Trieste al tappeto dopo un solo Knox-out: disfatta e 2-1 nella serie.

Trieste non sfata il tabù della trasferta e viene messa all'angolo da una Fortitudo di nuovo sicura di sè.

Trieste affronta la “Fossa” in questa gara che ha il sapore dell’ineluttabile per i bolognesi: la squadra di Boniciolli non ha più margine d’errore se vuole ribaltare lo 0-2. Il “nemico” dei biancorossi è, prima di tutto, un fantasma psicologico, una tigre di carta che spesso si traduce nella cosiddetta paura di vincere.

Signore e Signori, gara 3!

I quarto #AriaDiCasa
I canestri e l’atmosfera di casa infondono fiducia al quintetto felsineo, che ritrova un Knox molto caldo dalla media. La “F” sale subito a +8 e Trieste deve inseguire trovando la calma suffiente per gestire gli attacchi senza forzature; a 2 minuti dal termine Cinciarini piazza un gomito in gola a Parks: un fallaccio che non viene visto né punito adeguatamente dalla terna arbitrale (un’espulsione sarebbe stata doverosa). Entrano Prandin e Parks e Bologna perde la verve iniziale, concludendo il primo quarto avanti 17-16.

II quarto #KnoxedDown
Primo vantaggio ospite dopo pochi secondi grazie alle incursioni di Prandin (9 personali) e alla bella propensione agli assist dei cinque sul parquet: Mancinelli sveglia l’ambiente sparando due triple consecutive e la gara torna in equilibrio sul 27-27. L’Alma non trova i contropiedi e le palle recuperate che spesso hanno fatto la differenza, ma la sola presenza di Knox in area pitturata è tale da giustificare il nuovo +5 Fortitudo (36-31). Momento complicato per Trieste, che non può esprimere la propria fisicità, che viene costantemente rampognata dai fischi arbitrali su difese tutto sommato buone, e che non trova go-to-guy in grado di caricarsi gli oneri offensivi sulle proprie spalle. La sirena dell’intervallo ferma il tabellone sul 42-32 per i padroni di casa.

III quarto #PessimiSegnali
Peccato: Trieste cade vittima di evitabili ingenuità ed è un attimo ritrovarsi sotto di 14 lunghezze (50-36). Un fatto acclarato? Il motore dell’Alma gira più lentamente e più mollemente e non si può imputare l’assenza di aggressività alla sola fiscalità dei direttori di gara; troppi infatti i segnali poco incoraggianti: siano essi palle perse, passaggi insicuri o timidezze nell’attaccare il ferro. La Fortitudo gestisce con la dovuta flemma un meritato vantaggio: la terza frazione si chiude sul 58-42.

IV quarto #Spompati
Trieste è visibilmente abbattuta e priva di quell’agonismo che aveva caratterizzato le vittorie precedenti: Cavaliero riporta i suoi a -13 ma tuttavia non c’è quella convinzione che può mutare l’inerzia della sfida. Dalmasson sceglie inoltre di non rischiare nemmeno la coppia Parks-Green, probabilmente pensando alla prossima gara 4. Garbage time dunque sotto le volte del Paladozza, che festeggia gli sforzi dei propri beniamini in vista della partita di lunedì sera.

 

 

BOLOGNA – TRIESTE        76 – 60

Alma Pallacanestro Trieste 2004: Simioni 3, Cavaliero 5, Bossi 2, Prandin 12, Baldasso 11, Parks 8, Cittadini 2, Coronica 2, Da Ros 6, Pecile, Green 9, Gobbato ne. All. Dalmasson

Kontatto Fortitudo Bologna: Mancinelli 11, Candi 3, Legion 17, Ruzzier 10, Campogrande, Montano, Costanzelli, Gandini 2, Raucci, Knox 18, Cinciarini 15, Italiano. All. Boniciolli

Parziali: 17-16; 42-32; 58-42;

Rajone