Analisi post gara 5 di Raffaele Baldini

Il Sesto Uomo non tradisce mai

Non è un palazzo dello sport, è un’emozione. Quasi 6000 spettatori (5200 paganti ndr.), un incessante tifo per una marea rossa che sta diventando un’istituzione. E’ un organismo tentacolare ma con un’anima unica, un’anima che vive l’evento cestistico, che smorza gli entusiasmi attanagliata dalla paura nell’ultima frazione, che accompagna la squadra dalla palla a due e che sfoga in un urlo liberatorio la gioia per la qualificazione ai quarti. La variabile incidente, più passano le partite e più diventa realmente un uomo in più per Coronica soci, un’onda che propaga l’urto dalla Curva Nord sino alle tribune. Si, nel momento del bisogno, l’eterogeneo pubblico dell’Alma Arena si è unito per remare dalla stessa parte, incondizionatamente, passionalmente. Ed ha fatto la differenza.

Jordan Parks è diventato maturo

18-8, 22-9, 14-6, 26-10, 22-12… non sono i numeri al Lotto ma sono le abbinate punti e rimbalzi di Jordan Parks nella serie play off contro Treviglio. Ci siamo strabuzzati gli occhi per trenta lunghe partite vedendo veleggiare Green sopra le teste degli avversari, riscopriamo quel silenzioso americano della stagione regolare che diventa leader indiscusso quando conta. Il ragazzino ne ha fatta di strada ed ora è maturo, gioca costante per tutti i minuti a disposizione, duro come deve essere un atleta nella post-season, responsabilizzato. In pratica Jordan Parks ha superato lo “step Green”, cioè quello di un’esaltante “confezione” stilistica con constributo ondivago, per una versione europea di lineare concretezza. Bello vedere crescere un americano in casa.

Daniele Cavaliero, la qualità con l’alabarda tatuata

L’avevamo detto: Daniele Cavaliero non poteva giocare 15 minuti tentando solo due conclusioni. Se la società si sforza di portare una competenza di livello superiore in città, necessario che coach e squadra mettano la qualità davanti a tutto e tutti. La partita del triestino è stata da subito un’altra versione rispetto alla doppia uscita lombarda: attaccante, a costo di qualche forzatura, terminale cercato e servito. Certo, ci vuol sempre la serata ispirata al tiro, ma il concetto diventa secondario rispetto all’esigenza di coinvolgerlo costantemente. Idem dicasi per Javonte Green e qualsiasi altro americano; la forma mentis d’oltreoceano è caratterizzata da momenti di apatia che possono trasformarsi in violenti e repentini cambi di atteggiamento, ma solo e unicamente se vengono “risolti” fra le tavole parchettate. Lo stesso coach Vertemati ha sottolineato come le due giocate di energia di Green abbiano segnato il match.

Remer Treviglio, una splendida realtà a tutto tondo

Giocatori con occhi gonfi di lacrime, la rabbia tenuta dentro consapevoli di essere andati vicinissimo all’impresa, la dignità dei vinti che non dimentica di omaggiare i propri tifosi (bello lo striscione con la scritta “grazie ragazzi”) e quelli di casa. Splendido esempio di sportività, lo scambio di applausi con l’Alma Arena è il più illuminato esempio da dare alle giovani generazioni, purtroppo un’oasi nel deserto. Non bastasse, in sala stampa coach Vertemati che, tre volte su tre, pone quale elemento preponderante di una disamina i meriti della squadra avversaria. Al di là del lato etico, la squadra lombarda ha espresso una pallacanestro riconoscibile, mai snaturata per esigenze tattiche, con idee ben chiare fra i componenti del gruppo. Un timoniere scaltro, bravissimo nel leggere le partite e una sua creatura fatta di uomini, uomini capaci di piangere dopo una gara 5 persa invece di aver pronte le valige come accaduto da altre parti…

Si resetta tutto, si alleggerisce l’Alma?

Coach Eugenio Dalmasson ha sempre sostenuto che nei play off tutto deve essere resettato ad ogni rappresentazione. A maggior ragione dopo una serie conclusa, per cui tutto va negli archivi cestistici. Ora arriva Tortona, compagine forte anche del fattore campo, ma la sensazione è che Trieste si sia alleggerita dopo questo scampato pericolo. E’ corretto, come sostiene l’allenatore veneto, considerare soddisfacente il passaggio del turno con i crismi delle difficoltà viste con Treviglio, in quanto aiuta a capire tutte le logiche insite nella post-season. L’Alma è caduta diverse volte e si è rialzata, ha saputo soffrire portando comunque a casa il risultato; sono convinto che giocare le prime due sfide in terra ostile, dopo la paura di gara 5, non potrà che regalare un approccio ai quarti nettamente più sereno rispetto al turno precedente.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.com)