Rottura curva-tribune: a Trieste un problema “sociale”

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini
Il fatto: suona la sirena finale e nello spicchio di tribuna riservato ai tifosi trevigiani esplode la gioia per la vittoria corsara al PalaRubini; qualche sfottò verso la Curva Nord giuliana e scatta il caos. Lancio di bicchieri di birra, sputi e offese alle signore venete. Nelle ore seguenti la fine del match si scatena l’inferno sui social: da una parte gli ultras triestini e dall’altra il resto del palazzo, deciso a stigmatizzare con forza i comportamenti di fine gara. È l’ulteriore conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che da sempre all’interno del palasport a Trieste c’è uno scontro sociale in atto: l’anima più popolare della curva e quella più borghese delle tribune hanno sempre tenuto distanze molto ampie, nettamente maggiori di quelle del calcio. In questo modo il ruvido, ma schietto atteggiamento dei “curvaioli” sfocia spesso in giustizia sommaria maleducata verso chi provoca con gestualità e parole altrettanto maleducate; lo stesso istinto presenta l’altra faccia della medaglia, quella che genera passione e calore oltre ogni logica, anche consumando in giro per l’Italia chilometri e soldi dietro un simbolo come l’alabarda. L’appassionato delle tribune sarà sempre un soggetto tiepido nei modi, intellettualmente attratto da uno sport di raro fascino, giudice sin troppo attento nei confronti di una frangia da “ghettizzare”. Come se ne viene fuori? Semplice, non se ne viene fuori. È uno spaccato dell’Italia della destra e della sinistra, della miseria e della nobiltà, degli uomini e dei caporali. L’unico compromesso sarebbe quello di convivere senza giudicare troppo, accettare le diversità sociali con il principio della autodisciplina, ma soprattutto della propria coscienza. La pallacanestro, come tutti gli sport, non sarà mai un allineatore sociale, bensì la forma più alta di democratica passione. E la famiglia cestistica giuliana ha bisogno sia del figlio discolo, sia del primo della classe con la riga in parte.