Alberto Andriola manda in paradiso la Fluid System Tarcento

Il coach friulano, insieme ai suoi ragazzi, riesce a conquistare un traguardo storico per la società biancoverde: il primo posto al termine del girone d'andata significa qualificazione alla Coppa Italia.

La felicità di coach Andriola assieme ai suoi giocatori (Foto Davide Marchesi/Assist per Tarcento Basket).

Ricominciamo il 2016 alla grande, con il canonico appuntamento del martedì: ritorna, infatti, il quintetto ideale della settimana, rubrica che come di consueto ci serve per fare luce sui nomi più “elettrizzanti” dell’ultimo weekend cestistico in Friuli Venezia Giulia.

PLAYMAKER: c’è tanto talento, nelle mani di Luca Gallocchio (Sokol Aurisina). Questo play/guardia di 187 centimetri classe 1991 sta facendo le fortune della formazione di Walter Vatovec, dopo aver recitato, per un paio di anni, il ruolo di protagonista per il San Vito Trieste. Nel confronto a Gorizia, sul parquet della Us Goriziana, “Gallo” non si è di certo fatto problemi pur avendo davanti degli avversari del calibro di Rok Mocnik e Aniello Laezza: sfruttando la sua fisicità ed una mano che dall’arco è diventata davvero rovente, ha messo a segno ben 25 punti determinanti per la vittoria dei suoi, 72-75. Le cifre al tiro sono sicuramente notevoli: 3/5 da due e 5/7 nelle triple, numeri che a fronte dell’insolito 4/10 ai tiri liberi sono davvero di spessore. In una squadra con molti veterani (Hmeljak, Visciano e Babich, fra gli altri), Gallocchio rappresenta quel tocco di freschezza utile per trascinare tutta la sua formazione.

GUARDIA: nel ruolo di “2” non si può non citare la grandissima prestazione di Matteo Lollo. Questa guardia classe 1989, militante nel Basket Tricesimo, è stata determinante in una partita più che sentita: si, perché stiamo parlando del derby con la Libertas Cussignacco, un match dove oltre ai due punti la posta in palio era ancora più pesante, perché si trattava di un confronto con diversi giocatori che si conoscono molto bene. Lollo, dal canto suo, non ha affatto sentito la pressione di una gara simile ed ha indovinato canestri dalla lunga distanza e penetrazioni che gli hanno permesso di collezionare ben 31 punti, un bottino notevole considerato soprattutto i 75 punti totali messi a segno dalla sua squadra. Che dire? Chapeau.

ALA PICCOLA: lo mettiamo come ala piccola, sbilanciando completamente il quintetto, ma è sicuramente doveroso menzionare Luca Bonetta (Energy Lab Falconstar Monfalcone). Il play/guardia biancorosso è diventato l’uomo del momento in casa monfalconese, stante l’assenza di Andrea Colli: l’ex Bor si sta assumendo le principali responsabilità per quanto riguarda il reparto offensivo della compagine allenata da Federico Franceschin. Lui che è sempre stato più un realizzatore che un tiratore, ha oltretutto trovato grande continuità dall’arco nelle ultime partite: al PalaOpitergium, contro il Basket Oderzo, ha sciorinato una prova da 20 punti in 31 minuti, tirando con 2/3 da due e 5/7 nelle bombe e aggiungendoci anche 5 assist, mettendo in ritmo i propri compagni e propiziando la vittoria in una giornata nella quale i cantierini hanno tirato benissimo da fuori.

ALA FORTE: il miglior “4” della settimana è Riccardo Miniussi (Calligaris Corno di Rosazzo), che è anche il “man of the match” per la squadra seggiolaia. Si, perchè il giocatore di Cittadini si è messo in luce non solamente per il rendimento durante i quaranta minuti dell’incontro, ma anche con l’appoggio finale che, a sette secondi dalla fine, ha regalato il definitivo 69-68 contro Conegliano ad una Calligaris che da un mese non vinceva. Il canestro di “Ricky” ha sbloccato i friulani, che oltretutto hanno potuto giovarsi della sua prova concreta dentro al pitturato: per Miniussi, infatti, ci sono stati 13 punti (4/7 da due, 0/2 da tre, 5/6 in lunetta), 8 rimbalzi, 4 falli subiti e 3 recuperi.

PIVOT: Alberto Bianchini (Latte Carso Ubc Udine) è il miglior “5” della settimana. In una giornata in cui non aveva al suo fianco il veterano Idelfonso, il lungo veneto classe 1995 ha occupato l’area ed ha vinto il confronto contro il reparto interni del Bor, che pure può contare sui centimetri e la fisicità dei vari Basile, Marusic e Doz. Alla fine, per l’ex San Vendemiano, ci sono stati 19 punti e una prestazione di grande concretezza nel pitturato: coach Paderni può certamente sorridere, visto il rendimento del suo giovane lungo, che garantisce non solo una presenza fisica di un certo spessore, ma anche una buona pericolosità nei pressi del ferro.

SESTO UOMO: lo inseriamo come sesto uomo pure se, in realtà, stiamo parlando di un giocatore fondamentale per la Vis Spilimbergo, che parte sempre in quintetto. Il capitano dei mosaicisti, Federico Bagnarol, va assolutamente inserito nei nomi più “hot” della settimana in quanto, sul campo dell’Unione Basket Padova, è stato assolutamente immarcabile per qualsiasi difensore gli si parasse davanti. Playmaker leggero di appena 180 centimetri, ha però doti realizzative innate e una prova ne deriva dai 26 punti in 33 minuti messi a referto sul campo veneto: 6/8 da due, 3/5 nelle triple, 5/6 nei personali, oltre a 5 falli subiti, 4 recuperi e 4 assist. Una partita “totale” per lui, che non si è fatto problemi quando ha trovato difensori più alti o più prestanti fisicamente: il suo istinto per il canestro è un qualcosa che va oltre questi semplici limiti fisici.

COACH: la menzione è obbligata, questa settimana, e va ad Alberto Andriola. Il coach friulano, con la sua Fluid System Tarcento, non solo è riuscito a vincere il confronto diretto con San Vendemiano negli ultimi minuti (75-76 il punteggio conclusivo), ma con questa affermazione ha conquistato l’accesso alle Final Six di Coppa Italia che si terranno a Rimini a inizio marzo. Un traguardo storico, per la società friulana presieduta da Alessandro Tesini, uno sforzo che è stato prodotto da un gruppo unito e solido, che coach Andriola ha plasmato in questi due anni. Certo che, dopo la promozione dalla C2 alla C Gold nel 2014/2015, chi si sarebbe aspettato che una matricola potesse fin da subito guardare il resto del Girone C dall’alto verso in basso? Andriola ci ha abituato a certi miracoli.