“Big Baby” Bianchini, un gigante fra i bambini

Il centro del Latte Carso Udine è stato perfetto nell'ultima prestazione della sua squadra: 26 punti (9/9 da due, 8/8 ai liberi) e 12 rimbalzi, prestazione che ha permesso al suo team di qualificarsi per la Coppa Fvg.

Ritorniamo con il nostro classico appuntamento del martedì, dedicato al quintetto ideale della settimana: anche nel 2017 le tradizioni non scompaiono e, per la prima “puntata” del nuovo anno siamo andati come di consueto a scovare cifre, curiosità e prestazioni che hanno caratterizzato l’ultimo weekend cestistico delle “minors” regionali.

PLAYMAKER: Un giocatore che, in C Silver, ci è capitato per puro caso. Luca Manservisi, play/guardia della Vida Latisana, è il classico elemento capace di giocare i due ruoli esterni in stile moderno: parliamo di una “scoring point guard”, che può impostare lo schema ma ama mettersi in proprio e sfruttare le sue eccezionali doti offensive, che variano dal micidiale tiro da fuori alla capacità di buttarsi dentro e trovare il ferro o scaricare per i compagni. Nella vittoria fuori casa dei bassaioli in quel di San Daniele del Friuli, “Manswer” ha confezionato una prestazione da 26 punti segnati, ma non solo: è stato determinante con le sue giocate ed ha vinto il duello con qualsiasi diretto avversario gli si parasse davanti. Classe 1990, alla sua età ha già un curriculum piuttosto “ricco” in quanto ad esperienze cestistiche lontano da casa, con tappe ad Acireale, La Spezia, Mortara, senza poi contare le tre ultime stagioni all’Ardita Gorizia, da vero uomo rappresentativo in Serie C Gold. Si dice che abbia un talento ammorbante nel trovare il canestro, chi lo vede dal vivo può confermarlo: ora che ha ritrovato smalto fisico, dopo gli “acciacchi” di inizio stagione, può decisamente far svoltare il 2017 di Latisana.

GUARDIA: Andiamo a menzionare colui che ha interpretato al meglio il classico ruolo di “velenoso ex” della partita. Il match fra Spilimbergo e Fagagna, infatti, proponeva un vero e proprio incontro amarcord, visto che nelle file mosaiciste militano coach Musiello, Campanotto, Bardini, Manzon e De Simon, tutta gente che fino alla passata stagione aveva costituito l’ossatura del sodalizio collinare. Ecco, proprio “Molly” De Simon si è distinto in mezzo a tutti, piazzando un rotondo ventello contro i giovani esterni di Bulfoni, con un positivo 7/12 dal campo, il solito 100% in lunetta (4/4), oltre a 5 palloni recuperati. Inutile dirlo, non andrà ad essere uno dei migliori marcatori della stagione come nel 2015/2016, visto che alla Vis ci sono moltissimi attaccanti (Paradiso, Campanotto, Bagnarol) e il pallone è uno solo, ma quando ne ha l’occasione “Molly” risulta sempre mortifero. Che giochi da regista o da esterno, De Simon ha l’incredibile capacità di avere sempre il controllo del corpo, cosa che gli permette di esibirsi in tiri dalla media distanza immarcabili e penetrazioni che finiscono quasi sempre con un successo. La curva di andamento della Vis, in questo campionato, dipende molto dalle sue mani.

ALA PICCOLA: Premiamo ancora una volta la “silenziosità”, caratteristica fondamentale di un giocatore come Andrea Franco, tuttofare di 202 centimetri della Calligaris Corno di Rosazzo. Si, perchè l’Airone di San Lorenzo Isontino ha la capacità di passare spesso inosservato, ma di cambiare le partite difensivamente con la sola presenza in campo. Contro uno Jadran che aveva prodotto un primo quarto da 31 punti (nei restanti trenta minuti, invece, ne ha segnati 37), Franco si è messo in moto nella metà campo difensiva, portando concretezza e la solita capacità di far deviare le parabole agli attaccanti che arrivano nei pressi delle zone che presidia. Oltre a questo, ha trovato pure il tempo di incidere in attacco perchè, in 21 minuti di permanenza sul parquet, ha collezionato 11 punti (con 1/1 da due, 2/2 nelle bombe, 3/4 ai liberi), subito 5 falli, raccattato 3 rimbalzi e servito 2 assist. Numeri eccellenti, che danno l’idea di come questo elemento possa essere utile per la squadra di Marco Rovere, da “equilibratore” che può giocare senza problemi nei due ruoli di ala e, a momenti, può essere anche utilizzato come unico lungo tattico.

ALA FORTE: La menzione come miglior “4” della settimana spetta a Tommaso Dolcetti, mezzolungo del San Vito Trieste; 195 centimetri, classe 1993, Dolcetti è al terzo anno con il sodalizio sanvitese dopo le stagioni con il Venezia Giulia Basket ed il Don Bosco Trieste. Si tratta di un giocatore che non è troppo appariscente, non è un realizzatore, ma per la squadra di Giulio Hruby è sicuramente un elemento preziosissimo, perchè trattasi di mezzolungo capace di sacrificarsi anche contro centri più prestanti fisicamente e, per un team che non ha giocatori “dominanti” nei pressi del ferro, rappresenta un valore aggiunto. Quando poi trova anche continuità in attacco, con il suo buon tiro frontale dalla media distanza, ecco che le cose per il San Vito possono mettersi decisamente bene, come nel derby vinto contro il Santos Trieste per 54 – 65, nel quale Dolcetti ha prodotto 18 punti (top scorer dei suoi) ma, in più, ha anche annullato i diretti avversari riuscendo peraltro a contenere i talentuosi attaccanti bianconeri. Giulio Hruby esulta, insieme alla sua squadra che, pur con un’età media molto bassa, si sta rendendo protagonista di un campionato molto positivo nel girone Mocchiutti di Serie D.

PIVOT: Senza parole. La prestazione di Alberto Bianchini (Latte Carso Ubc Udine) è di quelle da strapparsi i capelli: “Big Baby”, contro il Don Bosco Trieste, ha fatto pesare tutta la sua potenza fisica ed i suoi movimenti ravvicinati, confezionando una prestazione da 26 punti con 12 rimbalzi, ma quello che fa strabuzzare gli occhi sono le percentuali. Si, perchè stiamo parlando del più classico dei “perfect game”, con 9/9 da due punti e 8/8 in lunetta, a conferma che la mano di questo pivot di 198 centimetri nato nel 1995 è più che rotonda. Il giocatore veneto, cresciuto nel vivaio di San Vendemiano, è al secondo anno con la squadra lattaia, ma si sta dimostrando tassello perfettamente integrato nel sistema di Andrea Paderni, che ha trovato un giocatore dominante a centro area. Nonostante la stazza, Bianchini si muove più che bene ed ha anche la capacità di finire vicino al ferro: il pivot ideale, per una Ubc Udine che ha sempre avuto un buon parco esterni ma, in questi anni, aveva un pò sofferto la mancanza di un realizzatore interno che potesse dare anche una dimensione fisica in difesa.

SESTO UOMO: Il miglior sesto uomo della settimana è Simone Macaro, lungo della Bluenergy Codroipo. Certamente non sono stagioni facili, ultimamente, per il buon Macaro, spesso fermato da infortuni e problemi vari, ma quando trova un pò di “tregua” è di sicuro un giocatore che può fare la differenza. Ala/pivot di 196 centimetri, a quasi ventisette anni Macaro è un elemento che in C Gold ci sta a meraviglia e non ha certamente problemi a giocare contro gente ben più alta rispetto a lui, visto che sopperisce con l’intensità ed una spaventosa forza fisica. Contro una Caorle che poteva schierare dentro l’area i 216 centimetri di Cresnar o le lunghe leve di Miljan Markovic (comunque un 2,05), Macaro ha giocato 17 minuti di assoluta qualità, nei quali ha prodotto 17 punti, tirando con 2/5 da due, 2/2 nelle triple e 7/10 dalla lunetta, recuperando 7 rimbalzi, subendo 5 falli e servendo 3 assist. Una prova “totale”, che ha fatto capire anche il livello di sviluppo tecnico che il suo gioco ha acquistato in questi anni ed ha contribuito in maniera sostanziale al + 28 con cui i biancorossi hanno regolato il team veneto.

COACH: La lode non può che spettare a Thomas Miani, tecnico della Credifriuli Cervignano targata ABC che, al rientro dalle vacanze natalizie, sorprende un Sokol decisamente “appesantito” dalle festività. Non solo, perchè bisogna dar merito alla prestazione della giovane squadra bassaiola, che ha annullato qualsiasi gap di centimetraggio (vedi in area, con la coppia Strle – Pizziga di fronte) ed ha saputo limitare, per quanto possibile, lo straordinario talento di Gallocchio. Subire solamente 47 punti da una squadra che ha a disposizione gente del calibro di Slavec, Babich, Strle e lo stesso Gallocchio è decisamente un bel risultato, il secondo posto momentaneamente in solitaria è un traguardo che deve inorgoglire ancor di più. Il lavoro fatto da Contin e soci, fino a questo momento, è stato assolutamente da elogiare e, nonostante sia una squadra che non ha particolari “talenti”, si tratta di un gruppo che fa dell’alchimia e dell’equilibrio il proprio punto di forza.