L’opinione di Attila Frizzo: la luna si è eccessivamente avvicinata

Dopo l'affermazione esterna a Ravenna, ora i biancorossi sono chiamati a confermarsi nuovamente in casa, contro la Remer Treviglio.

Hristo Zahariev, variabile importante per la Pallacanestro Trieste 2004.

William Shakespeare, il sommo poeta inglese, tra le sue massime magnificava una dicendo che quando la luna si avvicina troppo alla terra gli umani perdono il ben dell’intelletto, così dev’essere capitato domenica durante il terzo periodo di gioco tra Ravenna e Trieste.

I biancorossi di coach Dalmasson in quei incredibili dieci minuti di gioco sono passati da più quattordici a meno due, avvalorando così la massima shakespeariana.
Silogismi e richiami storici a parte, la non facile trasferta in terra romagnola ha finalmente visto Bossi e compagni portare a Trieste i primi due punti delle trasferte fin qui effettuate.
La vittoria ha anche messo in perfetta luce alcune novità tecnico-logistiche volute dai responsabili tecnici della formazione triestina, non si è infatti finalizzato l’intento conclusivo su Jordan Parks, ma i tentativi sono stati distribuiti tra due o tre giocatori Pecile, Bossi e Canavesi. Se la cosa è stata voluta o sia nata per quanto è occorso sul parquet resta nel folto calcolo delle probabilità, certo è che dopo i piagnistei del chair man del sodalizio triestino, Mario Ghiacci, relativamente alla bontà della squadra ma ai pochi punti in classifica, il sorriso è ritornato sulla bocca di tutti.

E’ auspicabile che la formazione amata dai fans triestini abbia trovato l’armonia delle prestazioni che possono avere echi acuti o meno, ma che mostrino la reale consistenza, è un mast che non può venir disatteso.
Contro il modesto quintetto del Treviglio, che nell’ultima prestazione però ha surclassato il team di Matteo Boniciolli con il punteggio di 81 a 65, la squadra triestina dovrà palesare su parquet amico se l’incostante ma proficua trasferta di Ravenna è l’inizio di un new deal oppure è stata una ventata di positiva improvvisazione.
Al Palarubini si dovrà vedere e capire se Jordan Parks può meritarsi lo stipendio limitandosi a difendere e realizzare un minimo di punti, se Pipitone dall’alto dei suoi molti centimetri troverà un quantum di continuità e – soprattutto – se Prandin è all’altezza di una regia oppure se risulta essere il coriaceo ma incostante difensore.
La futura prestazione della Pallacanestro Trieste 2004 potrà essere foriera di positive prestazioni dei singoli e del gruppo nonchè delle scelte che la panchina imporrà.
Sicuramente non mancherà lo spettacolo e certamente non verrà meno il supporto dei molti tifosi anche se non è stata ancora compiuta la scelta: ci divertiamo di più se c’è lo spettacolo animato da entusiasmanti gesta atletiche oppure fondamentale è conquistare i due punti in discussione. . . any way.

Attila Frizzo