ed ora dopo una sconfitta. Non c’è conoscenza della vittoria, se non c’è la sofferenza della sconfitta. Perché questa maledetta cultura del risultato “spazzatutto” non è applicabile a queste ragazze. Non c’è negoziazione del valore della sconfitta: serve, e serve per poter vincere. 12 Guerriere sono andate oltre il limite, ponendo questo limite più in alto, per un futuro prossimo. A queste guerriere va l’omaggio, il mio umile grazie per lo stupore che hanno regalato a me che posso chiudere con la coscienza a posto. A voi ed a uno staff meraviglioso che ha saputo vivere lunghissimi giorni con il sorriso intelligente e l’autoironia ricostituente. Senza di voi nulla sarebbe stato possibile.
“…non sono un eroe, ma perderei il sangue per voi, se avete bisogno che lo faccia sarò li…”
Chapeau, ragazze. Chapeau….!