Keys of the match – Dè Longhi Treviso

Fonte: Il Piccolo a cura di Raffaele Baldini

Il derby del triveneto è la partita “giusta”. Giusta perché arriva nel momento in cui entrambe le formazioni hanno concluso la fase di rodaggio, giusta perché c’è un entusiasmo palpabile a Treviso e a Trieste, giusta perché con il girone di ritorno si delineeranno le gerarchie che porteranno alla post-season, e Dio solo sa quanto è importante avere una griglia favorevole. Al Palaverde l’Alma si gioca delle chances importanti di mettere in discussione il secondo posto della Dè Longhi, in un ambiente che farà registrare il pienone. Lo farà anche con il caloroso abbraccio dei tantissimi supporters biancorossi provenienti da Trieste, tre pullman esauriti e tantissime macchine per una stima verosimile di 300 aficionados al seguito.

Ambiente – Il Palaverde da quando è stato edificato rappresenta un fattore. Nella pallacanestro è un fattore amplificato dalla profonda e competente passione che porta uno stuolo numeroso di adepti a riempire le tribune dell’impianto. La curva “I fioi della Sud” conserva la compattezza che fu della “Gioventù biancoverde”, con gli stessi decibel che caricano a dismisura i protagonisti in campo. Ci sarà vento di Bora contrario rappresentato dalla carica di passione giuliana, ma rimane un assunto che se l’Alma farà entrare in partita il pubblico veneto, sul campo sarà difficile arginare la marea biancoazzurra.

Rompere… il ritmo – C’è solo un modo per ovviare al problema di cui sopra: spezzare più possibile il ritmo della squadra di Pillastrini. Lo aveva fatto benissimo per metà partita lo scorso anno, lasciando però che Corbett e soci gasassero sé stessi e ambiente con un parziale tramortente. Una chiave potrebbe essere quella di rimanere aggressivi per quaranta minuti, sfruttando falli tattici per interrompere la fluidità avversaria. Insomma, all-in sulla partita…brutta a vedersi.

Arginare il reparto lunghi – La Dè Longhi Treviso ha la coppia più “fastidiosa” da marcare in chiave triestina. Andrea Ancellotti e Tommaso Rinaldi sono un rebus, il primo in quanto dinamico, con verticalità importante abbinata ai centimetri, il secondo per scaltrezza in area pitturata. All’andata Rinaldi è stato forse l’uomo più incidente, al di là dei numeri, questa volta può esserlo calcolando che l’uomo di reparto più esperto in canotta Alma (Cittadini ndr.) dovrebbe essere abbinato ad Ancellotti (per caratteristiche).

Chi li USA meglio? – Soppesando superficialmente valori sulla carta, potremmo dire che Treviso ha il miglior parco giocatori italiano (con l’aggiunta di La torre poi a maggior ragione) e Trieste la migliore coppia di stranieri. Gioco forza, per una logica proporzionale, il vantaggio del pronostico lo ha la Dè Longhi. Tutto sta a vedere quanto l’incidenza esotica potrà riequilibrare i rapporti di forza (nel caso di super prestazione della coppia Green-Parks), oppure sbilanciare inesorabilmente la sfida a favore dei padroni di casa. Impossibile fare una valutazione preventiva, non tanto per la coppia biancorossa che si attesta su una produzione discretamente costante, quanto per quella veneta, totalmente isterica nel rendimento.