Stefano Crotta, quando la…Cina è vicina

L'intervista al pivot nativo di Trieste, che nell'ultima parte del mese di luglio e nei primi giorni di agosto ha partecipato alla tournée in Estremo Oriente con l'agenzia Interperformances.

L’estate è, spesso, tempo di tornei estivi e provini, per un giocatore: ma, oltre ai canonici tornei, c’è anche la possibilità di vivere un’esperienza ancora più approfondita e totalizzante, come ha fatto il lungo triestino Stefano Crotta.

Classe 1990, 208 centimetri, da due stagioni in Serie B con il Basket Rimini Crabs, nel 2015/2016 ha viaggiato a 7.2 punti e 5.1 rimbalzi di media in poco meno di 19 minuti ad incontro. Alla ricerca di una nuova opportunità in giro per l’Italia, il pivot rappresentato dall’agenzia Interperformances di Luciano Capicchioni ha vissuto un’esperienza particolare nell’Estremo Oriente, precisamente in Cina, facendo parte dell’Adriatic Riviera Crabs All Star Team che ha sostenuto ben nove match in quindici giorni.

Un’opportunità interessante per vivere un paese ed una cultura cestistica molto diversa dalla nostra, che il buon Stefano ovviamente non ha mancato di raccontare, in attesa di trovare una definitiva collocazione per il 2016/2017.

Innanzitutto, un tuo personale bilancio di queste due settimane in Cina: dal lato tecnico, che cosa hai potuto vedere? 
“E’ stata una bellissima esperienza, dove mi sono potuto confrontare con giocatori di alto livello e incontrare una leggenda del basket come Pino Grdovic”.

Un tour “particolare”, dove i giocatori di un’agenzia in particolare vengono portati in un altro emisfero: come vivi questa condizione e che cosa hai appreso da quest’esperienza? 
“E’ stato molto bello essere reputato in grado di sostenere un impegno così importante e di alto livello, non posso che andarne orgoglioso”.

Hai affrontato nove formazioni in quindici giorni. C’è stato qualche avversario che ti ha particolarmente impressionato? 
“Sicuramente i giganti cinesi mi hanno messo più in difficoltà di tutti: diciottenni che giocano da veterani con un bagaglio tecnico e atletico veramente importante”.

E, per quanto riguarda i tuoi compagni di squadra, invece, c’è qualcuno che ti sentiresti di raccomandare caldamente a qualche GM? 
“Raccomanderei sicuramente tutti, ma uno in particolare sono convinto che farà molta strada. Nicholas Paris Bass, ala di 203 centimetri del 1995 che nell’ultima stagione ha giocato in a Detroit Mercy, in NCAA, con 18.4 punti e 8 rimbalzi di media. Talento infinito e atleta fenomenale”.

Parliamo della coppia che vi ha guidato in panchina: Pino Grdovic, storico allenatore personale di Gregor Fucka e Nikita Morgunov, ex giocatore dei Portland Trail Blazers in NBA. Le tue impressioni su di loro? Com’è stato lavorare con loro? 
“Non hanno sicuramente bisogno di presentazioni, persone fenomenali e allenatori eccellenti. Sono riusciti a trasformare un gruppo di perfetti sconosciuti a squadra con sistemi di gioco rodati in pochi giorni. Lavorare con loro è stato costruttivo e stimolante, ci hanno arricchito con i loro consigli”.

Andiamo invece un pò “oltre” il lato cestistico: a livello umano com’è stata l’esperienza in Cina? 
“Direi che è stato proprio “tanta roba”! Si trattava del mio primo viaggio in Cina e nel continente asiatico, e sicuramente non sarà l’ultimo”.

Che cosa ti porti dietro, come ricordo, da questa tournée? 
“Porterò con me tutto, di queste due settimane, perchè ho vissuto appieno ogni istante, sia dentro che fuori dal campo”.

Sensazioni della Cina cestistica: cosa manca rispetto al nostro basket e che cosa c’è in più?
“La Cina cestistica è una realta in crescita esponenziale e, purtroppo, il livello degli arbitri non è stato all’altezza di tutto il resto. In compenso, sono rimasto impressionato dalla loro organizzazione nei minimi dettagli e dalle numerose e nuovissime strutture su cui possono contare”.

Se domani squillasse il cellulare e ti dicessero: “Stefano, devi andare a giocare nel campionato cinese”? 
“Perchè no? Un po lontano, eh, però ci andrei volentieri”.

Infine, uno spazio tutto tuo, dove puoi dire qualcosa che non hai detto in precedenza. 
“Non posso che concludere ringraziando Luciano Capicchioni e la sua agenzia Interperformances che mi hanno dato l’opportunità di poter partecipare a questo tour estivo”.

La Cina è vicina, diceva il proverbio: per Crotta, dopo questa tournée, lo è un pò di più. Ora, nuove sfide lo attendono e, nelle prossime settimane, vedremo dove lo porterà il destino.