Il defribillatore che salva la vita ad un giovane arbitro

Fonte: Gazzetta di Reggio a cura di Elisa Pederzoli

Non è mai troppo pubblicizzare situazioni positive, a lieto fine, utili a sensibilizzare l’opinione pubblica su un aspetto delicato come la vita di uno sportivo. Leggete l’episodio in questione.

Mercoledì sera era in corso la sfida di Coppa Emilia tra Novellara, appunto, e la formazione Psa Modena. Si stava giocando l’ultimo quarto. Un confronto serrato, punto su punto tra le due formazioni, 49-48. È stato quando mancavano circa 7 minuti dalla fine che Mattia, che stava arbitrando, improvvisamente, si è accasciato al suolo. Privo di sensi. «Ho avuto un arresto cardiaco» rivela all’indomani.
Una situazione di estrema emergenza. Tutti gli occhi di tutti si sono girati su di lui. Che non reagiva. Immobile. Sul pavimento della palestra.
Ma Mattia è stato fortunato, molto fortunato. Da qualche tempo, infatti, la palestra novellarese è dotata di defribrillatore. E i dirigenti della società sportiva hanno seguito i corsi per il suo utilizzo. Di fronte a quell’emergenza, non hanno perso lucidità, anzi. Hanno capito subito che bisogna intervenire con velocità e competenza. Ettore Benevelli, direttore sportivo di Novellara, ha subito praticato il massaggio cardiaco al ragazzo. Al suo fianco Giada Maiocchi, segnapunti e volontaria della Croce Rossa, l’altro dirigente Marco Bonini e il medico della squadra, il dottor Perniciano. Hanno preso il defibrillatore e lo hanno azionato.
Mattia Gorzanelli grazie alle manovre di rianimazione piano piano ha iniziato a muoversi. Quando intanto sul posto sono arrivate l’ambulanza della Croce Rossa di Novellara e l’automedica, aveva già ripreso conoscenza e a parlare. Una volta stabilizzato è stato ricoverato d’urgenza al Santa Maria Nuova.
«Ora sto bene – raccontava ieri – Adesso devo sottopormi a tutta una serie di accertamenti. Già qualche settimana fa, mi era successo di perdere i sensi ed ero già stato ricoverato. Sapere di aver avuto un arresto cardiaco è pesante. So già che non potrò più praticare sport agonistico, e non sarà facile per me. Ma sono stato fortunato, lo so. Avere il defibrillatore vicino è stato decisivo. Sono sempre stato favorevole. Quello che è successo lo prova».