Stings Mantova, il pre-partita con Martelossi e Amici

Il coach: “Contro Recanati sarà una prova mentale determinante. Serviranno nervi saldi e durezza”. L’ala biancorossa: “Contro Forlì up&down che ci stanno. A questo punto della stagione devono essere gli avversari a preoccuparsi di noi e non il contrario”.

Recanati-Mantova è uno di quei testa-coda che vanno presi più che mai con le pinze. Le dodici sconfitte consecutive della squadra marchigiana non devono ingannare e il coach degli Stings Alberto Martelossi lo sa bene. Da qui è partita l’analisi nella conferenza stampa pre gara con il tecnico friulano: “Al di là della classica situazione di pericolo nel momento in cui si gioca contro una squadra in fondo alla classifica, in questo caso la particolarità assoluta è il loro livello di gioco che è molto buono e molto entusiasta a livello offensivo. Hanno buone percentuali di realizzazione, tendono a correre tanto e soprattutto sono un team molto consistente a livello difensivo, cosa che difficilmente viene proposta da una squadra che occupa un posto così basso nella graduatoria. Credo quindi – ha proseguito il coach – che il livello di partita che si preannuncia sia molto alto. Per il nostro cammino sarà una prova mentale determinante, perché è una delle prime partite, se non la prima, in cui giochiamo in una situazione in cui l’avversario ha molto poco da perdere rispetto a noi. I nervi saldi e la durezza mentale saranno la chiave di tutto”.

Tra i punti di forza di Recanati c’è soprattutto Jalen Reynolds, atleta che sta sostituendo in maniera egregia un altro lungo che nelle Marche ha fatto benissimo come Kenny Lawson: “E’ un giocatore molto interessante, con grande futuribilità. E’ ovvio che all’inizio, soprattutto per quanto riguarda la sua energia e la sua velocità nel breve, difficilmente riusciremo ad avere un vantaggio. Il nostro piano deve essere comunque quello di rendergli ogni tiro difficile, ma soprattutto di non concedergliene in successione. Quindi su un errore non concedere un rimbalzo offensivo, lavorare di squadra anche sotto questo punto di vista, avere la giusta ferocia, sapendo che un giocatore come lui, che è molto atletico ma ha una base tecnica non di primissimo livello, difficilmente può vincere una partita da solo”.

Accanto a coach Martelossi in conferenza stampa anche Alessandro Amici, il migliore in campo nel match contro Forlì. E proprio dalla gara vinta contro i romagnoli sono iniziate le considerazioni dell’ala che veste la maglia biancorossa numero 19: “Contro Forlì non penso che ci sia stata sottovalutazione dell’avversario. Ritengo che siano up&down che durante una stagione ci stanno, quindi se una partita va un po’ peggio non bisogna parlare di poca concentrazione. Sono anche convinto – ha proseguito Amici – che arrivati a questo punto della stagione debbano essere più gli avversari ad essere preoccupati di giocare contro noi e non il contrario. Se facciamo le nostre cose e scendiamo in campo con la concentrazione giusta e con la testa giusta penso che sia veramente difficile per qualsiasi squadra di questo campionato batterci”.

Parole da leader quelle di Amici, diventato ormai un punto di riferimento per la squadra: “Sicuramente il fatto di essere qui da più tempo degli altri è una cosa molto positiva che mi aiuta tantissimo. L’anno scorso sono arrivato e sinceramente mi aspettavo di fare più o meno quello che sto facendo quest’anno. Anzi forse un po’ meno perche l’anno scorso avevamo tante personalità come la mia, tanti giocatori di esperienza e non era facile. Sicuramente l’approccio iniziale, per tutto quello che è successo, non mi ha aiutato. Le cose ora sono decisamente cambiate, avere un anno in più e soprattutto aver instaurato un feeling maggiore con i tifosi e con la città è una cosa che mi ha aiutato tantissimo”.