Alma Trieste e il Media Day: “Siamo convinti dei nostri mezzi”

Il presidente Marzini, l'amministratore delegato Ghiacci e coach Eugenio Dalmasson sono intervenuti all'incontro con gli organi di stampa locali.

E’ stato il Tennis Club di Padriciano la cornice del Media Day targato Alma Trieste 2016/2017: nella splendida atmosfera del carso triestino, la squadra biancorossa si è presentata agli operatori della comunicazione cittadini, con un brindisi di buon auspicio dopo la seduta atletica mattutina agli ordini del professor Paolo Paoli.

Visi distesi, pure se concentrati, sia da parte dei giocatori che dallo staff tecnico e dirigenziale; la preparazione è appena cominciata, ma le speranze di far bene e la convinzione nei propri mezzi ci sono tutte.

Ad aprire il meeting con i giornalisti ci ha pensato uno che di comunicazione se ne intende, ovvero il presidente Giovanni Marzini: “E’ sempre importante la collaborazione con gli organi di comunicazione, ci fa piacere avere una stampa a volte anche critica, che ci stimoli e ci solleciti; credo che il rapporto sia stato sempre buono e noi, come società vogliamo avere vicina la stampa anche per comunicare tutte le nostre attività giorno dopo giorno.

Stiamo studiando dei miglioramenti per la gestione del pre e del post partita, cosiccome per quel che riguarda i social media: la squadra è solida, abbiamo presentato il responsabile dell’ufficio stampa Emilio Ripari che sarà peraltro coadiuvato da Francesca Capodanno e da Federico Prandi, e proprio agli organi di comunicazione voglio dire di darci una mano, specialmente nella seconda fase della campagna di abbonamenti che si aprirà fra dieci giorni. Personalmente, ritengo che avere 3.500 – 4.000 persone al palazzetto ogni domenica sia possibile, anche perchè siamo alla vigilia di un torneo molto bello e competitivo, con formazioni che schierano tanti italiani e solamente due stranieri.

A livello tecnico, abbiamo iniziato martedì e fra due settimane avremo il primo torneo ufficiale a Grado, seguito dall’appuntamento di Lignano e poi dal triangolare del 17 settembre al PalaRubini, con Udine e Partizan Belgrado: sarà una bella occasione per presentarci ai nostri tifosi”.

La chiosa dell’amministratore delegato Mario Ghiacci ha seguito l’intervento di Marzini: “Con oggi, abbiamo appena concluso il trasloco dagli uffici di Via Locchi al PalaRubini, che sarà la nostra nuova casa da 7.000 posti.

Sarà un’avventura interessante, che andrà affrontata a piccoli passi come tutte le cose che ci hanno visti protagonisti. Abbiamo confermato sette giocatori dell’anno scorso, gente che ci ha fatto sognare ed innamorare ed ha avvicinato, a gennaio, una persona che non conosceva assolutamente il mondo del basket al punto tale da coinvolgerla e farla diventare il nostro main sponsor. A livello di mercato, abbiamo cercato di fare degli innesti che avessero una logica, prendendo un giocatore americano giovane, con potenzialità enormi e che nel periodo fra Natale e marzo potrà secondo me darci delle belle sorprese come Green. Da Ros è sempre stato un nostro pallino, un giocatore simile a Landi per caratteristiche: forse meno tiratore da fuori, ma più efficace sotto canestro, e soprattutto una persona che ha dimostrato di voler venire a Trieste. Infine Simioni, una lietissima sorpresa in questi primi giorni, con una famiglia solida alle spalle: quello che ci fa piacere è che, un anno dopo, abbiamo la stessa età media del 2015/2016, in più lo staff tecnico è stato confermato e Dalmasson rimarrà con noi per altri due anni, ho grande fiducia in questo gruppo”.

La chiusura, prima dell’aperitivo conclusivo, è andata proprio a coach Eugenio Dalmasson: “La filosofia è sempre quella, di cercare di crescere insieme e provare ancora una volta a stupire tutti quanti, per primi noi stessi. Crediamo molto nel lavoro quotidiano, è un sistema che a noi piace e continuare con questo pensiero ci sembra la cosa più intelligente da fare. I premi per l’impiego dei giovani, i risultati, i riconoscimenti avuti in queste ultime stagioni significa che il nostro lavoro lo sappiamo fare bene”.