Tarcento Basket, la parola ad Alberto Ganis

Parla l'ala reduce da un'esperienza negli USA, in vista dell'inizio della stagione contro Bassano.

Alberto Ganis al tiro.

Il Tarcento Basket è pronto all’esordio in campionato: la prima avversaria della stagione 2015/2016 in C Gold, è il Basket Bassano.

Uno dei volti nuovi dei biancoverdi, Alberto Ganis, fa il punto della situazione in casa tarcentina. “Sono l’unico senior nuovo del roster e, dopo solo un mese di precampionato, l’inserimento è pienamente riuscito. Già questo è un risultato al quale hanno contribuito tutti: i compagni, gruppo magnifico e già coeso e amalgamato, il coach, l’assistente e tutto lo staff. Anche se il bello inizia ora e attendo carico e con vera impazienza l’inizio del campionato. Il ritorno a Tarcento è stato davvero piacevole, dopo la breve parentesi del secondo semestre 2008/2009, quando sono arrivato da Corno di Rosazzo. Allora Tarcento militava in serie D, il mio battesimo è stato in trasferta a Fontanafredda, dove abbiamo vinto alla fine di una partita molto tosta, dati i tempi. Ho un caro ricordo di coach Bettarini, di Marco Battistutta, di Emanuele Tomic che già conoscevo per esperienze passate”.

Tarcento in D e, prima, due anni a Corno – U16 eccellenza, poi ancora nel 2008/2009 Juniores e prima squadra in B, esperienza interrotta per incompatibilità, se così si può dire. Quindi Snaidero Udine in Serie A: dopo?
“Dopo- riprende Alberto – due anni in B, il primo a Lucca, il secondo a Firenze. Quindi l’avventura negli USA: ho voluto provare una esperienza straordinaria per gli studi e di vita; mi sono trasferito in California, per conseguire la laurea in un college, dove mi sono mantenuto per due anni – grazie al tesoretto accumulato giocando in Toscana da professionista – e alla borsa di studi concessa per merito dal college grazie a finanziamenti pubblici e privati. Ho pure conosciuto la mia attuale fidanzata, rientrata in Italia con me, perché entrambi vorremmo ora acquisire un master se possibile in un paese europeo e poi iniziare la carriera professionale. In ragione delle mie esperienze sportive pregresse, ho potuto praticare nei college USA”.

“Non serve che ricordi che negli USA il basket è lo sport nazionale quindi, come tutte le cose americane, è gestito con grande dispendio di mezzi e risorse. Noi ci allenavamo almeno 4 ore al giorno per 6 giorni la settimana, più la partita. Il gruppo, comunque contenuto, veniva diviso in sottogruppiì, anche individuali, per gli allenamenti mirati e affidati ad uno staff nutrito di tecnici, coaches, preparatori atletici, fisioterapisti”.

Qui finora hai giocato due incontri amichevoli nei due tornei Friuli Doc e Memorial Zuccolotto, entrambi vinti anche grazie al tuo positivo e brillante apporto. Impressioni in vista del campionato che inizia sabato contro Bassano?
“Ho messo in conto uno sforzo per adattarmi al nuovo regolamento diverso da quello che ho lasciato e ricordo, ad esempio i 24 secondi. E ad un arbitraggio che negli USA è molto più tollerante verso i contatti; evito i riferimenti al fischi che spesso non comprendo, mentre si lascia correre interventi che a mio parere andrebbero sanzionati. Anche qui non comprendo, ma è solo questione di adattamento. A partire da sabato 26 con Bassano sarà un ottimo test”.

Alessandro Tesini