Casarsa fa il regalo di Natale alla Geatti Udine

30 punti di Dalmazi, autore di una prestazione stratosferica in attacco (8 su 11 da tre e 3 su 3 da due) e 20 di Matteo Pignaton (2 su 3 da tre, 6 su 10 da due e 2 su 3 ai liberi), non sono stati sufficienti a portare a casa il risultato dal campo della Geatti Basket Time a Udine.

Se in 40′ sei bravo e segni 89 punti, ma ne fai segnare 96 ai tuoi avversari, come dice spesso Flavio Tranquillo, ti devi porre delle domande su cosa non ha funzionato. Visti quei numeri, probabilmente non hai difeso bene, ma se poi prendi il referto in mano e ti rendi conto che ti sono stati fischiati 34 falli a sfavore (mediamente dopo circa 2′ di gioco in ogni quarto eri già in bonus) contro i 19 degli avversari (che hanno segnato 30 punti dalla lunetta), allora qualcosa non torna e ti verrebbe quasi da dire che qualcuno “non ti ha permesso” di difendere.

Strano però! Assisti a delle partite dove se non zampilla il sangue il fallo non te lo fischiano nemmeno se ti inginocchi e altre dove si puniscono le intenzioni. Al lordo delle interpretazioni, che in un gioco come la pallacanestro sono fisiologiche, è anche vero (diciamo noi), che forse la classe arbitrale italiana (soprattuto nelle minors) dovrebbe lavorare di più nel rendere quanto più possibile omogeneo il metro secondo il quale decide quando e cosa fischiare e cosa no.

Ma un giocatore è uno sportivo e uno sportivo non cerca gli alibi in una sconfitta, ma quello che poteva e doveva fare per evitarla. E per quello visto ieri sera, i biancorossi la coscenza non ce l’hanno proprio pulita e sanno benissimo che la loro bravura in campo non deve essere solo limitata al gesto tecnico ma anche colgliere prontamente e sapersi adattare alle variabili di “fattori ambientali imprevisti”.

Alla fine, dopo tutto questo ragionamento sui massimi sistemi, avrete certamente capito che i giocatori, nella partita di ieri sera non sono stati gli unici protagonisti e spesso e volentieri qualcuno ha rubato loro la scena. Ma qui non è proprio il caso di scendere in particolari e lasceremo al vostro intuito ed alla vostra immaginazione (non ce ne sarà bisogno di molta) di capire a cosa ci stiamo riferendo.

Per la cronaca del match,  un Casarsa che ha condotto per più di tre quarti della gara e che ha espresso buon gioco di squadra metttendo in evidenza il tasso tecnico del suo roster. A noi questo fa piacere, ma, a questo punto siamo anche stanchi di accontentarci di leggere buone recensioni di gare perdenti.

Questo gruppo si merita di vincere perchè (ora ci sono le evidenze) può gareggiare alla pari con tutte le squadre di questo girone. Quindi, forza ragazzi e cambiamo marcia, cambiando quella mentalità e approccio alle partite che abbastanza spesso sono il nostro tallone di Achille.

Infine il consueto commento di Matteo Silvani: ”Una sconfitta che brucia certamente ma dobbiamo recitare senz’ altro mea culpa. Concedere 96 punti ad una squadra priva del suo miglior attaccante e con Feruglio fuori per doppio antisportivo a inizio terzo quarto significa essere presuntuosi. Abbiamo avuto larghi vantaggi per quasi tutta la partita ma quando giochi sempre la pallacanestro che vogliono gli altri per una squadra giovane come noi basta un attimo per ritrovarti sotto. In campo dobbiamo impegnarci di più, avere più orgoglio, andare oltre a provocazioni avversarie e ad arbitraggi surreali come quello di stasera. Vincere ci avrebbe fatto dimenticare i nostri errori per cui credo che alla fine questa sconfitta ci possa far crescere. Siamo giovani e dobbiamo essere ambiziosi”.

 

Geatti Basket Time Udine – A.S.D. Pol. Casarsa 96-89 (parziali: 21-29, 18-22, 28-23, 29-15)

 

Pol Casarsa: Dell’Angela 6, Bondelli, Cengarle 2, Pignaton Massimiliano 8, Miani 8, Pignaton Matteo 20, Dalmazi 30, Indri, Prenassi 8, Costantini 7. All. Silvani

Geatti Udine: Antoniolli 15, Ceschiutti 2, Sandri 11, Lollo 13, Springolo 12, Versolato 8, Feruglio 7, Bellina 13, Lubian 13, Sbaiz 2, Vitale, Lostuzzo. All. Di Leo

Arbitri: Cotugno e Innocente