Home sweet home…e il mal di trasferta

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Ci avviciniamo a grandi passi al giro di boa di questa stagione, con l’Alma Trieste in piena zona play off, con ambizioni di alta classifica. Le statistiche, come sempre da maneggiare con cura per non trasformare numeri in dogmi, dicono qualcosa di interessante sul rapporto complesso della squadra di Dalmasson con le gite fuori porta.

La fredda cronaca…

I dati più eclatanti sono nel computo fra vittorie e sconfitte: in casa 6 vinte e 1 persa, contro Treviso all’esordio, a fronte di un solo successo a Recanati rispetto ai 4 rovesci lontano dall’Alma Arena. Diretta conseguenza è anche il computo dei punti segnati: 549 fatti (78,4 a serata) e 462 subiti (66 di media) da padroni di casa nelle 7 uscite globali, 357 fatti (71,4) e 396 subiti (79,2) nelle 5 ospitate. Segno inequivocabile di un’ispirazione unica sotto le volte dell’impianto di Via Flavia.

Distanze, profondità…confidenza

Qualsiasi giocatore professionista sosterrà la tesi secondo cui allenarsi nello stesso luogo delle partite agevola una confidenza con i canestri. Perché? Semplicemente perché nelle arene di un certo livello (soprattutto serie A), visivamente le profondità e le distanze sono variabili incidenti; un palazzetto con la curva o senza, luci diverse, i vuoti e pieni sono tutti elementi metabolizzati sul campo di casa, molto meno in trasferta. Ecco quindi che le cattive percentuali al tiro non sono solo dettate da il tifo distraente contro o dalla tensione, bensì da quanto sopra esposto. In casa Trieste tira con il 53,4% da due punti, in trasferta con il 47%. Da tre punti la forbice si amplia, 36,3% all’Alma Arena contro il 25% in viaggio.

Si gioca peggio, ma non c’è troppa tensione

Una statistica che può determinare lo stato emotivo di un giocatore, o di una squadra, è la percentuale ai tiri liberi; quando si è soli in lunetta, con gli occhi addosso e magari con il tifo avverso, allora la risposta emotiva può condizionare. In questo caso si può dire che Coronica e soci non patiscono troppo lo stress: 70,2% in casa contro il 73,5% fuori dalle mura amiche. Non solo, anche il rapporto palle perse-palle recuperate è sintomo di serena gestione (o meno) dei palloni. I numeri esplicitano un controllo anche in contesti diversi: 13,5 palle perse e 9,4 all’Alma Arena, 12,2 palle perse e 11,4 recuperate in trasferta.

Aggressività e rimbalzi

La più visibile differenza a occhio nudo nelle prestazioni fra casa e trasferta: l’aggressività difensiva. Posto che non c’è una voce statistica che determini con precisione questo aspetto, bisogna fare un compendio di più aspetti: punti subiti (vedi sopra), cattive percentuali degli avversari (attenzione anche all’ispirazione altrui, a prescindere), e di conseguenza la voce rimbalzi. In casa l’Alma cattura 36,5 rimbalzi di media, fuori casa 30,8. Il perché di questa macro-differenza? Sta tutta nel concedere più tiri ad alta percentuale agli avversari (vedi difesa blanda), e quindi nel minor numero di carambole a disposizione, oltre che ad un fondamentale come il “tagliafuori” che è il completamento di una difesa adeguata.