Massacro all’Allianz Dome: la “F” vince 84 -65

Mai in partita, Trieste si fa umiliare a casa priopria da una squadra matura e cinica fino al midollo.

Foto Walter Angelica

La Fortitudo di coach Caja, da troppi anni nei meandri della serie A2 (considerata la sua storia cestistica), arriva nel capoluogo giuliano da unica imbattuta: Ruzzier e compagni dovranno farsi perdonare lo scivolone di Cento e – nel contempo – affrontare col giusto piglio quest’ardua, rovente, nobilissima, sfida odierna. Filloy è nei 12 ma non si è riscaldato con la squadra, mentre Campogrande pare essere pronto per l’eventuale “chiamata” sul parquet. Palla a due!

I QUARTO

Ospiti subito a zona e subito avanti grazie ad una tripla di Fantinelli: poco dopo anche Ogden si mette a referto e Deangeli è costretto al super lavoro su Aradori (10-3 per i bolognesi). I meccanismi offensivi triestini sono ancora “ingolfati”, gli avversari sono assai precisi dall’arco (3/3), e Reyes non ha ancora quasi toccato palla: i cinque di Caja stanno giocando un primo quarto che rasenta la perfezione. Christian toglie Ruzzier, Candussi (unici a referto) e un Reyes che si stava giusto giusto scaldando, e opta per un quintetto atipico: i giuliani continuano a sparacchiare dalla lunga senza successo (0/7) e il timeout è obbligato sul 18-8 in favore di Bologna. I pessimi cambi pesano sullo score e soprattutto sulla “testa” dei suoi giocatori: dopo dieci minuti Trieste insegue sotto di 13 (8-21).

II QUARTO

Pessimo l’approccio mentale anche in questo quarto da parte dei padroni di casa, di nuovo a riposo per il timeout sul mesto -19 (8-27): i cambi sui blocchi sono amatoriali e le palle perse a metà campo, parimenti. Umiliante questo frangente, Trieste è alle corde, senza garra, senza la voglia di reagire per davvero: 35-11 sul tabellone. Caja ha approntato una gabbia efficace per limitare Reyes in area pitturata (5 punti con 2/8 al tiro), e l’esperienza dei suoi veterani è evidente in ogni mismatch: 35-18 dopo l’ennesimo turnover biancorosso. Tutto il quintetto giuliano si passa la palla sperando di delegare la responsabilità del tiro: o c’è il tiro da tre o la palla va a Reyes, puntualmente triplicato; sotto una bordata di fischi mai così sonori, gli alabardati tornano negli spogliatoi sotto di 25 (23-48).

III QUARTO

Emblematica la palla persa sulla rimessa: neanche lo schema per liberarsi e ricevere la sfera, oggi, funziona; 52-27 sullo score. Il gap qualitativo, in panchina e sul parquet, è ampio, ampissimo, e ai giuliani pare difficile persino fare le cose più semplici; con pazienza la Fortitudo mette 27 punti fra sè e gli avversari, prima che un timeout fermi temporaneamente l’emorragia. In questo inferno cestistico Reyes raggiunge sì la doppia cifra, ma la sua pallacanestro è scostante e viene salvato solo dal suo talento; i cinque minuti della seconda parte del quarto, sponda giuliana, non possono definirsi “pallacanestro”, ma un goffo tentativo di fiondarsi al ferro alla bell’e meglio. Ospiti al comando 67-44.

IV QUARTO

Il patimento dell’ultima frazione viene gestito con saggezza dagli uomini di Caja, ma perlomeno qualche biancorosso (Ferrero, Reyes, Ruzzier) provano a fare la “faccia da guerra”, modello Full Metal Jacket. 76-56 a 6.21. Con il match anzitempo deciso, qualche riflessione a caldo: da questa pesante, pesantissima sconfitta (preannunciata?), Trieste non dovrà solo ripartire, ma dovrà probabilmente pensare ad un reset completo; è giusto non farsi prendere da manie catastrofiste, ma i segnali riguardo alla forza del collettivo non sono incoraggianti, tutt’altro.

Pall. Trieste 2004 vs Flats Service Fortitudo Bologna 65 – 84

Pall. Trieste 2004: Bossi, Filloy, Rolli, Reyes 13, Deangeli 1, Ruzzier 10, Camporeale, Campogrande 9, Candussi 10, Vildera 5, Ferrero 8, Brooks 9. All. Christian

Fortitudo Bologna: Giordano, Sergio 5, Aradori 19, Conti, Bolpin 5, Panni 1, Kuznetsov, Fantinelli 16, Freeman 23, Ogden 15, Morgillo. All. Caja

Rajone