Olimpia Milano che fatica, ma alla fine batte Avellino

Fonte: www.olimpiamilano.com

L’Olimpia gioca bene, a tratti anche in modo spettacolare, soffre la taglia fisica e le mani di Kyrylo Fesenko e la voglia di Avellino. Così non riesce a chiudere la partita quando allunga in modo imperioso, nel primo quarto e soprattutto nel terzo e a inizio quarto quando strappa anche 16 punti di vantaggio. Però vince, con tanti protagonisti diversi, in momenti diversi, distribuendo minuti e responsabilità. Finisce 87-81.

IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia sceglie il quintetto piccolo, con Milan Macvan da centro. La mossa funziona perché in difesa tutti cambiano su tutti e si si espone solo un po’ su Adonis Thomas che segna tutti i primi otto punti di Avellino ma in quel momento l’Olimpia ha già scavato vantaggi significativa. Dopo sette minuti e due triple di fila di Simon, l’Olimpia ha preso 10 punti di margine sul 22-12 e Coach Sacripanti chiama il primo time-out mentre Repesa va a pescare tre uomini dalla panchina (Gentile, Sanders e McLean). Avellino risponde inserendo Kyrylo Fesenko che con i suoi 216 centimetri usa tutta la taglia fisica per segnare due canestri ravvicinati e due tiri liberi. Lui, la tripla di Leunen e un paio di errori in attacco permettono alla Scandone di chiudere il primo quarto in crescita. L’Olimpia resta avanti ma di soli tre punti, 24-21. Fenseko continua a infierire, segna due liberi, forza due falli di Raduljica, mette un altro canestro e porta Avellino a meno uno, poi Green segna da tre e con un parziale di 16-4, la Sidigas schizza avanti per la prima volta. Dopo il time-out di Coach Repesa, l’Olimpia risponde forte: jumper di Raduljica, assist di Raduljica per il gioco da tre di Hickman e vantaggio ripristinato sul 31-28. Qui Joe segna due volte di fila da tre e rimette Avellino avanti 35-33. McLean quindi il periodo forte, con due liberi e un canestro di forza a rimbalzo. Alla fine del tempo è 40-38 Olimpia.

IL SECONDO TEMPO – Coach Repesa ripropone lo stesso quintetto che ha cominciato la partita e sul 42 pari produce un 8-0 nel quale ci sono due conclusioni in contropiede e un jumper di Davide Pascolo. Il vantaggio lievita a quota 13 con i rimbalzi d’attacco di Dragic, un Macvan devastante nell’attaccare la difesa di Avellino dentro e fuori e cinque punti di fila di Cinciarini. Avellino torna a cavalcare oltre a Thomas la prestanza fisica di Fesenko. Simon forza il terzo fallo dell’ucraino, ma Sacripanti lo tiene in campo e ne ricava un assist per il tiro da tre di Leunen che permette ad Avellino, caduta anche a meno 15 (2/2 di Simon, poi jumper ravvicinato di Gentile), di rientrare a meno 12 alla fine del terzo periodo, 66-54. Il divario si allarga due volte a quota 16 all’inizio del quarto periodo con due canestri consecutivi di Gentile. E’ lui nel quarto a fare la voce grossa, prende un fallo, mette un libero, attacca il ferro e segna ancora tenendo Avellino a distanza. Quando Leunen mette però la tripla del nuovo meno 11 con cinque minuti sul cronometro, Coach Repesa ferma ancora la partita. Qui con McLean a marcare Fesenko, Avellino torna minacciosa a meno otto poi a meno cinque con un gioco da tre di Fesenko. McLean lo soffre in difesa ma lo attacca in velocità dall’altra parte del campo. E’ lui a rispondere con un canestro di forza da sotto. Hickman mette due liberi che valgono il più nove. Ma Avellino è dura: Obasohan mette una tripla e un libero accorciando a meno cinque. McLean continua ad attaccare Fesenko con il suo dinamismo. Mette un libero, schiaccia un rimbalzo e permette all’Olimpia di chiudere la partita con qualche patema ma senza veri rischi.