Razzismo Feletto – Latisana: il sostegno di Tarcento Basket

Il presidente Alessandro Tesini e la società tutta hanno voluto dare il proprio sostegno morale, dopo i gravi episodi verificatisi al PalaBottari nello scorso weekend.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una testimonianza da parte di Alessandro Tesini, presidente del Tarcento Basket, legata ai tristi episodi di razzismo che hanno caratterizzato l’ultimo turno di campionato di C Silver, sul parquet di Cividale del Friuli: in campo, Virtus Feletto e Vida Latisana.

La Virtus Feletto, è noto, schiera solitamente almeno quattro atleti di colore: Ousmane e Badou Diop, Diouf e Dioum. Purtroppo, durante il match perso 70 – 88, sono stati pesantemente insultati dagli spalti: non si tratta certamente della società bassaiola, da sempre esempio di correttezza e sportività, ma di individui che a livello tecnico e societario nulla hanno a che fare con il sodalizio del presidente Petillo. Una cosa da sottolineare, visto che in questo frangente anche la stessa Latisana ha cercato di sostenere e consolare i ragazzi vittime di tali episodi.

Nell’ottica di stigmatizzare questi comportamenti e stroncarli fin dalla nascita, MegaBasket pubblicherà tutti i contenuti legati a questa tematica: il primo è arrivato dal Presidente Tesini, da sempre sensibile agli aspetti sociali legati alla pallacanestro.

“Si ci siamo proprio illusi … che il basket fosse un isola felice, un mondo a sé, retto da fair play, eleganza, superiorità, comunque al riparo delle brutture e degenerazioni che si vedono negli altri sport, calcio in testa. Invece non è così, o almeno non lo è del tutto come un tempo, come vuole la regola che il giocatore riconosca per primo il fallo alzando la mano dopo averlo commesso ai danni dell’avversario.

Gli episodi che hanno riguardato i ragazzi di colore Ousmane Diop, Badu Diop e Alyun Diouf la scorsa settimana in occasione dell’incontro di ritorno del campionato regionale di C Silver tra Virtus Feletto, dove militano e giocano, e Vida Latisana non sono un fatto privato che riguarda solo le società e squadre interessate.

E  se, per caso, fosse vero (ma non lo è del tutto) che in fatti del genere valgono le responsabilità solo personali, quindi del pubblico, di quello più esagitato e fuori controllo particolarmente, è anche vero che una volta che l’episodio diventa di conoscenza pubblica, per la medesima distorta ragione, ci riguarda tutti.

E allora – se una o un tifoso o più tifosi hanno potuto gridare ai giocatori di colore di Feletto “brutto nero di …m….“ e poi non solo non smentendolo tantomeno scusandosi ma rivendicando – a dire loro – il buon diritto di poterlo fare. Allora adesso tutti noi siamo liberi e – aggiungiamo noi  – abbiamo il dovere di dire la nostra condannando, prendendo le distanze, proponendo una reazione agli organi federali e alle altre società.

D’altronde altrimenti non si spiegherebbero l’iniziativa della amministrazione comunale di Latisana e quella della stessa società di basket Vida, che – a prescindere se “parte lesa“ o corresponsabile, visto che l’episodio si era già verificato nei medesimi termini in occasione dell’incontro di andata. 

E’ bene che la reazione sia ferma e dura per arginare una deriva che potrebbe farsi imbarbarimento, sicuramente già alternativa alla missione sociale ed educativa dello sport e del basket, ma pure dei valori elementari di civiltà e di accoglienza. D’altronde, illudersi che lo sport possa restare impermeabile alle più frequenti  manifestazioni del costume sarebbe miope.

Ma noi non siamo cronisti che possano limitarsi a registrare i fatti, noi siamo attori chiamati ad una forte assunzione di responsabilità. Allora se intolleranza, populismo e demagogia contanimano anche espressioni autorevoli delle istituzioni, le opinioni pubbliche, a noi- intendiamo società e autorità federali e sportive – compete reagire.

In ragione di ciò Tarcento Basket – i suoi dirigenti, responsabili, soci, tecnici ed atleti – esprime sincera solidarietà ai ragazzi di colore di Feletto ignobilmente insultati e provocati, alla società medesima, si rammarica che il seguito di una società alla quale è legata da antica e forte amicizia, quale Latisana, abbia potuto rendersi protagonista di episodi tanto gravi e preoccupanti, apprezza le sue reazioni immediate e si impegnerà ancora maggiormente nel proprio progetto “fair play e oscar della amicizia”. 

 

Alessandro Tesini